Vescovo in ginocchio sotto la Porta SantaL’arcivescovo Boccardo: «Dovunque c’è una persona, là dobbiamo andare per portare la gioia del Vangelo e la miseri¬cordia e il perdono di Dio. Le nostre comunità - e in esse ciascuno dei membri - sono in qualche modo sollecitate a diventare una “porta santa”, capaci di dare un volto alla misericordia».

(ASI) Spoleto. «Aprite le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore. È questa la porta del Signore: per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono». Con questa formula alle ore 16,15 di domenica 13 dicembre 2015 l’arcivescovo Renato Boccardo, dopo aver guidato la processione dalla chiesa di S. Domenico, ha solennemente aperto la Porta Santa della Misericordia nella Basilica Cattedrale di Spoleto, alla presenza di moltissimi fedeli giunti da ogni zona dell’Archidiocesi, che gremivano in ogni angolo il grande e maestoso Duomo. Subito dopo il Presule ha sostato in preghiera sulla soglia della Porta mentre si cantava l’antifona: Io sono la porta, dice il Signore, chi passa per me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Con lo sguardo fisso su Gesù e sul suo volto misericordioso, seguendo papa Francesco che ha aperto il giubileo nella solennità dell’Immacolata concezione e in comunione con la Chiesa universale l’archidiocesi di Spoleto-Norcia ha dato avvio così a questo Anno Santo, tempo di grazia che dischiude per l'umanità intera la porta della misericordia di Dio, preludio per una profonda esperienza di grazia e di riconciliazione.
Memoria del Battesimo. Dopo il rito di apertura della Porta Santa l’Arcivescovo ha baciato e incensato l’altare, i sacerdoti hanno preso posto nel presbiterio e i fedeli nei banchi. Il Presule, poi, si è recato presso il fonte per la memoria del Battesimo. Alcuni fedeli hanno versato l’acqua nella vasca, quindi mons. Boccardo l’ha benedetta, ha asperso se stesso, i concelebranti, i ministri e tutto il popolo, attraversando la navata centrale della Cattedrale. Alla solenne concelebrazione hanno preso parte anche i membri delle Confraternite, con i loro abiti tipici, di Colle del Marchese di Castel Ritaldi (Santissimo Sacramento) e di Bevagna (S. Maria dei Laici-Santissimo Sacramento e Misericordia). La liturgia è stata animata dal Coro diocesano - composto dai diversi cori delle parrocchie - diretto dal maestro Alessandra Natalini, con all’organo il maestro Paolo Sebastiani. Per l’occasione c’erano anche strumenti a corda e a fiato. Presente anche il vice-sindaco di Spoleto Maria Elena Bececco (il sindaco, Fabrizio Cardarelli, era influenzato, ndr). e il Gonfalone della Città.
Percorso Giubilare in Cattedrale. Chi durante l’anno, in spirito di preghiera e con volontà di rinnovamento interiore, compirà ¬¬il “percorso giubilare” predisposto in Cattedrale, dopo aver attraversato la Porta Santa verrà accolto dall’immagine benedicente del Signore Gesù, volto della misericordia del Padre e troverà ad accompagnarlo il ricordo di alcuni figli e figlie della Chiesa di Spoleto-Norcia, santi riconosciuti o anonimi, che hanno accolto l’abbraccio della misericordia di Dio e l’hanno testimoniata nella vita e nelle opere. Presso il fonte battesimale, all’ombra di san Ponziano, si potrà fare memoria del Battesimo ricevuto rinnovando la professione del¬la fede e segnandosi con l’acqua benedetta; nella cappella della custodia eucaristica si ado¬re¬rà il “pane di vita”, sacramento della misericordia per l’umanità, e dalla SS.ma Icone si riceverà il conforto della maternità della Vergine Maria, la Madre di miseri¬cor¬dia. Misericordia che si potrà infine sperimentare e gustare celebrando il sacra¬men¬to della Penitenza.
Omelia Arcivescovo. «Con intima commozione e viva gratitudine, invitati da papa Francesco e in comunione con tutta la Chiesa, - ha detto l’Arcivescovo nell’omelia - abbiamo aperto e varcato la Porta Santa di questa Basi¬li¬ca Cattedrale per dare inizio solenne al Giubileo della Misericordia. La misericordia, il cuore per i miseri, è uno dei sentimenti principali attribuiti a Dio e co¬man¬dati all’umanità in tutta la Bibbia: sta nello spazio dell’amore ed indica bontà, bene¬vo¬len¬za, indulgenza, amicizia, pietà, grazia. Dio – ha proseguito mons. Boccardo - ci è vicino, Dio ci vuole bene, Dio non si stanca di noi, Dio è il Padre amoroso che, donandoci il suo Figlio, ci avvolge nell’abbraccio della sua misericordia. Questa verità ci deve cambiare “dentro”, deve cambiare il nostro modo di vivere, il nostro modo di essere nel mondo e per il mondo, lo stesso modo di sentirci Chiesa. La Porta Santa si è aperta verso l’interno della Cattedrale: qui, nell’ascolto attento e disponibile della Parola, nella celebrazione dei sacramenti della vita cristiana, nell’esperienza della comunione e della fraternità, veniamo edificati come Chiesa del Signore. Ma a me piace pensare che dall’interno di questa Basilica la Porta Santa si spalanchi a sua volta verso il territorio della nostra diocesi, perché “a tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come segno del Regno di Dio già presente in mezzo a noi” (Misericordiæ Vultus, 5)». In questo Anno Santo tutti - ha detto ancora Boccardo - «siamo chiamati ad intraprendere con entusiasmo il cammino della missione: dovunque c’è una persona, là dobbiamo andare per portare la gioia del Vangelo e la miseri¬cordia e il perdono di Dio. Le nostre comunità - e in esse ciascuno dei membri - sono in qualche modo sollecitate a diventare una “porta santa”, capaci di dare un volto alla misericordia. Perché la “fatica” dell’evangelizza¬zio¬ne resta la prospettiva imprescindibile della vita di ogni credente. Sarà questo il contesto e il contenuto della “missione” che, grazie alla generosità degli operatori pastorali, celebreremo in tutte le parrocchie nel corso della prossima Quaresima: portare in ogni casa l’annuncio della misericordia di Dio; andare incontro agli uomini e alle donne del nostro territorio verso i quali siamo debitori della speranza che viene da Cristo Risorto (cf 1 Pt 3, 15). Sarà una manifestazione eloquente della sollecitudine e della “compagnia” con la quale i credenti intendono sostenere il cammino dei loro fratelli e sorelle in umanità. Confido che, con la grazia di Dio, questo momento di autentica “semina evangelica” possa portare frutti abbondanti di bene nella vita dei singoli e nel tessuto ecclesiale e lo affido fin d’ora alla vostra preghiera d’intercessione».
Preghiera per quanti soffrono. Nel corso della celebrazione l’Arcivescovo ha invitato i presenti a guardare le miserie del mondo, le miserie di tanti fratelli e sorelle. Si è pregato, in modo particolare, per quanti soffrono nel corpo e nello spirito, per i profughi, per i rifugiati e per i perseguitati, per quanti sono nel bisogno e nel dolore affinché trovino nei discepoli di Gesù persone capaci di far conosce¬re e gustare la misericor¬dia di Dio, impegnate a spezzare la barrie¬ra di in¬differen¬za che spes¬so regna sovra¬na per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo. Queste parole hanno trovato concretezza in alcuni cesti alimentari portati in dono a mons. Boccardo durante l’offertorio e che saranno destinati a quelle famiglie in difficoltà che ogni giorno bussano alla porta della Caritas diocesana.
Affidamento alla Vergine Maria. Prima della benedizione finale, il pensiero di mons. Boccardo e di tutti i fedeli si è volto alla Vergine Maria, Madre della Misericordia, venerata nella Cattedrale col titolo di Santissima Icone. «La dolcezza del suo sguardo – ha detto il Presule – ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio.
“Dono” per i fedeli presenti. All’uscita dalla Cattedrale i ragazzi della Pastorale giovanile hanno consegnato ai fedeli una copia del “Risveglio news” (periodico della Diocesi) interamente dedicato al Giubileo e un’immaginetta col volto misericordioso del Padre (il Cristo del mosaico della facciata della Cattedrale) sul fronte e le seguenti parole sul retro: Signore Gesù, mostraci il tuo volto: volto umano di Dio entrato nella storia, misterioso specchio dell’infinita misericordia del Padre, luce che rischiara le tenebre, vita che ha sconfitto il male e la morte, volto celato nei segni eucaristici e negli sguardi di coloro che ci vivono accanto.
Le altre Porte della Misericordia. Domenica 20 dicembre mons. Boccardo aprirà la Porta Santa della Misericordia nel Santuario di Santa Rita in Roccaporena (9.30), nel Santuario di Santa Rita a Cascia (11.00) e nel Santuario della Madonna della Stella in Montefalco (16.00).

Vescovo asperge fedeli

Fedeli in Duomo

Vescovo davanti porta Santa

Vescovo apre Porta Santa


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