250 coristi dei cori 7 zone pastorali in cattedfrale pg(ASI) Perugia. «L’amore si prova nelle azioni; più esse ci costano, più grande è la prova del nostro amore... Dio ama un donatore gioioso. Dà di più colui che ama con gioia. Un cuore gioioso è il normale risultato di un cuore che brucia d’amore... Non cercate grandi cose, fate soltanto piccole cose con grande amore. Più piccole sono le cose, più grande deve essere il nostro amore...».

Sono alcune delle riflessioni tratte dalla vita della grande santa della carità del nostro tempo, Madre Teresa di Calcutta, che hanno introdotto i brani eseguiti dalle Corali delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve nella cattedrale di San Lorenzo domenica sera 14 giugno. L’occasione è stata il concerto canoro-musicale “Cantiamo insieme la speranza”, promosso dalla Caritas diocesana, a conclusione della “Quinta Raccolta” di offerte a favore del “Fondo di Solidarietà delle Chiese umbre” per le famiglie in difficoltà a causa della perdita del lavoro.

250 coristi hanno eseguito brani classici e moderni da “Ave Verum” di Mozart a “Si può dare di più” del trio Morandi-Tozzi-Ruggeri. Il cardinale Gualtiero Bassetti ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa che ha visto il coinvolgimento di decine di persone di parrocchie diverse e distanti tra loro, a testimonianza dell’unità e della vitalità della Chiesa diocesana. Una comunità che non esita a promuovere e sostenere le opere di carità. Il porporato, prendendo spunto dalla canzone di Morandi, Tozzi e Ruggeri, ha detto: «E noi faremo di più per quanti si trovano a vivere momenti difficili, non li lasceremo soli». Anche il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti ha espresso soddisfazione per l’iniziativa, che «ha una funzione pedagogica nell’aiutare a far crescere la sensibilità di un’intera comunità – ha commentato il presule –, soprattutto ad essere più solidale con quella parte che soffre a causa della crisi». La direttrice della Caritas diocesana Daniela Monni, al termine del concerto, ha ricordato l’importanza del “Fondo di Solidarietà”, che ha fatto sentire la vicinanza della Chiesa umbra a più di 2.500 famiglie in sei anni di attività.


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