polizia 640x405(UNWEB) Perugia. “Personale dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico veniva inviato dalla Sala Operativa della Questura di Perugia presso l'abitazione di una ragazza la quale riferiva di aver ricevuto "strani messaggi" dal telefono del proprio fidanzato, con i quali si rappresentavano intenti autolesionistici.


Raggiunto il luogo di residenza della ragazza, nell'hinterland di Perugia, ed identificata come una cittadina italiana classe 1993, la stessa comunicava agli agenti che l'interlocutore le riferiva di aver trovato il telefono cellulare in questione lungo le sponde di un fiume, riportante un bigliettino adesivo con su scritto di contattare la propria ragazza in quanto il proprietario titolare del telefono si era tolto la vita.
Non ostante le insistenze della povera fidanzata il fantomatico interlocutore continuava nel ripeterle che il suo fidanzato non c'era più e che si sarebbe tenuto il cellulare trovato "per caso", nel rispetto delle volontà scritte nel biglietto dal suo "caro estinto".
Iniziati gli accertamenti da parte degli uomini dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico emergeva che il titolare del device in questione, il compagno della preoccupatissima ragazza, un cittadino di origini romene classe 2001, con precedenti di Polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio, risultava il diretto responsabile della messa in scena.
L'intento del ragazzo è risultato quello di fingersi morto suicida al fine di interrompere una relazione sentimentale non più di suo gradimento, inventandosi un personaggio di fantasia, una persona qualsiasi, che avrebbe ritrovato il suo cellulare durante una camminata.
Localizzato il soggetto presso la propria abitazione gli agenti della Squadra Volante provvedevano a deferirlo all'Autorità Giudiziaria per il reato di procurato allarme rassicurando la povera fidanzata sul suo perfetto stato di salute fisica.”
Così, in una nota, la Questura di Perugia.


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