(UNWEB) Bevagna. Venerdì 20 gennaio le elezioni dei consigli delle Gaite hanno sancito l’inizio di una nuova era che vede come Podestà Claudio Cecconi, già all’interno dell’Ente come tesoriere negli anni passati.
Tanta voglia di fare, idee chiare sulla ripresa della nuova edizione, il desiderio di ricominciare all’insegna delle peculiarità del Mercato delle Gaite: ricerca storica, qualità, coinvolgimento degli abitanti, in particolare dei giovani, per mantenere la manifestazione sui livelli di eccellenza ma anche puntare sulla visibilità esterna mediante un marketing avanzato che consenta l’avvicinamento di quanti non conoscono ancora questa rievocazione storica. Oltre a questo, insieme all’Amministrazione, si vuole puntare, partendo proprio dal Mercato delle Gaite, a far conoscere la cultura, l’arte, la tradizione, l’enogastronomia, tutte quelle tipicità che ci contraddistinguono e che sono l’identità del nostro paese, in contrapposizione a quella omologazione globale, che snatura la singolarità. E poi c’è l’ambiente in cui è calata la festa, il territorio ed il paese, in cui basta poco, senza grandi modifiche, ed è in grado di prestarsi al Medioevo, con la sua piazza perfettamente in epoca, con i vicoli festanti di popolo vociante, il quale per l’occasione deve appena cambiarsi d’abito ed è pronto a rimettersi nelle botteghe a lavorare il vetro, la carta, la pelle, il cuoio, la corda, la seta, a fare il pane, le candele, a vendere le spezie e tanto altro ancora, mentre per le vie e nelle piazze ci si imbatte nel popolo del contado con le sue mercanzie di verdura ed animali. Bevagna ed il Mercato delle Gaite è un binomio lungo 28 anni, che ha visto i suoi abitanti imparare mestieri antichi, riscoprendone le tecniche, le modalità, i tempi lenti ed il lavoro duro, sapendo apprezzare attività ormai preziose perché rare. Per questo la gente di Bevagna, che custodisce i segreti dell’artigianato, ha una potenzialità unica, che, se giustamente incanalata, può arrivare a coniugare il passato con il presente attraverso i tanti secoli ma con la velocità della luce. La tradizione e l’oggi sono la carta vincente, nel lavoro così come nella cucina, nel gioco, nella ricostruzione degli ambienti, nella laboriosità del paese capace di far assaporare ad ogni turista la sua grande cultura, offrendola con leggerezza. Tutto questo per l’Amministrazione Comunale è una grande ricchezza in un tempo, quello odierno, d’immiserimento culturale ed economico. Bevagna non langue, piuttosto è alla ricerca della strada per farsi capire, apprezzare, conoscere nella varietà dell’offerta. Il sindaco ha ricordato, insieme ai molti volontari presenti, gli anni precedenti la festa del Mercato delle Gaite, quando il transito dei turisti era raro, la ricezione scarsa e quasi assente, e Bevagna, ovattata nella sua nebbia, conservava intatti i suoi tesori per la futura scoperta. E questo è stato e deve continuare ad essere, perché così Bevagna può vivere, vincendo l’immobilismo passato che spaventa, in questi giorni di terremoto, di paura, di ansia, che respingono i turisti e fanno ripiombare il paese in un passato creduto ormai lontano. Ma oggi non può più essere così, e l’Amministrazione Comunale ha espresso la propria volontà di concorrere con l’Ente Mercato delle Gaite, con il Podestà, con i Consoli, con tutti i volontari per una rievocazione storica che metta in piedi le tante specificità studiate, le molte conoscenze ricercate, l’ infinita varietà dei mestieri, la bellezza dei banchi pieni di mercanzie, la straordinaria ricostruzione della pace di fiera, per la quale si aprivano le porte del paese ed era il tempo del mercato.
Tuttavia la festa è anche animosità, è competizione, è gara tra le quattro Gaite, è impegno gravoso, continuativo per mesi, è dedizione, ferie per molti, lavoro costante senza ricompensa se non la vittoria. I volontari vivono la festa in modo molto sentito e può capitare che questa animosità non si arresti con la fine delle gare, che continui. Così è stata l’edizione del 2016, all’insegna del tentativo di oggettivare la verità, di per se stessa relativa, in un contesto di contraddizioni ed errori che hanno esacerbato gli animi. La preoccupazione del sindaco, di fronte alla compattezza di tre Gaite che hanno scelto il nuovo Podestà e a cui va il suo ringraziamento per aver permesso la ripresa dei lavori, è stata proprio quella di non aver potuto gioire insieme alla quarta Gaita, nella consapevolezza della lacerazione e della sofferenza di quei volontari che hanno preso una decisione sicuramente sofferta. Nel ribadire il suo sostegno reale all’Associazione Mercato delle Gaite, che si è concretizzato anche con un intervento economico a chiusura del bilancio 2016, il sindaco ha sottolineato il ruolo dell’Amministrazione, che, a suo dire, è quello di credere nella festa, di essere di supporto all’Ente, alle Gaite, di puntare ad un incremento delle iniziative, alla crescita culturale del paese, ad una progettualità che vede il Mercato delle Gaite protagonista e da traino per altre specificità del territorio, di essere di tutela, di promozione della festa. Certamente non può e non deve incunearsi nelle numerose controversie che possono verificarsi, piuttosto sottolineare, come più volte ha fatto in questa
edizione, il valore della manifestazione, la quale ha consentito a Bevagna di farsi conoscere con tutte le sue pregevoli caratteristiche. Niente deve rischiare di intaccare la manifestazione creata con il sudore di tanti volontari che nel Mercato delle Gaite hanno creduto e che continuano tutt’oggi a credere. Certo è che risulta davvero necessaria una revisione attenta di tutti quegli strumenti che regolamentano la manifestazione e che quest’anno non hanno facilitato affatto la risoluzione delle questioni emerse. Nella consapevolezza che il Mercato delle Gaite è grande soltanto se quattro sono le Gaite che partecipano alla festa, come è stato originariamente e per tutti questi anni, l’augurio del sindaco e di tutta l’Amministrazione è che le Gaite abbiano concordemente l’obiettivo di divertirsi, mantenendo vivo il paese.