(UMWEB) Perugia. Obesità e ed ipercolesterolemia possono essere combattute con armi nuove e da Perugia gli esperti delle tre più importanti società scientifiche nazionali, SISA (Società Italiana per lo Studio dell'Aterosclerosi), SIPREC (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) e SINUT (Società Italiana di Nutraceutica) lo hanno annunciato con dati alla mano durante il convegno “Perugia V.A.S.I.” (Vasculopatie Aterosclerotiche a Sfondo Internistico) in corso oggi e domani nella area convegni del Giò Hotel, organizzato dal Prof. Matteo Pirro, direttore della struttura complessa di Medicina Interna dell'Azienda Ospedaliera di Perugia.
Partendo da statistiche allarmanti sulla salute della popolazione italiana, con oltre 200 mila persone che muoiono ogni anno per malattie del sistema cardiovascolare, come infarto e ictus; con circa 25 milioni di persone che sono in sovrappeso o sono affette da obesità e con oltre il 30% della popolazione adulta affetta da ipercolesterolemia, 50 esperti dei centri più importanti hanno tracciato un piano per dichiarare guerra al fenomeno. “Abbiamo portato alla ribalta della opinione pubblica e delle istituzioni i risultati di importanti esperienze cliniche sul ruolo della terapia farmacologica, e sulle nuove frontiere della terapia chirurgica ed endoscopica della obesità”, dice il prof. Pirro, che è anche componente del direttivo nazionale della SIPREC. Alla sessione dedicata alla nutrizione quale modello di salute globale ed alla proposta di modelli alimentari con evidenza di impatto positivo sulla salute cardiovascolare, hanno partecipato , come riferisce una nota del S.Maria della Misericordia, il Dott. Silvio Barbero, Vice-Presidente dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ed il Prof. Andrea Poli, Direttore Scientifico di NFI (Nutrition Foundation of Italy). In questo contesto molto apprezzato anche l’intervento del Maestro Giulio Rapetti-Mogol, ospite d’eccezione del convegno, da anni impegnato sul fronte della prevenzione della obesità in età pediatrica. Sui vantaggi dell’impiego degli integratori alimentari nella prevenzione cardiovascolare si è espresso il prof. Arrigo Cicero, Presidente Nazionale di SINUT. “Ora si può affermare con certezza che il colesterolo alto può essere normalizzato – sottolinea ancora il prof. Pirro - Abbiamo a disposizione nuovi integratori, farmaci e combinazioni di farmaci che hanno dato prova di efficacia e tollerabilità. La combinazione di una statina ad alta efficacia con un farmaco che riduce l’assorbimento intestinale del colesterolo può ridurre la colesterolemia fino a circa il 60-65%. Queste percentuali di successo possono salire ulteriormente quando si ravvede la necessità di ricorrere a farmaci biologici capaci potenzialmente di azzerare la colesterolemia. Nella nostra struttura -aggiunge- esistono tutte le professionalità per gestire in modo globale le specifiche problematiche, potendo garantire ai pazienti l’insieme di prestazioni di stima prognostica, diagnostiche e terapeutiche, atte ad identificare e trattare al meglio l’obesità e tutte le forme genetiche e non genetiche di ipercolesterolemia”. Il dibattito tra gli esperti si è avvalso anche dell’apporto del prof. Norata, farmacologo dell’Università di Milano, e dei prof. Patti di Roma e Cipollone di Chieti, che hanno riferito sui meccanismi che regolano il metabolismo e la funzione delle arterie dei pazienti obesi, di quelli affetti da malattie reumatiche, nonché le soluzioni terapeutiche per contenere l’aumentato rischio trombotico dei pazienti a più alto rischio cardiovascolare.