inaugurazione presepe in piazza Iv novembre pg 2019 f1Il cardinale Gualtiero Bassetti: «Nel presepe c’è posto per tutti noi, qualunque sia la nostra condizione interiore».

(UNWEB) Perugia. «Nel presepe ritroviamo tutta la bontà e tutta la tenerezza di Dio. Il presepe, per chi l’accoglie nella propria vita, è un Vangelo vivo. Il presepe, cari ragazzi, manifesta la dolcezza delle nostre famiglie, perché è la storia di una Famiglia». Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel pomeriggio della vigilia della Solennità dell’Immacolata Concezione (7 dicembre), in una gremita piazza IV Novembre di Perugia, all’inaugurazione del presepe allestito da un gruppo di giovani ospiti delle opere segno della Caritas diocesana nelle Logge di Braccio, all’esterno della cattedrale di San Lorenzo, davanti alla splendida duecentesca Fontana Maggiore. Insieme al cardinale c’erano il sindaco del capoluogo umbro Andrea Romizi e alcuni componenti della Giunta comunale; soprattutto c’erano centinaia di bambini insieme alle loro famiglie, 400 dei quali alunni della Scuola Montessori che si sono esibiti in un concerto canoro-musicale natalizio sulla gradinata della cattedrale. A tutti loro il cardinale Bassetti, prima di benedire il presepe, ha rivolto queste parole di auguro ricordando che «nel presepe ci siamo tutti: c’è Maria, c’è Giuseppe, c’è Gesù, ci sono i bambini e non solo i bambini di Perugia e d’Italia. Nel presepe ci sono i bambini di tutto il mondo. Nel presepe ci sono i poveri, ci sono i ricchi, ci sono i pastori e c’è posto per tutti noi, qualunque sia la nostra condizione interiore».

«Nel presepe – ha sottolineato il presidente della Cei – ci sono anche quei bambini che li hanno trovati in fondo al mare annegati, abbracciati alle loro mamme, perché nel presepe è descritta la vita di tutti e di tutti i giorni. Amici che mi ascoltate: ritorniamo bambini e non dimentichiamo quando i nostri genitori ci educavano alla fede e in ogni famiglia c’era un presepe. Io mi auguro che questo segno della nostra vita cristiana e della nostra società, come dice papa Francesco nella sua lettera apostolica dedicata al presepe, ritorni in tutte le famiglie. Per questo ho voluto il presepe più bello e più solenne degli altri anni anche in questa piazza. Ragazzi, famiglie, io vi auguro con tutto il cuore di potere sperimentare la tenerezza di un Dio che ci ama e che si è fatto uomo. “Dio è amore” e ai piedi del presepe meritate questa frase».


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