I corsi sono rivolti agli operatori dei Pronto Soccorso, delle Ortopedie e dei Dipartimenti materno-infantili; fanno parte del progetto "Dai segni ai sogni", finanziato da Vodafone e coordinato da Fondazione Libellula Impresa Sociale
(UNWEB) Perugia, – Cinque giornate formative rivolte agli operatori dei Pronto Soccorso, delle Ortopedie e dei Dipartimenti materno-infantili dell'Usl Umbria 1 volte al contrasto e alla prevenzione della violenza sulle donne. Hanno preso il via mercoledì 8 maggio per concludersi mercoledì 25 settembre 2024. È quanto prevede il progetto "Dai segni ai sogni", finanziato da Vodafone, coordinato ed implementato da Fondazione Libellula Impresa Sociale di Milano. Per la sua realizzazione l'Usl Umbria 1 ha identificato come referente la dottoressa Gioia Calagreti, dirigente medico della Direzione Medica del Presidio Ospedaliero Alto Tevere, IPAS Risk Management e referente aziendale Rete Codice Rosa.
Fondazione Libellula e Usl Umbria 1, grazie ad un accordo di partenariato, realizzeranno questo percorso di sensibilizzazione in forma di collaborazione, che vedrà coinvolti circa 60 operatori. È volto al contrasto e alla prevenzione della violenza sulle donne attraverso una formazione pensata per gli ospedali. L'obiettivo è quello di insegnare al personale sociosanitario come riconoscere i segni della violenza domestica anche quando questi non sono immediatamente visibili. Il percorso formativo è strutturato per un totale di 15 ore e suddiviso in 5 incontri da 3 ore in modalità webinar. Usufruiranno di questo progetto, offerto in forma completamente gratuita, solo gli ospedali di 5 regioni e tra queste è stata scelta per l'Umbria l'Usl Umbria 1.
"L'adesione a questo nuovo progetto – spiega Gioia Calagreti – testimonia l'impegno che la mia Azienda sta riversando nella lotta alla violenza, soprattutto a quella domestica. Donne e bambini sono purtroppo sempre più spesso vittime di reati che rimangono spesso nascosti o, peggio, che spesso non siamo in grado di individuare perché poco formati nell'intercettare i piccoli segnali. È per questo che in questo nuovo progetto includeremo non solo gli operatori di Pronto Soccorso, di Ginecologia e di Pediatria ma anche tutti i professionisti specializzati in ortopedia e traumatologia che possono visitare pazienti piccoli e grandi e magari riconoscere non solo qualche lesione 'tipica' ma anche individuare un piccolo segno che possa essere utile ad intercettare una possibile violenza non dichiarata. Sono grata di poter anche stavolta coordinare un progetto così importante all'interno della Usl Umbria 1".
Fondazione Libellula è nata con lo scopo di agire su un piano culturale per prevenire e contrastare la violenza sulle donne e promuovere una cultura inclusiva. Offre sostegno alle donne in difficoltà con progetti a impatto sociale e si rivolge all'esterno con la diffusione di campagne dedicate e contenuti online. Agisce, inoltre, nelle aziende attraverso il Network Libellula con attività dedicate a collaboratori e collaboratrici. Grazie alla decostruzione degli stereotipi, l'empowerment delle donne, lo sviluppo di un ambiente di lavoro inclusivo e uno sguardo attento sul linguaggio, Fondazione Libellula contribuisce alla costruzione di una cultura fondata sul rispetto.