Citate le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella contro i predicatori di odio e i portatori di morte
(UNWEB) Assisi. A nome dell’amministrazione comunale e della Città di Assisi il sindaco Stefania Proietti ha rivolto un saluto di gratitudine a chi, prefetto Armando Gradone, Diocesi e Museo della Memoria, ha organizzato ad Assisi la cerimonia della Giornata della Memoria.
Ha poi ricordato che “la nostra città è insignita della medaglia d’oro al valore civile per un’opera meritoria, oltre al
vescovo Nicolini tanti nostri concittadini, religiosi e laici, hanno rischiato la propria vita per salvare altre vite umane, e sono oggi considerati Giusti tra i giusti.
Poi voglio citare un’iniziativa che insieme abbiamo portato avanti nel 2021 quando abbiamo conferito la cittadinanza onoraria ai sopravvissuti della Shoah, 17 persone tra cui Edith Bruck, Liliana Segre, Sami Modiano, proprio per rendere merito a quello che fanno, alle loro testimonianze delle atrocità vissute durante l’Olocausto che servono a non assopire la nostra società nel torpore dell’indifferenza”.
Poi il sindaco ha citato “l’esperienza degli internati militari, che rappresentarono la prima Resistenza, disarmata, silenziosa e coraggiosa, di coloro che decisero di schierarsi dalla parte giusta, vivendo sofferenze indicibili.
Il sindaco ha quindi riportato le parole definite ‘magistrali’ del presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciate ieri durante la manifestazione del giorno della memoria nella capitale.
“Sentiamo crescere in noi, di giorno in giorno, l’angoscia per gli ostaggi nelle mani crudeli di Hamas.
L’angoscia sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza.
Anzitutto per l’irrinunziabile rispetto dei diritti umani di ciascuno, ovunque. E anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio.
Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così centrale nella storia dell’umanità e così martoriata.
Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato.
Ci ostiniamo a rimanere fiduciosi nel futuro dell’umanità. Nella convinzione profonda che un futuro intriso di intolleranza, di guerra e di violenza, non sia il desiderio iscritto nelle coscienze delle donne e degli uomini.
I Giusti, con il loro coraggio, con la loro speranza e il loro sacrificio ci indicano la direzione e ci esortano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e contro i portatori di morte”.
In conclusione il sindaco ha detto: “Credo che possiamo identificarci a pieno nelle frasi del nostro Presidente, e avere, nel ricordo dei Giusti, di quelli che hanno fatto la resistenza, la forza di pronunciare e invocare con coraggio la parola pace”.
Dopo gli interventi, si è proceduto alla consegna delle medaglie d’onore destinate ai “cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed ai familiari dei deceduti”.
Questi i nomi: Renato Marini (Assisi), Massimo Angeli (Collazzone) , Alfiero Stocchi (Gubbio), Giovanni Rosati (Foligno), Mariano Cosucci (Magione), Mario Porcorossi (Perugia), Cesare Machelli (Scheggia e Pascelupo), Francesco Palazzi e Pompeo Patarini (Spoleto).