(ASI) Il Vescovo di Assisi Mons. Domenico Sorrentino sarà tra coloro che concelebreranno con il Papa la messa per la canonizzazione di Ludovico da Casoria il prossimo 23 novembre. Una notizia che rende la giornata ancora più memorabile per il Serafico.


Spesso Mons. Sorrentino ha definito il Serafico "il fiore all'occhiello di Assisi", "Cattedrale di Amore", perché dopo 143 anni dalla sua Fondazione, l'Istituto è ancora la testimonianza dello spirito di Carità, dedizione e amore che Ludovico Da Casoria – nel nome di San Francesco, ebbe in terra per i più fragili della società.
"Quest'Opera è per me un cantico d'amore, di melodia, di armonia celeste", scrisse p. Ludovico quando fondò l'Opera, nel 1871. La data scelta per sancire la Fondazione non fu casuale: infatti il 17 settembre è il giorno in cui San Francesco ricevette le Sacre Stimmate. La data simbolica, vuole dunque sottolineare il forte legame tra il Serafico, tra le più importanti fondate dal Santo, e il poverello d'Assisi che ne ispira i principi di amore e dedizione all'altro.
Il 4 ottobre 2013 Papa Francesco ha scelto di cominciare la sua prima visita ad Assisi, città del Santo di cui ha voluto portare il nome, da un luogo speciale: l'Istituto Serafico, che ospita bambini e ragazzi con gravi disabilità: "Qui siamo tra le piaghe di Gesù" ha detto il Santo Padre si chinava ad abbracciare uno per uno gli ospiti dell'Ente durante la sua visita in Istituto. L'emozione di quel giorno, dopo meno di un anno è stata confermata dalla notizia che Papa Francesco, il 23 novembre 2014, avrebbe proclamato Santo, Ludovico Da Casoria.
* Ludovico da Casoria era stato proclamato Beato da Giovanni Paolo II il 18 aprile del 1993 e diventerà Santo per il riconoscimento del miracolo della guarigione, avvenuta 20 anni fa, da una grave malformazione congenita al ginocchio di una neonata di nome Ida. ''Singolare figura di Frate Minore, ardente testimone della carità di Cristo e grande figlio della Chiesa di Napoli'', lo definì Giovanni Paolo II in occasione della Beatificazione. Il suo corpo si trova nell'Ospizio di Posillipo, che è meta del pellegrinaggio e della venerazione di tanti fedeli.


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