(UNWEB) SPOLETO - Si è concluso il 12 agosto il progetto "Le vulnerabili" un intervento artistico permanente pensato dall'Artista Gianni Moretti, e realizzato insieme ad un gruppo di giovani della città per i giardini dell'Ippocastano, e sul rapporto tra luogo fisico e la cittadinanza locale.
Durante questa residenza l'artista ha avuto modo di entrare in contatto con un gruppo di adolescenti della zona: si sono confrontati sul tema del monumento contemporaneo e su cosa può essere considerato tale. Si sono domandati cos'è per ognuno la città in cui sono nati, cosa dà e cosa invece rifiuta, cosa li lega a lei e cosa li respinge.
Ne sono nate riflessioni, confronti, parole e molte ipotesi. Tutto questo materiale si è trasformato in domande. Il gruppo di giovani hanno espresso quali fossero le domande più frequenti che si pongono in questo momento della loro vita così delicato e spinoso: l'adolescenza. Una fase della vita che ognuno di noi ha vissuto, rimpianto e spesso sofferto. Come un muscolo che per crescere deve necessariamente strapparsi, è quel passaggio costellato di tanti piccoli traumi, intrisi di domande e avari di risposte.
Ne sono risultate domande aperte che ognuno di noi si pone in qualsiasi momento della propria esistenza. La partecipazione dei ragazzi durante tutte le fasi del progetto è stata molto numerosa e molto attiva. Hanno partecipato ai laboratori più di 20 giovani spoletini. L'opera di Moretti è il risultato delle suggestioni derivanti dall'esperienza di residenza e dal confronto col la cittadinanza.
L'intervento è stato pensato e realizzato per le 18 panchine dei giardini dell'Ippocastano.
Ad ognuna di queste panchine è stato sostituito un listello di legno con un elemento di identiche dimensioni ma in acciaio dorato. Su ognuno di questi elementi in acciaio sono incise a laser le domande formulate dai ragazzi. La vicinanza di questi due materiali, legno e acciaio, restituisce un doppio registro temporale, un tempo che passa e segna diversamente i due materiali. L'acciaio custodirà queste domande in un tempo pressoché infinito. Il senso è stato di trasformare tutte quelle piccole incisioni e scritte sulle panchine a cui siamo abituati a pensare come deturpazioni e atti vandalici come qualcosa d'altro: una dichiarazione di vulnerabilità. Una condizione che ci accomuna come esseri umani, imperfetti e spaventati ma ancora forse capaci di riconoscerci come parte di una comunità e per questo non ancora completamente polverizzati e dispersi.
Durante l'installazione finale hanno partecipato l'artista Gianni Moretti, il tecnico Fabio Tomaselli, e alcuni giovani partecipanti al progetto: Stefano Camerieri, Elisa Capoccia, Tommaso Burger, Giulio Salvatori, Dario Briguori, e Gabriele Natalizi.
Queste le parole di chiusura dell'artista Gianni Moretti: "Un'esperienza bellissima lavorare con il Comune di Spoleto, con una città cosi aperta e pronta ad accogliere un progetto di questo tipo, è stato bellissimo lavorare con i ragazzi, e le ragazze perché sono stati collaborativi e presenti , interessati e appassionati oltre ogni immaginazione, e il risultato finale va molto oltre ogni mia aspettativa. Tornerò sicuramente a Spoleto, sia per la città che per vedere l'opera e i ragazzi si sono resi disponibili ad organizzarsi per andare ai giardini dell'Ippocastano per lucidare e pulire le barre delle panchine. Ed è molto bello che la comunità si prenda cura nel tempo di un loro spazio, di questo intervento che è un monumento. Ringrazio La MaMa Umbria e ringrazio C.U.R.A (Centro Umbro Residenze Artistiche) perché lavorare con voi è stato fantastico, siete stati supportivi, interessati e molto collaborativi."
I ragazzi ci hanno lasciato con queste frasi:
"E' stato bello poter realizzare nella nostra città un intervento artistico, mi ha fatto capire che questa città è ancora viva in qualche modo, mi ha reso più consapevole e sono stato felicissimo di aver partecipato e contribuito attivamente alla realizzazione di questa opera"
"Sono veramente contento che questo progetto si sia concluso con una installazione artistica di questa portata, grazie al lavoro di Gianni Moretti e de La Mama Umbria siamo riusciti a lasciare un segno nella nostra città, un segno che è uno specchio di quello che noi giovani stiamo vivendo in questo momento. Mi sento veramente onorato di aver preso parte ad un progetto così coinvolgente ed innovativo!"
"E' stato molto bello e interessante lavorare con Gianni Moretti, mi ha aperto e fatto comprendere altri punti di vista dell'opera pubblica e dei monumenti, una visione sicuramente innovativa di fruizione di un monumento, che coinvolge la comunità locale, rendendoci partecipanti attivi e non meri consumatori. Dal mio punto di vista è un concetto nuovo che va ancora compreso nel suo vero intento, ma rispecchia molto noi giovani generazioni"
"Umbria, una terra che ti muove" è il progetto di C.U.R.A. - Centro Umbro di Residenze Artistiche – nato per accompagnare i territori colpiti dal sisma nel 2016 e alcuni comuni dell'entroterra con azioni creative partecipate e progetti artistici di comunità capaci di far emergere le identità e le specificità culturali e paesaggistiche e di trasformarle in opere visibili e tangibili di artisti contemporanei.
Il progetto Umbria, una terra che ti muove, continua in questi giorni, con la presenza in Umbria delle artiste Azzura D'Agostino e Francesca Grilli, le quali terranno Laboratorio gratuito della duarata di 2 ore di lettura e scrittura poetico-creativa con data e orario da scegliere con gli interessati tra il 17/18/19 Agosto 2021
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C.U.R.A. - Centro Umbro di Residenze Artistiche è composto da Indisciplinarte srl di Terni, La Mama Umbria, International di Spoleto, Coop. GE.CI.TE. (Spazio Zut!) di Foligno, Centro Teatrale Umbro di Gubbio e Micro Teatro Terra Marique di Perugia, cinque realtà eterogenee per dislocazione geografica e vocazione estetica che dal 2015 offrono soluzioni innovative di ricerca e sviluppo nell'ambito delle arti performative sostenendo percorsi di residenza con artisti nazionali e internazionali. C.U.R.A. è un progetto sostenuto dal MIBACT e Regione Umbria
nell'ambito del progetto nazionale di Residenze Artistiche, un progetto complesso e organismo multiforme che mira a ottimizzare e condividere le risorse in campo, creando un modello unico e innovativo per rafforzare il ruolo della Regione Umbria in ambito nazionale nel settore dello spettacolo dal vivo e creare le condizioni per favorire crescita e sviluppo del tessuto artistico regionale al livello nazionale e internazionale.