Statua 1Il restauro apre nuovi scenari circa la corretta identificazione della statua, per anni venerata come Santa Giuliana

(UMWEB) Norcia. Un’altra opera di fede e d’arte ferita dai terremoti del 2016, una statua lignea del ‘500 che era conservata nella sacrestia della chiesa parrocchiale di S. Pellegrino di Norcia, è stata recuperata. I lavori di restauro sono stati presentati nel pomeriggio di martedì 8 gennaio 2019 nel Salone dei Vescovi del Palazzo Arcivescovile di Spoleto. L’opera è stata recuperata grazie all’iniziativa “Adotta un museo”, promossa da ICOM Italia (International Council of Museums), a favore dei Musei danneggiati dai disastri naturali e ai fondi messi a disposizione della Regione Lombardia per mezzo del Museo Bagatti Valsecchi di Milano. Il costo del restauro è stato all’incirca di 10.000,00 euro. La statua, fin quando non verrà riposizionata nella chiesa di S. Pellegrino una volta ricostruita, sarà conservata nel Museo diocesano di Spoleto.

Nell’accogliere e salutare le numerose persone intervenute, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza Episcopale Umbra mons. Renato Boccardo ha parlato di questo momento come «significativo per la nostra Chiesa, per la Valnerina, in particolare per la cara comunità di S. Pellegrino. Abbiamo il privilegio di essere i testimoni della restituzione graduale di queste belle opere, ma anche il compito di conservarle bene per trasmetterle a chi verrà dopo di noi. Siamo eredi di un immenso patrimonio artistico vivo, che racconta la storia di intere generazioni, di un popolo che per secoli si è identificato in esso. Questo restauro è la conferma che se uniamo le forze si fanno delle cose belle che alimentano la speranza delle persone provate dal terremoto». Marica Mercalli Soprintendente all’Archeologia, alle Belle Arti e al Paesaggio dell’Umbria ha detto che «ogni volta che inauguriamo qualcosa recuperiamo il tassello di un mosaico, quello del patrimonio artistico della Valnerina, che si va ricomponendo lentamente. Ogni restauro è una rinascita per l’opera e per il territorio che la esprime». Stefano Bruno Galli assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia si è detto fiero e orgoglioso della Regione «che rappresento. Sono convinto che la cultura, materiale e immateriale, è un collante fondamentale delle comunità, in particolare quelle colpite da calamità naturali. La Lombardia è una Regione virtuosa e grazie a ciò possiamo intervenire e finanziare recuperi come questo». Antonella Pinna, in rappresentanza Fernanda Cecchini assessore all’Agricoltura, alla Cultura e all’Ambiente della Regione Umbria, ha sottolineato che il terremoto «ha provocato una dura ferita, ma ci ha fatto anche scoprire tanta solidarietà e tanto affetto per il nostro patrimonio artistico. Grazie a recuperi come questo abbiamo la possibilità di tornare a stupirci dinanzi a queste opere alle quali ci eravamo abituati e abbiamo la preziosa occasione di ristudiarle». Lucia Pini conservatore del Museo Bagatti Valsecchi di Milano, dopo essersi detta orgogliosa di questo recupero possibile grazie alla Regione Lombardia, ha focalizzato l’attenzione sull’importanza di lavorare nei musei che vuole dire – ha detto - «credere nel futuro». Il sindaco di Norcia Nicola Alemanno ha parlato di «segnale importante di incoraggiamento per la Valnerina. Sarebbe bello – ha detto – se in futuro si potesse fare qualche evento del genere anche a Norcia. Ne stiamo dialogando con l’Arcivescovo e la Soprintendente. «Ricordo a tal proposito – ha detto – la Messa voluta e celebrata all’interno della chiesa di S. Salvatore di Norcia dal nostro Arcivescovo: la gente ha bisogno di questi piccoli semi di speranza, che noi dobbiamo incrementare». Giuliana Ericani, responsabile del progetto “Adotta un museo” di ICOM Italia, ha parlato della missione di questo settore a lei affidato che è: restauro degli edifici che ospitano i musei; restauro delle opere dei musei; promozione delle strutture museali; rinascita gestionale dei musei a seguito di calamità naturali.

Vittoria Garibaldi coordinatore regionale Umbria di ICOM Italia ha parlato di «un’opera davvero intrigante, bellissima. La tradizione popolare e storica ci dice che è Santa Giuliana, proveniente forse dalla omonima chiesa posta all’inizio di S. Pellegrino di Norcia. Ma il restauro effettuato apre lo scenario a ulteriori ricerche circa la sua identificazione. Una delle ipotesi emerse è che si possa trattare della Madonna della Visitazione (ha il velo blu come la Vergine, posizionato sul capo proprio come la Madre di Cristo, è incinta, e quindi probabilmente raffigura la Madonna che si reca in visita dalla cugina Elisabetta). La statua, inoltre, non presenta gli attributi tipici della vergine e martire Giuliana: la catena in mano, il diavolo sotto forma di serpete sotto il piede, la palma del martirio. Solo ulteriori studi sulla statua e ricerche d’archivio ci diranno di più». Bruno Roberto Gori della COO.BE.C., infine, ha parlato delle operazioni di recupero che hanno riconsegnato una statua tornata alla sua originaria cromia, a cui è stato ricostruito un dito, la cui immagine è tornata integra. «Lo stato di conservazione – ha detto – evidenziava, oltre ai danni del sisma, anche una mancanza di manutenzione prolungata nel tempo».


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