(UNWEB) Perugia. "Nella serata del 11 settembre u.s., la Polizia di Stato ha tratto in arresto in flagranza del reato di tentata estorsione aggravata, ai danni di due fratelli di nazionalità pakistana, un cittadino italiano di anni 37, gravato da precedenti di polizia per vari reati.
Nella notte del 10 settembre, le vittime subivano un furto all'interno dell'attività commerciale di loro proprietà, nel corso del quale ignoti asportavano una affettatrice, un kit di contenitori in metallo ed un televisore.
La stessa sera dell'accaduto, uno dei due fratelli veniva avvicinato da un uomo di nazionalità italiana il quale, asserendo di sapere chi avesse la disponibilità della merce trafugata, pretendeva il pagamento di euro 500 quale corrispettivo per la restituzione della refurtiva.
La vittima accettava di consegnare la somma di 50 euro, al fine di prendere tempo ed evitare che la merce venisse ceduta ad altri, scambiandosi con l'estortore i numeri di telefono.
Il giorno successivo, lo stesso cittadino pakistano riceveva un'ulteriore richiesta di pagamento della somma di euro 400 per la consegna della merce rubata, accordandosi con il suo interlocutore circa l'ora ed il luogo dello scambio.
Venuti a conoscenza di quanto accaduto, personale della Squadra Mobile predisponeva un servizio di osservazione nel luogo dove era stato fissato l'appuntamento con la vittima al fine di riscuotere l'indebita somma.
Il servizio di polizia giudiziaria consentiva di individuare e fermare l'estorsore, sopraggiunto all'appuntamento che, se pur tentava la fuga, veniva bloccato prontamente dal personale di polizia.
La successiva attività di perquisizione personale consentiva di rinvenire un telefono cellulare con all'interno la scheda telefonica utilizzata per le richieste estorsive e per concordare il luogo di appuntamento.
Attese le evidenze investigative il soggetto veniva tratto in arresto per il reato tentata estorsione aggravata e tradotto presso la Casa Circondariale del Carcere di Capanne.
Il 14 settembre u.s. l'attività di iniziativa della polizia giudiziaria veniva convalidata e il Giudice per le indagini preliminari disponeva l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dell'indagato."
Così, in una nota, la Questura di Perugia.