(UNWEB) Perugia. Si è svolto nel corso della mattinata del 20 settembre a palazzo Cesaroni l’incontro degli Stati Generali sulle disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, organizzato da Anffas Umbria, associazione nazionale di famiglie di persone con disabilità intellettive e/o relazionali.
Un’occasione di discussione ed approfondimento sui tanti temi che riguardano le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosvilppo e le loro famiglie.
L’obiettivo del convegno, cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali, del terzo settore e dell’associazionismo ed esperti ha consentito di aprire il dialogo e confronto sullo stato dell’arte del sistema di presa in carico delle persone con disabilità, nonché di discutere e condividere idee sui temi fondamentali per il loro futuro.
A portare il contributo e saluto del Comune di Perugia è stata la sindaca Vittoria Ferdinandi, che ha parlato, in avvio di intervento, di giornata fondamentale ringraziando nel contempo le associazioni di familiari organizzatrici perché svolgono un ruolo determinante, consentendo alle istituzioni ed al terzo settore di confrontarsi su un tema centrale, ossia costruire una società capace di comprendere la disabilità. Secondo la sindaca la sfida è sostanzialmente culturale; si tratta cioè di realizzare sguardi e comportamenti che permettano di cambiare l’approccio.
Nell’illustrare la propria esperienza sul campo, come direttrice di Numero Zero, Ferdinandi ha riferito che lavorare con i disabili le ha consentito di comprendere che la disabilità non esiste in sé, ma solo nell’ambiente: gli sguardi, infatti, sono disabilitanti e possono rendere le persone oggetto di dignità o meno.
“Purtroppo ancora oggi quando parliamo di disabilità parliamo di esigibilità di diritti: le società in cui viviamo sono fortemente escludenti ed al loro interno, troppo spesso, le persone con disabilità non vedono garantiti i propri diritti umani. Quindi dobbiamo sforzarci in ogni modo possibile per cambiare il paradigma culturale, facendo comprendere a tutti, partendo dai più giovani, che ogni persona rappresenta un punto di ricchezza”.
La sindaca ha quindi preannunciato che tra i progetti dell’Amministrazione vi è quello di entrare nelle scuole per far sì che i giovani possano confrontarsi sul tema della disabilità, abbattendo ogni barriera sociale e di pregiudizio; ciò infatti rappresenterà per ognuno di loro un arricchimento individuale.
“Ma dobbiamo anche lavorare per costruire comunità accessibili (scuola, lavoro, istruzione, ecc.) a tutti rispettando il funzionamento di ognuno e senza escludere nessuno.
Ciò è possibile a patto di partire dai piccoli gesti quotidiani, cancellando passo dopo passo il concetto che sollo la cosiddetta “normalità” debba essere il punto di accesso ad ambiti e servizi”.
Per la sindaca è fondamentale che si lavori per costruire una società che offra una mano a chi non ce la fa da solo, perché altrimenti il rischio è di creare una comunità sempre più fragile.
“Dobbiamo invece saper valorizzare tutti i talenti, comprendendo che ogni persona ha le sue potenzialità e dobbiamo riuscire a farle emergere”.
Per Ferdinandi infine occorre lavorare sulla corresponsabilità tra Istituzioni, terzo settore ed associazioni per realizzare nuove soluzioni di partenariato che non sia solo assistenziale ma di empowerment per giungere infine ai principi della coprogettazione e dell’amministrazione condivisa.