DSC 0173(UNWEB) Nel ventesimo anniversario della morte del Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Emanuele Petri la Polizia di Stato ha voluto onorare la sua memoria con due toccanti momenti

La commemorazione è iniziata questa mattina alle 10.30 a Castiglion Fiorentino.
Alla presenza della famiglia Petri, del Sottosegretario di Stato all’Interno On.le Nicola Molteni, del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini, del Prefetto di Arezzo Maddalena De Luca, del Questore di Arezzo Maria Luisa Di Lorenzo, del Sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli, nonché di tutti i Questori e i Dirigenti dei Compartimenti delle specialità della Polizia di Stato della Toscana, è stata deposta una corona d’alloro in memoria del Caduto, al cippo a lui intitolato alla Stazione Ferroviaria di Castiglion Fiorentino.
Durante la cerimonia la famiglia Petri e l’Associazione “Emanuele Petri – Vittima del terrorismo” hanno effettuato una donazione alla Casa Circondariale di Arezzo.
Tale gesto è stato motivato dal fatto che, dopo i tragici fatti in cui perse la vita Emanuele Petri, oltre alle migliaia di cittadini e colleghi di tutte le Forze dell'Ordine, anche molti detenuti comuni italiani e stranieri di varie carceri nazionali, compresa quella di Arezzo, scrissero alla famiglia Petri manifestando il loro cordoglio e il loro affetto ai parenti di un poliziotto caduto nell'adempimento del proprio dovere per mano di spietati terroristi. Per questo motivo hanno inteso donare un defibrillatore automatico d'emergenza in memoria di Emanuele - alla Casa Circondariale aretina - perché in questa provincia prestava servizio ed è poi caduto. Uno strumento “salvavita” nel perenne ricordo di chi l'ha persa per compiere il proprio dovere.
A seguire presso il Teatro dell’Accademia di Tuoro sul Trasimeno (PG) si è svolto un ulteriore momento di ricordo durante il quale è stato presentato il volume “Un poliziotto di nome Lele”.
L’evento si è svolto alla presenza dei Sottosegretari del Ministero dell’Interno on. Nicola Molteni e on. Emanuele Prisco del Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini, della Sig.ra Alma Petri, del Prefetto di Perugia Armando Gradone; della Direttrice Centrale delle Specialità della Polizia di Stato Daniela Stradiotto; del Questore di Perugia, Giuseppe Bellassai e del Sindaco di Tuoro sul Trasimeno, Maria Elena Minciaroni.

A testimonianza di quanto il valore della memoria sia importante per le nuove generazioni la cerimonia ha visto la presenza anche di una rappresentanza degli Allievi del 220° corso Allievi Agenti dell’Istituto per Sovrintendenti “Rolando Lanari” di Spoleto e degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Dalmazio Birago”.

Il libro, realizzato dall’Ufficio comunicazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, è dedicato alla storia e alla memoria di Emanuele Petri, ed è stato curato dalla scrittrice Cinzia Corneli, dal giornalista Giovanni Bianconi e dall’Ispettore di Polizia Ugo Bonelli.
La commemorazione si è conclusa presso il Cimitero di Vernazzano dove il Capo della Polizia, Lamberto Giannini ha deposto una corona d’alloro.

Nel pomeriggio è stata celebrata una Santa Messa in suffragio di Emanuele Petri, officiata dal Cardinale Gualtiero Bassetti nella Chiesa di Santa Maria della Misericordia a Tuoro sul Trasimeno.

Emanuele Petri è stato assassinato in un agguato di matrice terroristica, durante l’espletamento del servizio, su un treno regionale sulla tratta Roma – Firenze, all’altezza di Castiglion Fiorentino. Sul treno, il Sovrintendente, insieme ai colleghi Fortunato e Di Fonzo procedeva al controllo delle generalità di due passeggeri, I due, un uomo e una donna, esibivano due carte d’identità apparentemente valide, poi risultate rubate e contraffatte; notate delle incongruenze Emanuele comunicava i nominativi dei passeggeri alla sala operativa per i riscontri, avvicinandosi ai colleghi senza distogliere l’attenzione dai due passeggeri avendo intuito che qualcosa non andava. In quel frangente, l’uomo estraeva una pistola e la puntava al collo di Petri, intimando agli altri due operatori di consegnare le armi. Sebbene sotto la minaccia di una pistola i poliziotti cercavano di sopraffare i due. Ne nasceva una violenta colluttazione con l’esplosione di alcuni colpi uno dei quali colpiva Petri a morte. La donna tentava di sparare al poliziotto, non riuscendoci.
Nonostante i tragici avvenimenti Fortunato e Di Fonzo riuscivano a bloccare e ammanettare i due. Giunti a Castiglion Fiorentino altri poliziotti prendevano in consegna i malviventi, poi identificati come Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, mentre nello scalo ferroviario veniva accolto il corpo senza vita di Emanuele.
Il 9 maggio 2015 veniva conferita alla sua memoria la medaglia d’oro al valor civile.

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