L’aereo di Joseph Gately fu abbattuto durante l’ultima guerra nei pressi di Sant’Arcangelo
Incontrerà Francesco Mario Bernini, figlio del pescatore che trasse in salvo il giovane aviatore americano dalle acque del Trasimeno
(ASI) MAGIONE - Il cittadino americano Michael Gately sabato 7 novembre sarà al Trasimeno per vedere i luoghi dove l’aereo del padre Joseph, aviatore, fu abbattuto durante l’ ultima guerra. Sarà il sindaco Giacomo Chiodini ad accogliere nella sala del consiglio comunale, alle ore 12, Michael Gately con i discendenti di Francesco Bernini, il pescatore che il 28 marzo del 1944, nei pressi di Sant’Arcangelo, trasse in salvo il giovane aviatore americano dalle acque del Trasimeno. Nel pomeriggio, a Sant’ Arcangelo, avrà luogo l’incontro con i discendenti dei pescatori che salvarono gli altri componenti dell’equipaggio.
Secondo la ricostruzione fatta dalla storica inglese Janet Kinrade, a cui si devono tutte le informazioni relative a militari e verbali dell’accaduto, l’aereo della seconda formazione, il B25 appartenente al 321 Goup , 448 squadriglia decollato dall’ aerodromo di Guado vicino Paestum (Salerno) fu colpito dalla contraerea. A bordo erano presenti: Truman R. Jones 1° tenente pilota; Stewart R. Gilbert 2° tenente co-pilota; Robert C. Bell 1° tenente bombardiere; James L. Currie, sergente maggiore meccanico-mitragliere; Paul Anglin Sergente Radio operatore; Joseph A. Gately sergente maggiore, mitragliere; Kenneth J. Feargans caporalmaggiore fotografo.
Gli anziani del posto ricordano ancora la caduta dell’ aereo e descrivono anche il lancio del sesto paracadute, quello, secondo la ricostruzione dei fatti, di Joseph Gately ultimo a lanciarsi prima che l’aereo precipitasse. Gately cadde vicino alla barca del pescatore Francesco Bernini che insieme alla moglie stava raccogliendo le reti. L’aviatore fu subito tratto in salvo e portato a riva. Insieme a lui furono salvati da altri pescatori che si trovavano nel posto altri cinque militari. Il fotografo perse la vita nell’incidente.
«La caduta dell’aereo e del paracadute che scendeva – racconta lo storico Gianfranco Cialini a cui si deve l’organizzazione dell’incontro - mi è stata confermata da diverse persone. Nei verbali militari americani ci sono le testimonianze dei piloti sopravvissuti e dei piloti degli altri aerei. Si racconta che fu recuperato il corpo del fotografo e seppellito. Si parla che tutto l’ equipaggio fu catturato non si sa da chi, forse fascisti o tedeschi. Che riuscirono ad evadere e unirsi ai partigiani a Visso. Comunque tutto l’equipaggio riprese a volare tornando vivi in America a guerra finita. In America furono riportati anche i resti dello sfortunato fotografo.»
Nel 1956 con il livello basso delle acque del Trasimeno furono rinvenuti diversi pezzi dell’ aereo ma la maggior parte è ancora sommerso nelle acque del Trasimeno.