Sono quasi un centinaio le “tofolamp” riattivate al lago dalla Provincia di Perugia
(UMWEB) – Trasimeno, – Il contrasto ai chironomidi passa anche attraverso una rete da pesca.
Sono tornate a pieno regime le decine di “tofolamp” disseminate lungo il perimetro costiero del lago Trasimeno e nelle Isole. Un sistema meccanico di contenimento dei “fastidiosi” insetti che d’estate invadono le aree lacustri, che si va ad aggiungere all’altro rimedio messo a punto da Regione Umbria, Provincia, Università degli Studi, Usl Umbria 1 e Unione dei Comuni, quale il trattamento larvicida biologico effettuato nei giorni scorsi.
Brevettata proprio per contrastare la presenza di chironomidi al Trasimeno, la “tofolamp” è un sistema tipicamente lacustre, in quanto impiega il tipo di rete tradizionalmente utilizzata dai pescatori del luogo per catturare il latterino. Si tratta in sostanza di lampade attrattive, a luce bianca, avvolte appunto da queste particolari reti, così da attrarre e imprigionare gli insetti, sottraendoli dalle zone più frequentate dall’uomo.
La Provincia di Perugia, titolare di questi impianti distribuiti su pontili, darsene e lungo le passeggiate (compresi quelli di Isola Polvese e Isola Maggiore), ha completato la loro riattivazione dopo aver provveduto a sostituire quelle danneggiate con nuove reti.
I nuovi tofi, (una quarantina quest’anno) sono stati commissionati ad alcuni artigiani di San Feliciano che hanno provveduto al loro confezionamento.
I corpi illuminanti rimarranno in funzione per tutta la stagione estiva. Successivamente la Provincia di Perugia provvederà al loro spegnimento e al ritiro dei tofi che, se non danneggiati, verranno utilizzati il prossimo anno.
“Ringrazio gli uffici della Provincia e la Usl sempre in prima fila su questo tema e la Regione che ha finanziato anche questo anno, insieme alla Provincia, gli interventi – sostiene il consigliere provinciale con delega al Trasimeno Roberto Ferricelli in merito al progetto integrato sui chironomidi -. Vista tuttavia la ciclicità del fenomeno, si rende necessario trasformare questi in interventi di routine, attraverso una programmazione chiara e ben delineata”.