La Festa regionale dei giovani pellegrini in Umbria a S.M. degli Angeli domenica 27 luglio 2025 «Sono convinto che la vostra generazione è quella che avrà la responsabilità di portare nel mondoun nuovo linguaggio e una nuova narrativa»

(UNWEB) «La vostra gioia è contagiosa anche se il mio cuore è pesante. Dovevo essere qui con dei giovani della Terra Santa, ma sono solo e voglio chiedere a voi di pregare per tutti i giovani che soffrono per la guerra». Così il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, alla Festa regionale dei giovani pellegrini di tre continenti accolti questi giorni in Umbria, prima di recarsi a Roma per il Giubileo loro dedicato con papa Leone XIV; festa che si è svolta nel pomeriggio-serata di domenica 27 luglio davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Il cardinale Pizzaballa si trovava ad Assisi, dopo essere stato tre giorni in visita alla martoriata comunità cristiana di Gaza, anche per partecipare alla presentazione della mostra del Meeting di Rimini “Io, Frate Francesco. 800 anni di una grande avvenuta” (22-27 agosto 2025). «La situazione è molto complicata soprattutto a Gaza – ha sottolineato il patriarca –. Domani (oggi, lunedì 28 luglio, n.d.r.) riparto perché mi giungono notizie che le devastazioni proseguono, in particolare nelle relazioni umane. La guerra distrugge tutto, ma i giovani in questo mare di devastazione umana sono ancora capaci di dare la vita per l’altro. Sono convinto che la vostra generazione è quella che avrà la responsabilità di portare nel mondo un nuovo linguaggio e una nuova narrativa. La pace non arriva subito, ma deve essere costruita mattone dopo mattone ed è conseguenza di un linguaggio basato sull’uguaglianza, sul rispetto, sulla dignità delle persone senza alcuna differenza l’uno dell’altro. La nostra generazione non è stata capace e ne vediamo le conseguenze in Terra Santa. Voi avrete questa responsabilità e sono certo che con Gesù Cristo questo sarà possibile. Vi chiedo di pregare per i giovani che sono in Terra Santa».

La Festa, organizzata dall’Area pastorale Giovani, Vocazioni e Oratori della Ceu, è stata caratterizzata da musiche e canti, da uno spettacolo sulla vita di san Francesco e di santa Chiara, dalla presentazione delle figure degli imminenti nuovi santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, concludendosi con l’adorazione eucaristica presieduta dal vescovo di Città di Castello e di Gubbio Luciano Paolucci Bedini, delegato Ceu per la Pastorale giovanile. Presenti il presidente della Ceu, l’arcivescovo Renato Boccardo, altri vescovi dell’Umbria e alcuni loro confratelli provenienti da diversi Paesi nell’accompagnare i loro giovani verso Roma. Presente la presidente della Regione Stefania Proietti con il sindaco di Assisi Valter Stoppini, che hanno salutato i pellegrini con queste parole: «Siate i benvenuti in Umbria, “porta del Giubileo della speranza”, grazie a voi giovani e ai nostri vescovi. Voi giovani siete un segno di speranza e vi siamo grati. Portate nel vostro cuore la nostra Umbria, terra di fraternità e di pace».

Di seguito i commenti dei vescovi umbri e del custode della Porziuncola.

«I giovani che provengono da diversi Paesi del mondo – ha commentato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo, presidente Ceu – lanciano un messaggio di fratellanza, di accoglienza reciproca, di rispetto e soprattutto di sensibilità nei confronti dei più fragili. La presenza tra noi del cardinale Pizzaballa ci ha portato il grido di sofferenza delle popolazioni della Terra Santa e i giovani lo hanno accolto e porteranno il suo messaggio nelle loro case insieme a quello che papa Leone affiderà loro nel corso del Giubileo dei Giovani».

«Vi do il benvenuto come successore del vescovo Guido, che accolse san Francesco nella conversione – ha detto il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, Domenico Sorrentino, rivolgendosi ai giovani in lingua inglese –. Guido fu in grado di comprendere Francesco, come ogni vescovo deve comprendere voi. Guido recepì la voce di Gesù che influenzò il giovane Francesco: “tuo padre ti voleva ricco, ma tu hai compreso che i soldi non fanno la felicità”. Solo Gesù è gioia e questo è il vero messaggio del Santo di Assisi, quello di lasciare le ricchezze per avere la vera felicità in Cristo che è la nostra gioia».

«Vi accolgo con gioia in questo luogo di grazia, cuore del francescanesimo – ha esordito il custode della Porziuncola, padre Massimo Travascio –. San Francesco ha dato la sua vita non per rinnovare la Chiesa fatta di pietre, ma di persone, uomini e donne che sono le pietre vive della Chiesa. Voi giovani siete il suo futuro e farvi pellegrini alla Porziuncola è per voi l’occasione per rafforzare il legame con il Santo di Assisi e per rinnovare i valori di pace e di perdono, di fraternità e solidarietà che san Francesco ci ha trasmesso».

«Questa festa ad Assisi conclude l’accoglienza dei primi giovani nelle nostre Diocesi in cammino verso Roma – ha detto il vescovo di Città di Castello e di Gubbio, Luciano Paolucci Bedini, delegato Ceu per la Pastorale giovanile –. Questa sera vogliamo raccogliere il messaggio che arriva da Francesco: farci protagonisti di una stagione nuova, come ha anche ricordato il cardinale Pizzaballa. È stato bellissimo quanto abbiamo vissuto nelle nostre Diocesi, un’occasione grande di accoglienza e di incontro a partire dalle nostre case e chiese. Abbiamo imparato da questi giovani ad essere coinvolti in un progetto nuovo di cammino verso la speranza».

«La presenza del cardinale Pizzaballa – ha commentato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Ivan Maffeis, vice presidente Ceu – è stato il segno più bello per aprire questa festa, perché è giusto come giovani vivere momenti di gioia ma non si può prescindere da quello che sta succedendo nel mondo, a partire da Gaza e dall’Ucraina. La presenza del cardinale di Gerusalemme tra noi, che tocca con mano ogni giorno la sofferenza, è stato il modo migliore per avviare questa settimana che ci condurrà a Roma, al Giubileo dei Giovani. Ci ha chiesto subito di pregare per i giovani di Terra Santa che non possono vivere il Giubileo con i coetanei di tutto il mondo, ulteriore testimonianza della gravità della situazione in tutta la Terra Santa».

«Ciò che mi ha colpito di più del saluto del cardinale Pizzaballa – ha sottolineato il vescovo di Terni-Narni-Amelia, Francesco Soddu – è stato quando ha detto che “la nostra generazione ha fallito nel mandare un segno di speranza”. Ha richiamato i giovani ad essere protagonisti di percorsi e di tessuti di prossimità per essere segni di speranza. Quello che mi preoccupa è che anche i tanti aiuti materiali che mandiamo in Terra Santa non raggiungano il buon fine. Stiamo assistendo, purtroppo, a delle immagini dove vediamo che tanti beni vanno al macero, non vengono consegnati perché non si riesce a passare il muro tra Israele e la Palestina. Mi auguro che la carità non sia soltanto dare cose materiali, ma soprattutto costruire una rete di solidarietà che va oltre gli stessi beni».


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