Il fenomeno dei prestanome, volto di fatto ad eludere l’individuazione del responsabile della circolazione stradale, "costituisce pericoloso supporto a situazioni di forte illegalità"
(UNWEB) Perugia. Nelle ultime settimane, il personale dell’Ufficio Sicurezza Urbana impegnato nel controllo immobili volto a verificare la corretta occupazione da parte di cittadini stranieri – controllo coordinato a correlata attività di polizia stradale – ha accertato che alcuni cittadini di nazionalità rumena circolavano abitualmente alla guida di veicoli immatricolati in Italia ma fittiziamente intestati a connazionali non residenti sul territorio nazionale, in quanto da tempo cancellati per irreperibilità.
In almeno tre casi – oltre all’immediata sanzione di 543 euro a carico dei conducenti e la richiesta di radiazione d’ufficio dei mezzi dai pubblici registri automobilistici – è stato possibile dimostrare che i proprietari dei veicoli, veri e propri prestanome, all’atto della sottoscrizione del contratto d’acquisto avevano falsamente attestato il requisito della residenza in Italia. Per tali motivazioni i tre stranieri sono stati anche deferiti alla competente autorità giudiziaria quali autori del reato di falso in atto pubblico con induzione in errore del pubblico ufficiale.
A carico degli indagati è inoltre previsto il blocco anagrafico per scongiurare eventuali ulteriori fittizie intestazioni di veicoli nonché la loro rivendita.
La polizia locale evidenzia che il fenomeno dei prestanome, volto di fatto ad eludere l’individuazione del responsabile della circolazione stradale, costituisce pericoloso supporto a situazioni di forte illegalità, che vedono tali veicoli coinvolti in gravi azioni criminose: nel corso degli accertamenti condotti è infatti emerso che nei mesi precedenti alcuni di questi veicoli erano stati utilizzati per commettere reati predatori come una rapina impropria a Città di Castello e un furto in danno di un supermarket nel Comune di Magione.