Boccardo nell’omelia: «Passa il suo tempo ad incontrare gente: i bambini e gli anziani, i giovani e gli adulti, i malati e i sani, quelli che ti vogliono bene e quelli che ti criticano, ti deridono e pretendono»
(ASI) Spoleto. Sabato 19 dicembre nella basilica cattedrale di Spoleto l’arcivescovo mons. Renato Boccardo ha ordinato presbitero il diacono Luis Vielman. Si tratta del secondo prete del 2015 per la Chiesa spoletana-nursina. Vescovo e preti, dal Palazzo Arcivescovile, hanno raggiunto processionalmente la Cattedrale: in essa sono entrati varcando la Porta Santa della Misericordia.
Con il Presule hanno concelebrato numerosi sacerdoti diocesani e i preti formatori del Pontificio Seminario regionale “Pio XI” di Assisi. Presenti al gran completo i seminaristi delle Diocesi umbre, i “compagni” di percorso di Luis, che hanno svolto il servizio liturgico. Il neo presbitero è nato in Guatemala e dal Paese sud americano sono giunti a far festa con lui il fratello e due nipoti, emozionatissimi. Una diretta streaming, predisposta da alcuni seminaristi, ha permesso agli altri familiari di seguire la celebrazione a distanza. Non potevano mancare le Suore della Sacra Famiglia di Spoleto - ad iniziare dalla superiora generale madre Agnese Grasso - che hanno accolto e fatto “sbocciare” la vocazione di Luis in Guatemala; sempre le Suore, poi, hanno lo hanno indirizzato nella Chiesa di Spoleto-Norcia, la Chiesa del beato Pietro Bonilli, la Chiesa della “loro” scaturigine. E non è un stato un caso se questa ordinazione si è tenuta il 19 dicembre: lo stesso giorno del 1863, infatti, divenne sacerdote proprio il beato Bonilli. C’erano, infine, i fedeli delle parrocchie di Cannaiola di Trevi e Montefalco, le due comunità dove Luis ha svolto il suo servizio da seminarista e diacono. La liturgia è stata animata dalla Cappella musicale del Duomo diretta dal maestro Francesco Corrias, con all’organo il maestro Paolo Sebastiani.
La suggestiva liturgia dell’ordinazione è iniziata con la presentazione dell’eletto all’Arcivescovo da parte del rettore del Seminario regionale mons. Carlo Franzoni. È seguita l’omelia di mons. Boccardo. «Il prete – ha detto l’Arcivescovo ai presenti, ma in modo particolare a Luis - vive soprattutto di relazioni; dedica il suo tempo alle persone. Non si dovrebbe curare di cose, di carte, di soldi, se non secondariamente. Passa il suo tempo ad incontrare gente: i bambini e gli anziani, i giovani e gli adulti, i malati e i sani, quelli che gli vogliono bene e quelli che lo criticano, lo deridono e pretendono. E incontra le persone non per vendere loro qualche cosa, non per trarne qualche vantaggio, non per curiosità, non come si incontra un cliente, ma per prendersi cura della loro vita, della loro vocazione alla gioia, del loro essere figli di Dio. In una parola, va incontro alle persone come Maria è andata incontro ad Elisabetta: portando Gesù. Al prete – ha concluso il Presule - spesso le persone aprono il cuore per una confidenza che non ha eguali nei rapporti umani e in questa confidenza viene seminata la Parola che dice la verità, che apre alla speranza, che guarisce con il perdono. È una esperienza umana straordinaria; le sue radici però affondano lontano, dove è la sorgente della gioia».
La liturgia è proseguita con gli impegni dell’eletto - implorare la divina misericordia per il popolo, unione con Cristo sacerdote, obbedienza al Vescovo – e le litanie dei Santi. Poi, è stato il momento dell’imposizione delle mani e della preghiera di ordinazione: Vescovo e preti hanno imposto le mani sul capo di Luis. Nel rito esplicativo Luis ha rivestito la stola al modo sacerdotale e la casula: è stato aiutato da don Sem Fioretti, parroco di Cannaiola di Trevi. Il Vescovo, infine, ha unto con il sacro crisma le palme della mani di Luis e gli ha consegnato il pane nella patena e il calice con il vino, preparati per la celebrazione della Messa. Al termine della celebrazione don Luis ha ringraziato tutti - Vescovo, preti, seminaristi, suore, familiari, amici ecc... - in italiano e in spagnolo e i fedeli presenti hanno, come tradizione, baciato le mani al novello sacerdote.
Con don Luis i presbiteri dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia sono 129, dei quali: 75 diocesani e 54 religiosi. I seminaristi, attualmente, sono sei. Due i sacerdoti del clero spoletano-nursino elevati all’episcopato dal 1983 ad oggi: mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve, e mons. Gino Reali, vescovo di Porto-Santa Rufina. Da segnalare che nel territorio della Diocesi di Spoleto è nato anche mons. Antonio Buoncristiani (poi presbitero nel clero di Foligno), attuale arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino.