Cardinale Bassetti(UNWEB) Amelia. Alla Comunità Incontro Onlus Molino Silla di Amelia il Natale è stato magico. I festeggiamenti sono iniziati il 24 dicembre con la tradizionale fiaccolata preceduta, quest'anno, da scintillanti fuochi d'artificio così amati dal fondatore don Pierino Gelmini. I ragazzi ospiti insieme ai genitori e parenti dopo aver raggiunto la cappellina, dove è sepolto il Don (come lo chiamavano i suoi ragazzi), si sono fermati ad ascoltare la voce di don Pierino registrata in occasione di un Natale. Le sue parole hanno fatto emozionare i presenti. Il Don ha sempre detto che bisogna credere nei sogni per raggiungere i propri obiettivi, lui stesso ha creduto in un sogno quello di realizzare la Comunità Incontro, un luogo in cui i suoi figli fossero accolti con amore.

La serata del 24 dicembre è proseguita al palazzetto dove lo psichiatra, Federico Tonioni, ha affrontato con i familiari e i ragazzi il tema del senso della vita riprendendo una frase di don Pierino: “Nella vita si può dare senza attendere o pretendere nulla in cambio e quando ci sono persone che soffrono, c’è ne sono altre anche che amano”. Prendendo spunto da questa riflessione Tonioni ha raccontato ai presenti alcuni piccoli episodi che gli sono capitati nelle scorse settimane e che l’hanno aiutato a comprendere il vero significato della parola ”Solidarietà”.
Poi è seguita la messa della vigilia officiata da Don Roberto che ha invitato, durante l'omelia, a seguire il bambino che nasce per diventare migliori.

Il giorno di Natale, la Comunità Incontro Onlus di Amelia ha ricevuto a sorpresa uno speciale e gradito regalo, l’intervento telefonico di auguri da parte del presidente Silvio Berlusconi. Il presidente dopo aver rivolto i suoi più calorosi e sinceri auguri a tutte le persone presenti nell'auditorium e al sindaco di Amelia, Laura Pernazza, che aveva dovuto lasciare lo spettacolo di Natale in anticipo a causa di sopraggiunti impegni, ha ricordato con grande affetto la figura del fondatore della Comunità Incontro don Pierino Gelmini a cui era legato da una antica amicizia. Ha ricordato le tante cose buone che il Don ha fatto per la collettività e i progetti realizzati con lui come una scuola in Thailandia che funziona benissimo e fa tanto bene al cuore.

Poi parlando direttamente ai ragazzi ospiti ha voluto condividere con loro un insegnamento ricevuto dal padre che ha messo sempre in pratica, quello che quando bisogna guardare al futuro è opportuno sapersi dare dei traguardi. “Il consiglio – ha detto Berlusconi - è quello di darsi un traguardo ambizioso, talmente ambizioso che le persone normali lo considerino irraggiungibile, addirittura che le persone invidiose a cui lo racconti, pensino che tu sia matto e che finirai malissimo. Seguendo questo dogma sono riuscito a realizzare tutto quello che desideravo sia come imprenditore che come politico. Inoltre ciascuno di noi è arbitro del proprio destino e se si vuol fare qualcosa di speciale e particolare, bisogna avere degli obiettivi difficili, che dobbiamo perseguire con il lavoro e con grande impegno. Per riuscire bisogna sapersi sacrificare”.

Il presidente Berlusconi rinnovando gli auguri a tutti, li ha esortati a riuscire nell’anno nuovo a realizzare tutti i sogni e i progetti che portano nel cuore, nella mente per loro e le persone amate. Inoltre dichiarando la sua profonda stima al responsabile di struttura della Comunità Incontro Onlus, Giampaolo Nicolasi, e la sua completa disponibilità ad aiutarlo nell’immediato futuro, ha concluso dicendo: “Viva don Gelmini e viva l’Italia”.

Il 26 dicembre è stata, invece, la grande festa dei ragazzi che hanno concluso il percorso. A salutare l'uscita dei ragazzi hanno partecipato autorità ecclesiastiche ed istituzionali, locali e nazionali. A aprire i lavori è stato Eros Brega, presidente della Fondazione Incontro e consigliere regionale dell'Umbria, che dopo qualche battuta scherzosa scambiata con il responsabile della Comunità Incontro, Giampaolo Nicolasi, ha voluto sottolineare il grande lavoro svolto quotidianamente dall'intero staff. “Un lavoro – ha detto – di squadra che permette di aiutare tutti quei ragazzi che hanno bisogno di aiuto. In alcuni casi chi opera all'interno della Comunità sacrifica la propria vita privata pur di tendere una mano a chi ne ha bisogno”.

La parola è poi passata al presidente della Comunità, avvocato Giuseppe Lorefice, che ha iniziato col dire che a Natale si deve essere sempre più buoni. “Per noi della Comunità – ha sottolineato – è sempre Natale perché siamo sempre pronti ad accogliere nella casa di don Pierino chi ha bisogno di aiuto e i meno fortunati che hanno perso la strada. Al termine del percorso, fatto di sacrifici, i nostri ragazzi sono forti, sicuri e determinati, pronti ad affrontare una nuova vita. Come diceva don Pierino alla fine del percorso siete rinati”. Lorefice ha anche detto che in questi giorni la Comunità Incontro è stata sottoposta ad una verifica da parte della Regione ed è stata promossa con il massimo dei voti per quanto riguarda la qualità di ogni singolo settore.

Di questo è rimasto molto soddisfatto il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, che ha voluto aggiungere: “Questo dimostra che la Comunità Incontro è viva e prosegue l'opera iniziata dal suo fondatore e amico don Pierino Gelmini”.

Tra le autorità presenti anche Tullio Del Sette, comandante generale dell'Arma dei carabinieri che ha voluto trattare il tema dell'impegno e della collaborazione con le forze dell'ordine.

Il sindaco di Amelia non potendo essere presente ha mandato l'assessore comunale Proietti che ha ricordato un episodio che gli è accaduto qualche anno fa. “Ero ricoverato all'ospedale di Amelia – ha ricordato – e mi dissero guarda che a breve dovrai dividere la tua stanza con un ragazzo ospite della Comunità Incontro. Mi raccomandarono di stare attento e nascondere i soldi. Ovviamente ritenni questo consiglio sciocco. Diventai molto amico di questa persona che scoprii essere davvero speciale perché nei suoi occhi, come in quelli dei presenti, si legge la speranza”.

A ricordare don Pierino nella giornata del 26 dicembre anche il primo preside della scuola di Molino Silla, Giocondo Talamonti. “Eravamo molto amici con don Pierino – ha detto – con lui parlavamo soprattutto di politica. Anche se avevamo due idee diversi lui era sempre pronto ad ascoltarmi e confrontarsi”.

A concludere i lavori è stato il cardinale e presidente della Cei Gualtiero Bassetti che ha voluto evidenziare il grande cuore di don Pierino con un racconto. “Quando ero vescovo di Massa Marittima-Piombino don Pierino - ha ricordato – mi chiese, in nome della nostra amicizia, di dargli una mano e cioè di rappresentarlo in una Comunità che aveva in zona. Mi sentii svenire perché non conoscevo quella realtà. Accettai, ma accadde una cosa per cui due ragazzi furono arrestati. Non sapevo come dirlo a don Pierino, poi presi coraggio gli telefonai e raccontai l'accaduto. Lui mi disse che non li avrebbe più voluti nella sua casa. Allora io andai a parlare con i ragazzi e li convinsi, dopo svariati tentativi, a scrivere una lettera a don Pierino. Lui con il suo grande cuori li perdonò e appena usciti dal carcere li accolse in un'altra comunità che lui credeva essere più adatta a loro. Questo per spiegarvi che cuore grande aveva. La droga – ha concluso il cardinale – ti ammazza perché ti toglie la speranza. Non esistono situazioni senza ritorno e la speranza può sempre rimettere in moto tutto”.

Alla fine dell'incontro i ragazzi che hanno terminato il percorso sono saliti sul palco dell'auditorium e commossi hanno salutato l'equipe degli psicologi coordinati da Tania Fontanella dicendo che alla Comunità Incontro: “Lasceranno un pezzo di cuore”. La Fontanella ha detto ai suoi ragazzi: “Tutto è in trasformazione e voi inizierete una vita diversa. Come diceva don Pierino andate e portate calore nel mondo”. Visibilmente emozionato anche lo psicologo Fulvio Bernini: “Escono quattro parti di me. Quello che abbiamo condiviso in questi anni è stato importante. Abbiamo creato una 'relazione terapeutica' non unidirezionale, avete fatto sacrifici, ma quello che vi riconosco maggiormente è il coraggio perché avete guardato dentro le vostre zone d'ombra e le avete affrontate. Quello che là fuori vi farà forti è riconoscere di essere deboli”. A chiudere è stata la responsabile degli assistenti sociali, Cristina Lorefice. “Ricordo quando siete venuti da me la prima volta – ha detto commossa – ed oggi sono orgogliosa di quello che siete diventati”.

Prima dei saluti finali il cardinale Bassetti ha benedetto i presenti e ai ragazzi, riprendendo una frase da scout, ha detto: “Buona strada a tutti”.

Infine il responsabile di struttura della Comunità Incontro, Giampaolo Nicolasi, ha portato i saluti di Giulio Rapetti Mogol, della presidente della Regione Catiuscia Marini, del procuratore capo della Repubblica di Terni Alberto Liguori, del sottosegretario al Ministero dell'interno Gianpiero Bocci e di altre autorità politiche ed istituzionali che non sono potute essere presenti. Una preghiera è andata a don Ezio Miceli che ha perso la madre il giorno di Santo Stefano.


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