federcaccia logoPolitica venatoria e aspetti statutari al centro dell'ultima assemblea provinciale della Federazione Italiana della Caccia, presente il leader nazionale della Fidc, Massimo Buconi e il Presidente Regionale, Simone Petturiti.

"Relazione puntuale del presidente provinciale Federcaccia di Terni, Giulio Piccioni, che ha anche affrontato la delicata situazione attuale con due aspetti preoccupanti su tutti : il primo è la recrudescenza dei movimenti contro la caccia, incomprensibili in periodi di emergenza per una popolazione di cinghiali che sta creando danni insostenibili e che trova molte regioni italiane in ritardo negli adeguamenti degli strumenti normativi e di pianificazione, prestando il fianco a facili strumentalizzazioni; il secondo è che, già a gennaio, la Federcaccia Umbra si è fatta promotrice, insieme ad altre associazioni, di chiedere un intervento straordinario a sostegno degli ATC umbri per consentire il ristoro dei danni alle imprese agricole senza gravare sui cacciatori. Questo perché tanti danni sono stati anche conseguenza della pandemia, che ha impedito lo svolgimento della caccia e delle attività di controllo per il contenimento.

In attesa di risposta dalla Regione, la Federcaccia ha invitato l'ATC3 ad una responsabile e necessaria prudenza nell'affrontare l'argomento del bilancio consuntivo relativo alle attività del 2020.

L'eccezionale presenza di cinghiali sta creando seri rischi per la sicurezza pubblica stradale e sanitaria. Aspetto sul quale si è soffermato in particolare il Presidente regionale, Simone Petturiti, che ha anche affrontato i rischi legati alla Peste Suina Africana: temi peraltro già trattati nel seminario appositamente organizzato dalla Regione Umbria in collaborazione con la facoltà di Veterinaria.

Giulio Piccioni spera che gli ATC stiano facendo del loro meglio per dare attuazione ad un regolamento che troppo frettolosamente è stato approvato dalla Regione in un contesto emergenziale notevole.

"Ma di fatto – ha osservato il presidente provinciale Fidc - ne sta venendo fuori una confusione che non potrà dare i risultati sperati sul prelievo del cinghiale con la Caccia di Selezione quasi tutto l'anno, e non per l'aspetto del contributo economico bensì per la frettolosa approssimazione programmatoria che non stimolerà fiducia, anzi scoraggerà i numerosi cacciatori abilitati. E' evidente la necessità, come da tempo sostenuto da Federcaccia, di un Piano Regionale per la gestione del cinghiale all'interno del quale siano valutate e aggiornate le vocazioni dei territori, le azioni, i metodi di prelievo e di caccia per una efficace gestione mirata della specie cinghiale.

Considerate le difficoltà incontrate durante le attività di ripopolamento primaverile anche per la fase emergenza COVID-19, c'è la necessità di indirizzare gli sforzi per rilanciare la gestione delle Zone di Ripopolamento e Cattura e le Aree di Rispetto Venatorio, per le quali in questi giorni l'ATC3 sta definendo i nuovi disciplinari di gestione".

Giulio Piccioni si cala poi nella dura polemica interna all'Atc3 dove rileva "il ruolo distruttivo di alcuni rappresentanti di certe Associazioni che attraverso lo scontento alimentano il loro tesseramento. Il nostro comportamento non è a difesa del Presidente ma a difesa della governance della caccia su questo territorio. Dove sono i rappresentanti in ATC3 di queste associazioni quando si deve discutere nel merito delle questioni che riguardano la corretta e concreta gestione?"

Così, in una nota,  Federcaccia Terni.


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