Una due giorni di studi organizzata dall’Osservatorio sulle crisi di impresa
La riforma comporterà uno stravolgimento culturale nel modo di fare impresa
(UNWEB) Perugia, “I cambiamenti si vedranno sul medio-lungo periodo, ma saranno epocali”. Così il coordinatore scientifico dell’Osservatorio sulle crisi di impresa (Oci) Massimo Ferro ha definito l’introduzione del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, in occasione del convegno nazionale che si tiene a Perugia, alla sala dei Notari, venerdì 25 e sabato 26 ottobre, proprio su questo tema. Un evento alla sua seconda edizione, a cui intervengono esperti da tutta Italia, organizzato dallo stesso Oci insieme a Scuola superiore della Magistratura-Distretto didattico territoriale di Perugia, Centro studi giuridici e politici dell’Assemblea legislativa dell’Umbria e Centro studi Minciotti. All’iniziativa, che ha i patrocini del Comune e dell’Università degli studi di Perugia e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, hanno collaborato l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e quello degli avvocati della provincia di Perugia.
A spiegare il perché dell’importanza di questa riforma, che entrerà in pieno vigore il 15 agosto 2020, e dello stravolgimento culturale che questa dovrebbe comportare nel modo di fare impresa è stato lo stesso Ferro: “La comprensione della funzione sociale dell’impresa – ha detto – dovrà far accettare all’imprenditore delle forme di controllo preventivo sui suoi conti e sulle sue dinamiche interne per permettere di scoprire, anche da fuori, mediante opportuni segnali di allarme, che quell’impresa non è in grado di autogovernarsi in uno stato di salute. Questi strumenti dovranno allertare l’imprenditore e i suoi professionisti a prendere consapevolezza della crisi e attivare procedure idonee a salvaguardare la propria struttura produttiva”. “Ci si attende – ha commentato a sua volta Umberto Rana, presidente della III sezione civile del Tribunale di Perugia – che, con un cambio radicale di cultura imprenditoriale, si intraprendano percorsi più responsabili e orientati a una visione a medio-lungo termine dell’andamento gestionale e finanziario dell’impresa. Si va verso una maggiore responsabilità sociale dell’imprenditore perché fare impresa ha una funzione sociale, come ci ricorda la Costituzione: il concetto del profitto diventa regressivo rispetto a interessi principali quali il rispetto dell’ambiente e i diritti dei lavoratori”.
In tutto ciò, un ruolo fondamentale spetterà ad avvocati e commercialisti. “Le imprese si dovranno dotare – ha spiegato Andrea Nasini, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Perugia – di assetti amministrativi, organizzativi e contabili che siano in grado di captare i segnali di crisi. A noi spetta assistere l’imprenditore nell’impiantare questi assetti e verificare che se ne siano effettivamente dotati. Poi, nell’eventuale fase di precrisi, dovremo gestirla insieme all’imprenditore, cercando di rientrare in una situazione di equilibrio economico, patrimoniale e finanziario, intervenendo in via anticipata rispetto all’emersione della crisi vera e propria, predisponendo piani che dimostrino la possibilità per l’imprenditore di uscire da questa fase”. “Ciò va visto – ha aggiunto l’avvocato Bruna Ronconi dell’Ordine di Perugia - anche in un’ottica di tutela degli interessi economici dei creditori. All’interno del nostro Ordine è presente un organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento che ha il ruolo di assistere i cosiddetti imprenditori minori, nonché professionisti, start up e soggetti che si trovano in stato di sovraindebitamento ma che non sono assoggettati alle classiche procedure concorsuali, affinché anche loro possano essere assistiti nella gestione della loro crisi personale o familiare”.
Alla due giorni di lavori hanno preso parte anche Fabrizio Figorilli, presidente del Centro studi Minciotti, Marco Campiani, presidente del Centro studi giuridici e politici, Giuseppe Fichera dell’Ufficio del ruolo e del massimario della Corte di cassazione, Paolo Bastia, ordinario di Crisi e risanamento delle imprese all’Università degli studi ‘Alma Mater’ di Bologna, Luigi Calvosa, ordinario di Diritto commerciale all’Università di Pisa, Giacomo D’Attorre, ordinario di Diritto commerciale all’Universitad Mercatorum di Roma, Vincenzo Gunnella, presidente del Consiglio notarile di Firenze-Pistoia-Prato, Christian Cavazzoni, associato di Economia aziendale all’Università degli studi di Perugia, Aldo Laudonio, associato di Diritto commerciale all’Università degli studi ‘Magna Grecia’ di Catanzaro, Franco Michelotti, dottore commercialista in Pistoia, e Carlo Orlando, avvocato in Perugia e coordinatore della Commissione procedure concorsuali e crisi d’impresa del Consiglio nazionale forense.