(UNWEB) Perugia. Nei giorni scorsi la Sala Operativa della Questura veniva allertata attraverso il 113 da una donna residente a Perugia la quale chiedeva aiuto alla Polizia di Stato in quanto suo padre la stava minacciando cercando di forzare il portone di accesso della sua abitazione prendendolo a pugni nel tentativo di sfondarlo.
L' operatore del 113, sentendo la donna terrorizzata, inviava immediatamente sul posto due pattuglie della Squadra Volante senza mai interrompere la comunicazione telefonica con la povera donna dandole precise indicazioni al fine di mettersi in sicurezza e seguendo tutte le dinamiche in diretta fino all' arrivo dei poliziotti.
Gli Agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico arrivati nel giro di pochi istanti all' abitazione della donna avvertivano immediatamente le urla e le minacce dell'uomo il quale, in uno stato di profonda alterazione, cercava di sottrarsi al controllo degli Agenti, i quali riuscivano a bloccarlo prima che questi sfondasse la porta.
Dal racconto della donna emergevano delle problematiche familiari le quali si protraevano da tempo, nate da una storia di violenza domestica che aveva portato i vari componenti della famiglia a disgregarsi e ad isolarsi dall'uomo trasferitosi nel frattempo nel nord Italia.
Il padre, nel tentativo di riallacciare i rapporti con i propri familiari, dapprima tentava di convincerli con le solite argomentazioni, ma le richieste, rimaste vane, venivano fatte seguire da toni ed atteggiamenti sempre più pressanti, minacciosi e persecutori.
Ciò faceva cadere la donna in un profondo stato d'ansia e di prostrazione rendendo vani i propri tentativi di respingere il familiare alimentandone quella che ormai stava diventando una vera e propria ossessione.
Noncurante di tutto l'uomo continuava a mandare decine e decine di messaggi, anche vocali, dal contenuto fortemente minatorio alla propria figlia fino a quando decideva di recarsi presso la sua abitazione gettandola nello sconforto più totale tanto da costringerla a chiamare in suo aiuto la Polizia di Stato.
L'uomo, un italiano di 54 anni, avente precedenti di polizia, veniva tratto in arresto per il reato di atti persecutori e resistenza a Pubblico Ufficiale e, come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, veniva associato presso la locale Casa Circondariale di Perugia in attesa di convalida. Lo stesso, inoltre, veniva indagato per inosservanza alle prescrizioni imposte dai recenti DPCM volti a contenere la diffusione della gravissima epidemia da COVID-19, obbligo questo completamente ignorato e disatteso dall'uomo.