Ieri 150 accessi al Pronto Soccorso e circa 50 di ricoveri urgenti.
Oggi i letti soprannumerari sono scesi a 75 di cui 6 in corridoio, ma la situazione viene monitorata costantemente
(UNWEB) Terni, - Potenziamento dell’organico medico al Pronto soccorso, temporanea conversione della Discharge room in stanza di degenza e riduzione dell’attività chirurgica minore programmata. Queste le principali misure predisposte dalla direzione dell’Azienda ospedaliera di Terni per gestire l’alto flusso di pazienti in Pronto soccorso e il sovraffollamento nei reparti di degenza che si registrano fin dalla prima settimana dell’anno.
Il picco influenzale, infatti, è appena arrivato, ma già nel periodo dal 1 al 10 gennaio gli accessi medi giornalieri al Pronto soccorso erano cresciuti del 6,3% rispetto alla media del 2017, passando da 118,4 a 125,9 2018; ma il dato più significativo è che erano cresciuti del 15,8% i ricoveri urgenti da Pronto soccorso (da 33 a 38,3 al giorno), cioè, tra le persone che si presentano al Pronto soccorso sono aumentate e quelle che necessitano di ricovero. E l’epidemia influenzale non accenna a diminuire ed anzi è in fase di crescita, come dimostra il picco di accessi al Pronto Soccorso (150) e di ricoveri (circa 50) registrati ieri.
Dopo la criticità registrata l’8 gennaio con 105 posti letto cosiddetti ‘soprannumerari’ (che comprendono oltre ai letti in corridoio anche i letti aggiuntivi nelle camere di degenza e i pazienti “in appoggio” temporaneo su letti in altri reparti) e le prime misure adottate per gestire il sovraffollamento, il numero complessivo dei letti soprannumerari è sceso a 92 l’11 gennaio e a 75, di cui 6 letti in corridoio, nella giornata odierna, ma la situazione è in continua evoluzione ed è monitorata costantemente.
È il direttore sanitario Sandro Fratini a spiegare le diverse azioni messe in campo: “Innanzi tutto abbiamo potenziato l’attività del pronto soccorso assegnando in turno una quarta unità medica, quando possibile. Abbiamo temporaneamente sospeso l’attività della Discharge room, convertendo la sala in stanza di degenza e assegnando posti letti aggiuntivi alla geriatria, che oggi può contare su 32 posti letto complessivi. Abbiamo inoltre ridotto l’attività chirurgica programmata, preservando naturalmente insieme alle urgenze anche tutti gli interventi di chirurgia maggiore e quelli oncologici; nel periodo che va dal 10 al 19 gennaio abbiamo così pianificato una riduzione settimanale di circa 80 ricoveri di chirurgia programmata”.
“Infine - conclude il direttore sanitario - abbiamo previsto la possibilità di mantenere in funzione l’area di degenza di Week surgery, come avvenuto nel weekend del 13-14 gennaio, per assicurarci la disponibilità di altri posti letto. Qualora la situazione dovesse ulteriormente peggiorare, la direzione è ovviamente pronta a prendere ulteriori provvedimenti per la migliore gestione possibile del sovraffollamento”.