(ASI) Perugia. Il premio conferito al professor Brunangelo Falini è motivo di orgoglio per tutti, in particolare per l'Università di Perugia, ma anche per l'azienda ospedaliera perugine e per la Regione Umbria. Questo è il concetto evocato da tutti gli intervenuti, stamani, alla Conferenza stampa, nella Sala convegni del Residence Chianelli, per illustrare il Premio "Leopold Griffuel", che il professor Brunangelo Falini ha ricevuto a Parigi per i brillanti risultati ottenuti dalle sue ricerche scientifiche.
"Il riconoscimento è legato alla scoperta di due lesioni genetiche, due mutazioni che sono la causa della leucemia acuta mieoloide e della leucemia a cellule capellute – ha spiegato il professor Falini indicando le motivazioni che gli hanno consentito di ottenere il prestigioso premio -. L'importanza di questa ricerca di base, già tradotta in attività clinica, è mirata a migliorare la diagnosi e la terapia dei pazienti. Il premio in denaro che ammonta a 150 mila euro, verrà in gran parte utilizzato (almeno 125mila euro), per lo sviluppo di nuovi farmaci antileucemici e per individuare anche vecchi farmaci, che possono essere utilmente impiegati per il trattamento di particolari sottotipi di leucemie acute".
Presente nella capitale francese anche il Pro Rettore professor Fabrizio Figorilli, che ha rilevato che la commissione scientifica del Premio ha deciso il riconoscimento a Falini, senza alcuna discussione. Il Magnifico Rettore Franco Moriconi, ha sottolineato che, da quando è alla guida dell'Ateneo di Perugia, si è abituato ad assistere alle premiazioni conferite al professor Falini. "In questo caso del premio "Leopold Griffuel", però, sento di dover sottolineare oltre al grande merito scientifico di Falini – ha detto Moriconi - anche lo straordinario lavoro di gruppo che ha consentito di ottenere importanti risultati, già dagli anni Ottanta quando alla guida c'era il fondatore dell'ematologia perugina, proferssor Massimo Fabrizio Martelli. E' vero che il rapporto tra universitari e medici nell'Azienda ospedaliera di Perugia si caratterizza per essere dialettico, ma capace soprattutto di garantire risultati di grande qualità. In questa direzione si è mossa da molti anni la Facoltà di Medicina e, in particolare, nell'ultimo anno la creazione della Scuola di Medicina, che assicura il futuro della ex Facoltà, e di recente la firma per l'aggiornamento della convenzione sanitaria con la Regione Umbria. Per questa capacità di integrazione ringrazio la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il direttore dell'Azienda ospedaliera Walter Orlandi. Non è un caso che siamo qui nel Residence Chianelli – ha concluso il Rettore – a dimostrazione della stretta collaborazione che finora ha garantito assistenza e ricerca e, sono certo, potrà continuare a dare importanti risultati anche in futuro".
In apertura per un saluto ai presenti è intervenuto Franco Chianelli, presidente del Comitato per la Vita 'Daniele Chianelli''. Il direttore dell'Azienda ospedaliera Walter Orlandi ha evidenziato il valore del premio per la ricerca transnazionale, che consente di tradurre con rapidità le scoperte scientifiche in attività di assistenza medica. Il professor Carlo Riccardi, direttore del Dipartimento di Medicina al quale afferisce Falini e il suo gruppo di ricerca, ha ricordato che nel suo dipartimento operano gruppi di ricerca, a cominciare dall'Ematologia, che hanno ottenuto lusinghiere valutazioni dall'Anvur, l'Agenzia di valutazione nazionale.
Infine, la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, ha espresso gratitudine a Falini per aver portato lustro alla medicina umbra. "Un riconoscimento che dà lustro alle Istituzioni, ma – ha concluso la Presidente Marini – anche alla gente e alla comunità regionale perché il professor Falini è riuscito a esportare anche le sue profonde radici perugine e umbre".