alluvione in malawi2Interessata dalla grave calamità la zona del Paese africano dove da oltre 30 anni è in corso un "gemellaggio-rapporto solidale" tra la comunità diocesana perugino-pievese e quella di Zomba. L'accorato appello alla solidarietà del presidente dell'Associazione "Amici del Malawi" mons. Saulo Scarabattoli

 

(ASI) Perugia. Ad informare con una lettera la comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve della grave situazione vissuta dalla popolazione del Malawi, uno degli Stati più poveri del continente africano, a seguito di un'alluvione, è mons. Saulo Scarabattoli, presidente dell'Associazione Volontaria "Amici del Malawi" Onlus e vicario episcopale della Prima Zona pastorale dell'Archidiocesi. Quest'associazione, operante in Malawi da oltre 30 anni attraverso un "gemellaggio-rapporto solidale" tra la comunità diocesana perugino-pievese e quella di Zomba, è fortemente impegnata nella cooperazione internazionale, coinvolgendo da anni anche Istituzioni civili, culturali e realtà produttive dell'Umbria nei campi di sviluppo socio-sanitario, educativo-scolastico e di avviamento professionale a livello agricolo e artigianale.«Il Malawi ha bisogno di tutti noi – scrive mons. Scarabattoli nella sua lettera diffusa in queste ore –. Pochi giorni fa un'alluvione di grossa portata si è abbattuta nel Sud del Paese, proprio sui territori dove operiamo con i nostri progetti. La notizia non è stata molto diffusa dai notiziari delle varie emittenti»; eccetto la «Radio Vaticana», evidenzia il sacerdote, che «si è occupata di diffondere questa tragedia, che per la prima volta colpisce il Malawi, un Paese già martoriato dalla sua notoria povertà. I fiumi non sono stati in grado di raccogliere interamente le persistenti e torrenziali piogge, gli argini si sono rotti e la grande massa di acqua ha spazzato via numerosi villaggi; molti delle case dei malawiani sono di paglia e fango e certamente poco resistenti alla forza travolgente delle acque. I dati riportati ci parlano di oltre 200 morti e di più di 200mila senza tetto, ma la verità è che non conosciamo con precisione quali sono i numeri esatti. Queste persone, ormai prive di tetto, sono accolte nelle Diocesi, in scuole ed anche il nostro Centro Sanitario di Pirimiti, il "Solomeo Rural Hospital", ha assistito e sta assistendo 500 sfollati, ai quali la dott.ssa Zahara ha dato i primi soccorsi, grazie ad una provvidenziale donazione che avrebbe dovuto servire per aiutare i più bisognosi di quel territorio. Ci sono difficoltà a raggiungere i villaggi, le strade di terra battuta sono impraticabili, c'è bisogno di cibo, coperte e soprattutto sementi da ripiantare subito per evitare la conseguenza della carestia futura. A tutto ciò si aggiunge anche la contaminazione delle acque ed a farne le spese sono, ovviamente più di tutti, i bambini piccolissimi».

«Vediamo cosa possiamo fare noi da Perugia», è l'appello di mons. Saulo Scarabattoli, che aggiunge: «guardiamo bene in fondo al nostro cuore e cerchiamo cosa ci potrebbe rendere più felici tra una pizza o un piccolo essere umano che mangia, beve, si scalda grazie ad una nostra minima privazione. Sin da ora vogliamo ringraziare tutti coloro che volessero raccogliere il nostro disperato appello e farci dono della propria generosità per aiutare questo popolo continuamente flagellato».

Quanti accoglieranno quest'appello dell'intera Associazione "Amici del Malawi" Onlus per info dettagliate consultare il sito: www.amicidelmalawiperugia.it), potranno inviare il proprio contributo economico effettuando il versamento attraverso conto corrente postale n° 25939869, oppure bancoposta (iban IT80 Q076 0103 0000 0002 5939 869), e conto corrente bancario presso la filiale di Perugia della Banca CariFano (iban IT 90 I 06145 03001 000003000735), indicando nella causale la dicitura: "erogazione liberale pro alluvione Malawi 2015".


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