la sala gremita alloratorio di San Giovannino Corso Bersaglieri PerugiaNell’oratorio San Giovannino restauro e arredi finanziati da Credito Cooperativo umbro

Il 17 settembre ricorre la data della venuta a Perugia della religiosa originaria di Rieti

(ASI) – Perugia, – Un personaggio pubblico che ha inciso notevolmente nella vita religiosa e sociale di Perugia. Si tratta della Beata Colomba da Rieti la cui venuta in città viene collocata, per tradizione, il 17 settembre 1488. A distanza di 527 anni è stata scelta proprio questa data simbolica per inaugurare la sede sociale dell’Associazione culturale Beata Colomba da Rieti nell’antico oratorio della Confraternita di San Giovannino, in corso Bersaglieri zona Borgo Sant’Antonio. A contribuire al recupero dei locali che ospitano l’associazione fondata da Ghino Montagnoli, il Credito cooperativo umbro.
Alla cerimonia erano presenti Amilcare Conti, presidente dell’associazione dedicata alla Beata, Gualtiero Bassetti e Giuseppe Chiaretti, rispettivamente cardinale arcivescovo metropolita e arcivescovo emerito della diocesi di Perugia-Città della Pieve, Antonio Marinelli, presidente del Credito cooperativo umbro, Francesco Pinelli, presidente dell’ Associazione Borgo Sant’Antonio Porta Pesa e il consigliere comunale di Perugia Franco Ivan Ucciarelli. Nella sala gremita, gli astanti, tra cui la Priora suor Rosa e le sorelle del monastero della Beata Colomba di Perugia, hanno potuto apprezzare, inoltre, l'intervento della professoressa Emilia Irace, docente di Storia moderna al dipartimento di Scienze storiche dell’Università degli Studi di Perugia, che ha tenuto una relazione dal titolo ‘Colomba al tempo dei lupi. Perugia, i Baglioni e i Borgia tra Quattrocento e Cinquecento’. La docente ha raccontato la vita intensa della fanciulla, scomparsa a soli 34 anni, “predicatrice di pace al tempo in cui a Perugia imperversava la violenza a causa dei continui scontri tra le due nobili famiglie Baglioni e Degli Oddi che si contendevano l’egemonia politica della città”.
"La sede fisica è importante per un’associazione – ha dichiarato Conti – perché è il cuore della sua attività e la connota pubblicamente. Noi abbiamo la fortuna di avere non un semplice e anonimo spazio di ritrovo, ma un luogo bello, vivo, ricco di arte ed energia. Questo oratorio è un vero piccolo scrigno che custodisce singolari opere d’arte come il curioso dipinto raffigurante Gesù bambino che porta la croce e tiene i chiodi in un secchiello. Si tratta di un patrimonio che abbiamo potuto riportare ad antico splendore con pregevoli restauri finanziati dal Credito cooperativo umbro”.
“La nostra banca è orgogliosa di aver contribuito ad arredare e restaurare l’antico oratorio – ha affermato Marinelli –. Noi siamo sempre disponibili a sostenere la realizzazione di opere sociali che riguardano il nostro territorio”.
“L’invito alla conversione che la Beata Colomba rivolgeva ai perugini in quei burrascosi anni è ancora attuale – ha raccontato Bassetti. I Baglioni e i Degli Oddi ci sono tutt’oggi, anche se militano sotto altre vesti. Occorre giungere a una vera conversione e per farlo non bastano semplici mutamenti ma un forte cambio di mentalità e di cuore”.
“Tra gli obiettivi della nostra associazione – ha detto, infine, una dei suoi membri, Paola Monacchia – c’è anche quello di ottenere la santificazione di Colomba, unica Beata che la chiesa perugina può vantare. Allo stato attuale la pratica, di oltre 700 pagine, è al vaglio degli organi ecclesiastici competenti”.


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