Tra i cittadini presenti chi ha detto che queste cerimonie servono a non dimenticare nessuna vittima
(ASI)Corciano. Con una commemorazione ufficiale, giovedì 12 novembre il Comune di Corciano ha ricordato i 19 italiani, fra i quali dodici carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili caduti nel 2003 a Nassiriya, in Iraq, a seguito dell’attentato alla base italiana dei Carabinieri.
Oltre a nove iracheni, morti anch'essi nell’attentato suicida, furono ferite complessivamente 58 persone fra militari e civili. Un momento di raccoglimento nel bel mezzo di una mattinata qualunque, vissuto come pausa di riflessione nella normale attività giornaliera. L'assessore Luca Terradura, in rappresentanza del Sindaco, le autorità militari, con i Comandanti della Stazione CC Giovanni Cutuli e della Polizia Municipale Marco Maccari, i rappresentati delle associazioni OVUS e Protezione Civile, hanno riportato all'attualità il più grave episodio ai danni delle nostre forze armate impegnate all'estero in operazioni di pace attraverso il gesto simbolico della deposizione della corona d'alloro. Per scelta, si è deciso di non cedere ad alcuna retorica verbale e lasciare che la commemorazione fosse vissuta nella più personale interiorità. Nella Piazza della Croce Rossa, ad Ellera, davanti al monumento intitolato alle vittime della strage, anche alcuni consiglieri comunali e qualche cittadino. Una signora in particolare, avvicinatasi all'assessore ha evidenziato “cerimonie pubbliche come questa servono soprattutto per riportare alla mente tutti i periodi tristi della nostra storia e tutte le vittime delle missioni di pace. La pace - ha concluso - è parte del senso di rispetto che deve nascere all'interno delle comunità nelle quali viviamo".