card. bassetti(ASI) Perugia. Il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, nel suo ultimo editoriale intitolato «Enciclica sociale» - che sarà pubblicato il 21 agosto su «L’Osservatore Romano» e già consultabile sul sito www.osservatoreromano.va - offre un significativo ed originale commento sulla Laudato Si'.

Secondo il cardinal Bassetti, infatti, l'enciclica di papa Francesco non ha soltanto dato «dignità pubblica mondiale» alla «questione ambientale» sottraendola ai ristretti canali degli «ambienti scientifici» o a quelli rissosi delle polemiche giornalistiche e delle «arene politiche», ma ha saputo cogliere con grande acume «l’eccezionale momento di transizione che sta vivendo il mondo contemporaneo».

La Laudato Si' rappresenta, dunque, una «novità storica» importantissima per la Chiesa e per l'intera umanità. Un'importanza paragonabile alla rilevanza che ebbe la pubblicazione della Rerum Novarum nel 1891 da parte di papa Leone XIII. Papa Pecci, com'è noto, prima di salire al soglio pontificio è stato arcivescovo di Perugia dal 1846 al 1878.

Entrambe le encicliche fanno parte del magistero sociale della Chiesa cattolica. La Rerum Novarum, parlando della questione operaia, segna il passaggio da una società agricola ad una industriale e di massa. Oggi, con la Laudato Si', facendo riferimento alla questione ambientale, c’è un passaggio ulteriore: «la società di massa è diventata una società globale sempre più polverizzata e liquida». Ai tempi di papa Pecci e lungo tutto il '900 c'erano le fabbriche dove agivano gli operai e i padroni. Oggi queste realtà sono profondamente mutate. «Il sistema produttivo è ovunque. E ogni aspetto del creato può essere potenzialmente utilizzato e manipolato dalle tecnoscienze con ripercussioni profondissime nella vita di ogni essere umano».

Nel mondo contemporaneo, scrive Bassetti, non possiamo non denunciare «la radice umana della crisi ecologica» e, sulla scorta delle riflessioni del teologo Romano Guardini, non possiamo non renderci conto che siamo di fronte ad una «nuova umanità ordinata dalla tecnica». Una nuova società «in cui l’uomo domina sulla natura in modo illimitato, quasi tirannico, senza mettere un limite al proprio potere».

«Ecco – conclude il cardinale – la sfida più importante lanciata dalla Laudato si’: mettere un freno al “paradigma tecno-economico” che riduce l’uomo e l’ambiente a semplici oggetti da sfruttare in modo illimitato e senza cura».


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