Alla presenza del Prefetto Antonella De Miro, Soroptimist ha promosso l’evento sotto la luce dell’ONU
(ASI) Perugia, – Costruire la pace e garantirne il prezioso permanere si può. Ad affermarlo il Soroptimist club di Perugia che ha organizzato la conferenza con la partecipazione del gen. Giuliano Ferrari, autorità in campo militare e geopolitico e già consigliere in materia presso l’ONU, per tracciare le linee fondamentali per scenari di pace nel mondo, scegliendo proprio l’Umbria come territorio particolarmente orientato a costruire percorsi di questo tipo.
Al Castello di Ramazzano sono intervenuti la presidente del Soroptimist Club di Perugia, Giovanna Totero De Fazio, il presidente del Rotary Est, Fausto Cetrini, la rappresentante all’ONU del Soroptimist International, Dora Potì. L’incontro ha visto anche la partecipazione del Prefetto di Perugia Antonella De Miro.
Il generale Ferrari ha illustrato, di fronte a una sala gremita, la storia delle Nazioni Unite soffermandosi in particolare sulla principale finalità per cui sono state istituite: il mantenimento della pace. Ferrari ha saputo spiegare come l’Italia partecipi in modo rilevante alle missioni di pace e di come questo contributo sia fondamentale negli equilibri internazionali. Importanti a questo proposito le esperienze sul campo di Ferrari che è stato ai vertici della missione internazionale nei Territori Occupati di Israele nonché responsabile delle regole d’ingaggio della missione italiana in Libano, sempre presso l’ONU.
Dora Potì, alla luce della sua esperienza all’ONU, ha messo in evidenza come il ruolo delle organizzazioni non governative, come il Soroptimist, stia acquistando sempre maggiore importanza. In particolare il Soroptimist sottopone alle commissioni i problemi che via via si manifestano nell'universo femminile. Un esempio su tutti: rilevante attenzione ha suscitato la situazione delle donne che in Ghana lavorano nelle miniere d’oro a cielo aperto, costrette ad usare materie tossiche per l’estrazione del metallo. Questa attività sta sensibilizzato i vertici mondiali per la risoluzione del problema.
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Il generale di divisione, Giuliano Ferrari dopo avere lasciato l'incarico di direttore e coordinatore del «Centro alti studi della Difesa» a Roma è stato nominato consigliere militare presso la rappresentanza permanente italiana all'Onu, a New York. Nell'ottobre 1965 è entrato nel corso allievi ufficiali dei carabinieri dell'Accademia militare di Modena. Dal 1981 al 1986 ha prestato servizio presso lo staff della Scuola ufficiali carabinieri, anche in qualità di redattore capo della Rassegna dell'Arma dei carabinieri, e dal 1985 al 1986 quale Capo ufficio addestramento. Comandante del Gruppo Carabinieri di Udine nel triennio 1986-1989, ha ricoperto la carica di Capo ufficio addestramento dell'Ispettorato scuole Carabinieri.
Nel biennio 1993-95 è stato Comandante provinciale dei Carabinieri di Trieste e nel biennio successivo vice comandante della Regione Carabinieri Sicilia. Dal luglio 1997 al febbraio 1998 è stato vice-capo della missione internazionale TIPH-2 ad Hebron (Territori Occupati da Israele) e successivamente è stato Capo di Stato Maggiore della Divisione Carabinieri di Milano.
Dal 1999 al 2001 è stato Comandante della Regione Carabinieri Umbria.
Può vantare due lauree, una in legge e l'altra in scienze politiche. Inoltre ha l'abilitazione per esercitare la professione di avvocato. Parla correntemente diverse lingue tra le quali il russo e l'arabo.
Il generale Ferrari è in particolare esperto di diritto internazionale umanitario, ordinamenti militari comparati e relazioni internazionali strategiche.