disturbi3(UNWEB) Perugia. n occasione della giornata nazionale sui Disturbi Alimentari, venerdì 15 marzo si è svolta in sala dei Notari una iniziativa di sensibilizzazione sull’argomento alla presenza dei ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di secondo grado.

L’obiettivo dell’incontro, intitolato “il coraggio di affrontare il disturbo alimentare”, è stato di sensibilizzare i cittadini, soprattutto i giovani, che possono essere tra le prime vittime più inconsapevoli, su un tema in forte e costante crescita.

All’evento, condotto e mediato dal giornalista Luca Pagliari, hanno partecipato la presidente della Regione Donatella Tesei, la vice presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Paola Fioroni, il vice sindaco ed assessore alle politiche scolastiche e giovanili Gianluca Tuteri ed il direttore di Afas Raimondo Cerquiglini.

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Quella di cui stiamo parlando oggi – ha sostenuto la presidente Tesei – è una problematica di grande attualità e, purtroppo, in crescita su cui la Regione ha deciso di impegnarsi molto anche grazie alla presenza di alcuni centri di eccellenza presenti sul territorio ed all’approvazione di un’apposita legge da parte dell’Assemblea Legislativa.

Il punto centrale, secondo il pensiero di Tesei – risiede nella consapevolezza: visto che si tratta di una malattia “subdola”, è fondamentale avere la capacità di capire, alle prime avvisaglie, che esiste un problema, onde consentire una diagnosi precoce e la conseguente presa in carico da parte del sistema che dovrà quindi mettere a disposizione tutti i mezzi adeguati per affrontarlo.

E’ determinante – spiega la presidente – riuscire ad accompagnare le persone affette da questo disturbo lungo un percorso “di rete” nell’ottica di una sempre maggiore multidisciplinarietà.

“Insomma dobbiamo e vogliamo affrontare tutti insieme il problema; la Regione in questo contesto c’è”.

La vice presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria Paola Fioroni ha sostenuto che la solitudine è il peggior nemico che tutti dobbiamo combattere come comunità, una comunità che deve occuparsi delle persone guardando all’altro non come elemento di diversità.

Nel rimarcare l’importanza del saper chiedere aiuto, partendo dalla famiglia che è prima “agenzia educativa”, Fioroni ha rivolto un invito agli studenti: “non sottovalutate i campanelli d’allarme, perché questo è un disturbo che non riguarda solo il corpo ma soprattutto la mente”.

Aprendo il suo intervento il vice sindaco Gianluca Tuteri ha citato due parole “occhi aperti” che sono lo slogan scelto dal Comune nell’ambito della campagna di prevenzione volta a contrastare l’incidentalità stradale dovuta all’abuso di alcol e stupefacenti concepita dai giovani per i giovani.

Entrando nel merito dell’argomento, Tuteri ha spiegato che quando un/una giovane sviluppa un disturbo dell’alimentazione la colpa non è mai sua, ma degli adulti e, dunque, della società che lo/la circonda, perché è una sorta di punizione che l’individuo si infligge in risposta ad un disagio. Un disagio frutto dell’incertezza verso il futuro che porta le persone, specie le più giovani, a chiudersi in sé stesse, provocando danni enormi alla propria individualità ed alla società.

L’invito che Tuteri ha quindi rivolto alla platea dei ragazzi è stata di non rimanere soli, magari di fronte allo schermo del cellulare dove si cercano risposte facili, ma di aprirsi all’esterno, guardando all’altro ed alla socialità senza aver timore del confronto.

Scuola, sport e rapporti con gli altri: questi sono alcuni dei punti cardine per comprendere lo stato mentale di un giovane, cercando di individuare l’eventuale disagio e garantire un’adeguata presa in carico. Cosa cercano i giovani in famiglia? Ha domandato Tuteri. Di stare al centro dell’attenzione e di essere ascoltati, ma questo accade sempre meno. La crisi dei giovani, infatti, è frutto della crisi della genitorialità con papà e mamma presi da mille impegni e dalla progressiva perdita dei valori che ingenera egoismo e solitudine.

Spesso i giovani vengono accusati di passare troppo tempo davanti al cellulare. Ciò è vero ma occorre ricordare che sono proprio i genitori, con i loro comportamenti sbagliati, a far entrare questi strumenti nella vita dei loro figli, magari in tenera età.

“Molto giovani soffrono di disturbi alimentari, così come di altre forme di disagio, depressione, ansia ecc. Queste sono le prime avvisaglie di una difficoltà che dobbiamo essere in grado di intercettare in tempo, fornendo le cure ed i percorsi per uscirne. E magari per ritrovare la fiducia verso il futuro non guardando ad esso come ad un incubo”.

Per il direttore di Afas Raimondo Cerquiglini le farmacie, presidi del sistema sanitario, portano messaggi di prevenzione; vanno in questa direzione la formazione ma soprattutto gli incontri rivolti alla cittadinanza con esperti, educatori e genitori.

Afas in questo contesto ha il pregio di accorciare la distanza che sussiste tra l’alta specialità sanitaria ed il territorio, operando in stretta connessione con le istituzioni e le associazioni per il benessere dei cittadini.

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Dopo gli interventi istituzionali parola agli esperti ed ai protagonisti di vicende di vita “vissuta” sulla propria pelle.

Tra questi Giorgia Bellini, fondatrice di Corabea, un servizio di salute mentale online specializzato in DCA personalizzato in base ai bisogni delle persone che ne soffrono con un’equipe di più di 30 esperti tra psicologi e nutrizionisti specializzati nel trattamento dei disturbi alimentari ed Alice Faina, una ragazza che è guarita dai DCA.

Sul palco hanno posto l’accento sulla crescita del fenomeno, anche tra gli uomini, e su quali siano i segnali del disagio (cambiamenti del carattere e dei comportamenti, eccessiva attenzione all’aspetto fisico, ecc.) Lorenzo Montecchiani (psicologo psicoterapeuta del centro di Todi “Nido delle Rondini” – USL1 Umbria e professionista di Corabea), Ludovica Palomba (nutrizionista che lavora in una struttura DCA in Toscana e professionista di Corabea), Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, fondatrice ed ex direttrice della rete per i disturbi del comportamento alimentare dell’Usl Umbria 1.


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