AA003310(UMWEB) Perugia. Si è tenuta questa mattina presso la sala della vaccara a Palazzo dei priori la cerimonia di consegna dell’opera intitolata “L’angelo GERT”, dedicata a Renato Curi, che l’artista abruzzese, ma naturalizzata perugina, Alessia Cigliano ha voluto donare al Comune di Perugia.


L’opera, un olio su tela, del valore di circa 1.500 euro, è stata realizzata dalla Cigliano con la tecnica della spatola, che la contraddistingue, in occasione di una precedente mostra su Renato Curi, patrocinata dal Comune. Raffigura il giocatore del Perugia Calcio, scomparso il 30 ottobre 1977, nell’atto di calciare il pallone in Piazza IV Novembre, a simboleggiare il forte legame di Curi con la città.
Un legame che, analogamente, lega anche la stessa artista a Perugia. Nata, infatti, in provincia di Chieti, Alessia Cigliano vive ormai a Perugia dal 1992, insieme al marito Marco e ai figli Francesco e Maria Paola.
L’acquisizione dell’opera è motivata dal desiderio di dotare il patrimonio artistico dell’ente di nuove opere d’arte eseguite da artisti non perugini, che hanno scelto Perugia come propria città, amandone ogni aspetto.
Aprendo l’incontro di questa mattina il giornalista Sandro Allegrini ha parlato di un evento dal forte valore simbolico, che va a concludere una storia: oggi, infatti, l’opera viene affidatA ufficialmente al Comune di Perugia perché la custodisca e la valorizzi.
Nel quadro – ha continuato Allegrini – vi è un soffio di eternità con Renato Curi che, con il suo gesto sportivo, si inserisce concretamente tra i più grandi monumenti della città a conferma di un legame indissolubile con la stessa.
Tra i relatori anche l’Arch. Michele Bilancia, presidente dell’Associazione Radici di pietra, secondo cui il numero 8 sulla maglia di Renato Curi simboleggia da sempre la memoria e l’eternità; in questo caso diventa memoria di un calciatore che ha dato lustro alla città diventando un monumento di Perugia.
Il giornalista Mario Mariano ha sottolineato che alla base dell’opera di Alessia Cigliano vi è una grande idea artistica che ha il merito di riuscire a rendere eterno un campione, quel Renato Curi che ha amato tanto Perugia e tanto ha dato ad essa con le sue imprese sportive. Un Curi immortale come atleta e come cittadino onorario di Perugia.
Centro della scena per l’artista Alessia Cigliano, che, nel raccontare la genesi dell’opera, ha riferito come la stessa sia nata da un sogno, una sorta di “delirio onirico” in cui Curi era intento a giocare tra i monumenti del centro storico della città. Da qui nasce l’idea, per lei amante del monocromatico, di immortalare in bianco e nero il paesaggio urbano e poi il giocatore Curi, partendo dai pantaloncini, rigorosamente bianchi. Lì la svolta: per la prima volta Cigliano abbandona il monocromatico per realizzare un Renato Curi a colori con la sua immortale maglia rossa numero 8.
Alla cerimonia di questa mattina non ha voluto far mancare la sua presenza la famiglia di Curi, rappresenta da Renato Junior, per tutti “Renatino”. “Questa opera – ha detto – rappresenta ciò che mi è più caro, ossia il ricordo di mio padre oltre l’aspetto sportivo. Nel quadro si fonde ciò che è diventato Renato Curi per la città: non solo un calciatore, ma anche un simbolo di Perugia”.
Tra i principali fautori della cerimonia di oggi vi è il presidente del Consiglio comunale Leonardo Varasano, grande tifoso del Perugia e legatissimo alla famiglia Curi.
Varasano ha manifestato l’onore del Comune di Perugia nel ricevere l’opera che avrà il merito di impreziosire palazzo dei Priori ove verrà conservata. “Nel quadro – ha commentato – c’è un innesto di simboli: palazzo dei Priori col Grifo ed il leone, la Fontana Maggiore e gli altri monumenti di Perugia e poi Renato Curi, simbolo per antonomasia del calcio cittadino. Un innesto non solo metaforico, ma anche concreto perché il simbolo Curi non è virtuale o occasionale, dal momento che viene celebrato ogni domenica allo stadio da tanti tifosi del Grifo, vecchi e giovani. Grazie dunque ad Alessia Cigliano ed alla famiglia Curi che è parte integrante della nostra città”.
A chiudere l’incontro è stato Franco Vannini, compagno di squadra di Renato Curi in quel Perugia dei miracoli. “E’ sempre un grande piacere poter ricordare Renato che è stato uno dei miei più grandi amici. E’ bello vedere che questa città è diventata parte integrante di quel gruppo di amici che ebbero la fortuna di indossare la maglia del Perugia. Sono felice che proprio Renato Curi sia diventato il simbolo del Perugia Calcio ad indicare la forza della città anche nelle disgrazie”.
LA SCHEDA DI ALESSIA CIGLIANO
Laureata in Scienze Naturali presso L’università degli Studi di Perugia, Alessia Cigliano esercita la professione di grafologo forense ed è iscritta nell’albo dei periti e dei consulenti tecnici del Tribunale di Perugia. La passione per la pittura, tuttavia, ha da sempre caratterizzato la sua vita, già dall’adolescenza. Ad una quindicina di anni fa risale la scelta di utilizzare esclusivamente la tecnica a spatola anziché del pennello.
Allieva del brasiliano Marco Costerus (considerato un vero genio nell’arte della spatola), Alessia Cigliano è particolarmente apprezzata per l’estrema varietà dei soggetti rappresentati (dai paesaggi marini, a quelli montani, dalle grandi metropoli ai vicoli dei piccoli borghi , dai monumenti alle bellezze delle natura ecc.) per i diversi stili utilizzati (se l’impressionismo resta la scuola a cui maggiormente si ispira, non mancano altri riferimenti, fino all’astrattismo) e per la particolare attenzione all’utilizzo della luce ed al monocromatico.
Tifosissima del Perugia, è sempre stata attratta dalla figura di Renato Curi, che peraltro riposa a San Silvestro, a pochi chilometri dal paese natale della Cigliano

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