Tavolo Paleoantropologia 2Vernissage per la mostra “Chine d’Africa”, di Aurora Stano

(UMWEB) “La Scuola di Paleoantropologia di Perugia rappresenta un punto fisso del nostro Ateneo, un’ autentica eccellenza. La mia presenza questa mattina, la quarta in questi anni da Rettore, testimonia la vicinanza a tale iniziativa che riguarda una disciplina di grande fascino; convinto, pertanto, è il nostro sostegno a chi si adopera per la realizzazione della Scuola, rappresentando una realtà consolidata qui a Perugia e punto di riferimento nazionale e internazionale”. Così il Rettore Franco Moriconi, questa mattina, in occasione dell’inaugurazione dell’ottava edizione della Scuola di Paleoantropologia di Perugia, organizzata dal Dipartimento di Fisica e Geologia in collaborazione con la Galleria di Storia Naturale, una occasione unica, nel panorama nazionale, per il perfezionamento e l’approfondimento delle conoscenze sul tema dell’evoluzione umana.

Alla cerimonia di apertura, al Palazzo delle Scienze, sono inoltre intervenuti il professor Massimiliano Rinaldo Barchi, direttore del Dipartimento di Fisica e Geologia e i componenti del Comitato organizzatore della Scuola Marco Cherin, Roberto Rettori (Dipartimento di Fisica e Geologia, Università di Perugia), Sergio Gentili e Angelo Barili (Galleria di Storia Naturale, CAMS, Università di Perugia). Fra gli ospiti straordinari dell’ottava edizione Guido Barbujani (Università di Ferrara), esperto di genetica delle popolazioni, che, questa mattina, ha tenuto la conferenza di apertura.

Fra le peculiarità di questa iniziativa di formazione c’è il fatto che i partecipanti potranno essere selezionati per svolgere le attività di ricerca della Scuola di Paleoantropologia di Perugia nella Gola di Olduvai, in Tanzania, uno dei siti paleoantropologici più importanti del mondo.

Interverranno, inoltre alla scuola – che si avvale anche per l’organizzazione della collaborazione di Costantino Buzi (Sapienza Università di Roma), Valerio Gennari, Alessandro Mancini, Giulia Margaritelli (Università di Perugia) - fra gli altri, Martin Häusler, responsabile del gruppo di ricerca in Morfologia Evolutiva e Adattamento dell’Institute of Evolutionary Medicine dell’Università di Zurigo, e Jonathan Kingdon (University of Oxford), zoologo, scrittore ed eccellente illustratore, probabilmente il più grande esperto mondiale di tassonomia ed evoluzione dei mammiferi africani, protagonista dell’ incontro di chiusura, che terrà la conferenza conclusiva del corso sabato 24 febbraio, presso la Galleria di Storia Naturale dell’Università di Perugia, a Casalina (Deruta).

In occasione dell’inaugurazione della scuola, presentata “Chine d’Africa”, la mostra di opere di Aurora Stano che dà il titolo anche al volume che raccoglie i disegni ispirati all’Africa e che sono anche il frutto dell’esperienza vissuta dall’autrice a Olduvai.

Allestita al Palazzo delle Scienze, sarà visitabile fino al 15 giugno 2018.

CHINE D’AFRICA

Africa is rich, it is the rest of the world that is poor (Jonathan Kingdon)

È vero, l’Africa è talmente ricca che non è sicuramente sufficiente una mostra o un

libro per descrivere tutta la straordinaria biodiversità che caratterizza questo continente. È stata proprio questa ricchezza di forme e di varietà di specie animali a ispirare il progetto. La tecnica della china non permette di godere dei colori stupefacenti che la

natura ci regala nella realtà, ma si sofferma maggiormente sui lineamenti, le forme e le texture, cercando di sottolineare, con segno sintetico, la morfologia di ogni creatura.

Le illustrazioni di “Chine d’Africa” sono frutto di una sfida, quella di realizzare ogni giorno un disegno a china per tutto il mese d’ottobre. Questa sfida, lanciata dall’artista Jake Parker nel 2009 e chiamata lnktober, è stata accolta anche da Aurora Stano, che ha protratto il periodo di realizzazione delle tavole anche nel mese di novembre, collezionando così una serie di lavori che hanno anche lo scopo di mostrare la costanza e l’intenzione di migliorarsi su una tecnica specifica. Ogni giorno è stato un’opportunità per scoprire e studiare una nuova specie, per cercare di raffinare il segno e prendere sempre più padronanza delle strutture e delle forme.


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