A guidare i consiglieri sono stati l’ingegnere Antonio Tata dell’Unità operativa Mobilità e infrastrutture e Maria Luisa Martella, dirigente della Unità operativa Cultura
(UNWEB) Perugia. Si è svolto questa mattina il sopralluogo dei componenti della IV commissione Cultura, presieduta da Michele Cesaro, nell’ex chiesa di San Francesco al Prato nell’ambito delle sedute dedicate ad approfondire lo stato delle opere pubbliche oggetto di lavori ultimati o in corso.
A guidare i consiglieri sono stati l’ingegnere Antonio Tata dell’Unità operativa Mobilità e infrastrutture e Maria Luisa Martella, dirigente dell’Unità operativa Cultura.
Nel corso della visita che ha ricompreso auditorium, ex cappelle, zona ipogea, camerini e centrale elettrica esterna, Tata ha descritto la progettazione partita nel 2012 e gli interventi eseguiti dal 2016 al 2019 sotto la direzione del Comune, da lui stesso rivestita, finalizzati alla trasformazione della ex chiesa in auditorium attraverso un adattamento dal punto di vista edilizio e acustico (importo complessivo di 4.380.000 euro).
I principali lavori strutturali, relativi alla copertura, al consolidamento delle fondamenta, alla realizzazione del piano intermedio e della vetrata hanno fatto capo alla Soprintendenza e risalgono invece a una fase precedente.
I principali interventi dal 2012 in poi hanno riguardato: palco e tribuna per l’auditorium, torre scenica della zona absidale, centrale termica ed elettrica, bussola con struttura in legno, opere edili come scale di emergenza, pavimentazioni interne ed esterne e servizi igienici al piano -1 dell’auditorium, impiantistica (in particolare il riscaldamento, impianto antiincendio, sistema di illuminazione e di correzione acustica). Tata ha ricordato che la questione dell’acustica è stata studiata dall’Università di Perugia ed è stata risolta puntando a una soluzione di pannelli aerei fissi e inclinati.
I consiglieri si sono soffermati sulla cappella degli Oddi, risalente alla fine del XIV secolo e collocata a ridosso del transetto sinistro, accessibile sia dalla navata che da un ingresso laterale esterno. Qui si è intervenuti anche grazie al progetto Art Bonus con il restauro e la ricostruzione dell’altare dell’ambiente più grande, denominato cappella del Gonfalone. E’ prevista anche la ricollocazione di sepolture che rimandano all’antica funzione rivestita da San Francesco al Prato come pantheon perugino.
Durante la visita alla parte ipogea è stata ricordata la recente approvazione in giunta del progetto esecutivo per la realizzazione di un museo multimediale.
In merito alla gestione, la dirigente Martella ha spiegato che si è trattato di un’operazione complessa, vista la natura del bene e la duplice finalità che si intendeva perseguire: da un lato la valorizzazione di un monumento di primario rilievo per la sua vicenda storica e artistica, dall’altro la rifunzionalizzazione ad auditorium con una capienza di oltre 500 posti. In questo senso l’avviso pubblico per l’attivazione di una forma di partenariato speciale pubblico-privato (ex art. 151, comma 3 del codice degli appalti) ha rappresentato uno strumento efficace attraverso il quale selezionare un partner per una valorizzazione complessiva del sito. E’ stato quindi individuato un raggruppamento temporaneo di imprese – Mea Concerti e Munus srl – “soggetti in grado di curare sia l’aspetto preminente delle attività di pubblico spettacolo che la gestione di un percorso museale, con specifici servizi di accoglienza per il pubblico. In attesa di definire l’accordo di partenariato – dopo l’apertura straordinaria prevista per il Festival del Giornalismo – si potrà dunque procedere all’avvio della nuova gestione di San Francesco”, ha concluso la dirigente.
Il presidente Cesaro si è dichiarato fiducioso rispetto alla possibilità che la città ritrovi un punto di aggregazione importante grazie al nuovo contenitore culturale, senz’altro capace di far ripartire l’area limitrofa e tutto il centro storico.