(UNWEB) - Terni, "Il 25 Aprile è la festa simbolo del nostro Paese, ma non è soltanto l'anniversario della liberazione d'Italia dall'occupazione nazifascista, è una data che ha in sé molti valori profondi che hanno plasmato i caratteri della Repubblica italiana": lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo stamani, a Terni, alle celebrazioni per il 25 Aprile, 72esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Presenti il sindaco della Città, Leopoldo Di Girolamo, rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni combattentistiche e d'Arma, dell'Anpi, autorità civili e religiose.


"Il 25 aprile - ha aggiunto Marini - pose fine alla guerra su suolo italiano e fece cadere la dittatura fascista. È la data di restituzione della libertà agli italiani che ha aperto la strada alla democrazia, con istituzioni nascenti e fondate sugli ideali della Resistenza. E'la data della vittoria degli ideali di libertà e giustizia sociale sul totalitarismo nazista e fascista. Il nostro Paese - ha aggiunto la presidente - venne trascinato nella guerra pagando un tributo elevatissimo di morti e di distruzione. E mentre l'Italia sembrava avere dimenticato la sua grande storia civile e avere perso la dignità davanti al mondo, uomini e donne italiani furono capaci di scrivere pagine altissime di valore morale e civile. Furono capaci di organizzare, con azioni coraggiose, una strenua opposizione al fascismo trovando protezione fuori dal Paese o mettendo in campo una resistenza armata agevolando l'avanzata delle Forze Alleate. L'Umbria - ha sottolineato Marini - è stata parte di questa storia difficile e dolorosa, ma alta dal punto di vista civile, e Terni è stata sicuramente la città umbra che ha pagato il tributo più alto, contribuendo fattivamente alla liberazione. Con i suoi tanti bombardamenti fu infatti la città con il maggior numero di vittime civili".
Dopo aver ricordato gli eccidi ai danni dei civili e le rappresaglie nazifasciste sul territorio umbro, Marini ha aggiunto che "il 25 Aprile è anche la data di inizio della nuova storia civile e politica dell'Italia democratica che nasce dalla Resistenza e che completa questo sua rinascita nella scrittura della Carta costituzionale di cui quest'anno ricorre il settantesimo dell'approvazione. Una Carta - ha detto la presidente - che getta anche le basi per nuove relazioni internazionali. Di lì a poco nasceranno infatti le istituzioni europee di cui ricorre il sessantesimo anno dai Trattati di fondazione pensati per assicurare la pace, promuovere la solidarietà e l'inclusione sociale, la tolleranza e l'integrazione".

"Il 25 Aprile - ha evidenziato la presidente - non è solo la data in omaggio alla memoria, ma è una giornata di ringraziamento alle Forze inglesi e americane, che hanno combattuto e che hanno lasciato in Umbria mille soldati sepolti nei cimiteri di Orvieto e di Rivotorto di Assisi; ai 4000 partigiani umbri, uomini e donne raggruppati in 20 formazioni, di cui 1500 ternani; ai militari, che difesero ed accompagnarono la liberazione del nostro Paese; ai religiosi, che protessero le famiglie ebree e i loro figli; ai tanti civili che con coraggio contribuirono concretamente a sostenere, in una resistenza silenziosa ma efficace, i partigiani, i soldati alleati e gli antifascisti. Il 25 aprile - ha concluso Marini - è anche un giorno di monito per ciò che dobbiamo continuare a fare forti della esperienza passata. In una Europa dove tornano i muri ed il filo spinato, dove si diffonde il razzismo, la xenofobia ed il terrorismo radicale minaccia la democrazia, i valori di libertà e di giustizia sociale rappresentati dalla Resistenza sono ancora attualissimi. Essi rappresentano il simbolo di quello che siamo voluti essere come Italiani e che ci portano a commemorare quanti, partendo proprio da quei valori, si sono sacrificati perché sognavano un mondo migliore".
La cerimonia si è conclusa con la deposizione delle corone in piazza della Repubblica, a Ponte Garibaldi e al Monumento ai Caduti in piazza Briccialdi.


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