Cicchi: "sostegno doveroso perché svolgono un ruolo fondamentale"

(UNWEB) Perugia.  Verrà pubblicato il prossimo 20 dicembre fino al 3 febbraio 2022, nel sito istituzionale del Comune di Perugia, l’avviso per l’accesso al contributo economico concesso ai caregiver familiari, finalizzato al sostegno del ruolo di cura e di assistenza per le persone non autosufficienti. Lo ha stabilito la giunta nel corso della seduta del 15 dicembre, accogliendo la proposta formulata dall’assessore ai servizi sociali Edi Cicchi. Il fondo è stato assegnato al comune di Perugia capofila della zona sociale 2 (Perugia-Torgiano-Corciano) per un importo di circa 261mila euro: i contributi erogabili saranno pari ad un massimo di 3mila euro annui per i richiedenti che abbiano Isee fino a 25mila euro, mentre sarà di massimo 2400 euro per coloro che hanno Isee da 25mila a 35mila euro.

A seguito di accoglimento delle domande verrà sottoscritto tra il caregiver ed il “case manager” il patto per la cura, redatto dai Servizi sociali territoriali, sulla base dei bisogni assistenziali individuati nel progetto personalizzato della persona con disabilità gravissima, che indicherà l’insieme delle attività espletate dal caregiver familiare e le relative modalità di erogazione.

“I caregiver – spiega l’assessore Edi Cicchi – rappresentano nel nostro sistema sociale figure fondamentali per la cura delle persone con malattia, infermità e disabilità. Queste persone, di fatto, si prendono cura delle persone che assistono, le supportano nella vita di relazione, concorrono al loro benessere psico-fisico, le aiutano nella mobilità e nel disbrigo delle pratiche amministrative, integrandosi con gli operatori che forniscono attività di assistenza e di cura; tutto questo allo scopo di favorire il mantenimento dei malati/disabili nel proprio domicilio, un luogo sicuro dove si sentono protetti e più tranquilli. Ciò è fondamentale per garantire il benessere ed innalzare il livello della qualità della vita di persone spesso alle prese con situazioni complesse a causa delle patologie o dell’età avanzata. In questo contesto è giusto e doveroso dare riconoscimento al lavoro, determinante, che i caregiver svolgono, quasi sempre togliendo tempo alla propria vita con sacrifici rilevanti che le Istituzioni hanno il dovere di ristorare. Riteniamo che questa misura sia un primo, importante, passo in questo percorso in costante evoluzione”.

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