BEL 0805(ASI) Perugia. Numerosissimi i partecipanti alla Marcia silenziosa che si è svolta nel tardo pomeriggio di sabato in centro storico a Perugia per ricordare Ilaria Abbate e Raffaella Presta, le ultime due vittime di femminicidio in Umbria in ordine temporale. Insieme a loro si sono volute ricordare altre due donne, le cui vite sono state spente dalla furia omicida sul luogo di lavoro, Daniela Crispolti e Margherita Peccati, uccise mentre erano in servizio negli uffici della regione, ma anche tutte le altre vittime di femminicidio nel mondo.


Molte anche le istituzioni che non hanno voluto mancare all’appuntamento, dal Sindaco di Perugia Andrea Romizi e l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune Edi Cicchi, all’Assessore Emanuele Prisco, molti consiglieri comunali di ogni forza politica, tra cui Pittola, Perari, Borghesi, Giaffreda, Rosetti, Pietrelli, gli onorevoli Laffranco e Cardinali, e la consigliera regionale Carla Casciari, la consigliera per la Parità della Provincia Gemma Bracco e la consigliera Boccio per il Comune di Corciano.
La marcia, organizzata dall’Associazione Liberamente Donna, con il Centro Antiviolenza di Perugia "Catia Doriana Bellini” e i Servizi sociali del Comune di Perugia ha visto la presenza anche dei familiari delle vittime -il padre e il fratello di Raffaella Presta, Ilaria Toni, l’amica di Ilaria Abbate fortunatamente scampata all’agguato in cui la Abbate ha perso la vita e il suo bambino è rimasto gravemente ferito, Marco Crispolti, il fratello di Daniela e Giovanni Vitellozzi, il marito di Margherita Peccati- e di tutte le associazioni che, da anni, operano nel nostro territorio per contrastare la violenza sulle donne, tra le quali, Rete Donne Antiviolenza, Il Coraggio della Paura, Progetto Donna, Margot, Associazione Famiglie numerose, Agimus Perugia Associazione di giovani musicisti, Aic Associazione Italiana Celiachia.
La marcia silenziosa ha preso avvio da Piazza Italia alle 18,30, ha percorso Corso Vannucci per giungere, infine a Piazza IV Novembre dove sono state lanciate in cielo quattro lanterne, simbolo delle quattro vite spezzate in Umbria, ma anche della speranza, per le altre donne, di uscire dalla violenza grazie al supporto dei centri antiviolenza e del loro personale specializzato.
La città ha simbolicamente partecipato all’evento anche spegnendo le luminarie festose di Natale, che in questo periodo dell’anno addobbano il centro storico.
Al termine della marcia il padre di Raffaella Presta ha voluto ringraziare tutti i presenti per la vicinanza e per la sensibilità dimostrata partecipando alla marcia, e idealmente ha voluto abbracciare tutti abbracciando il Sindaco Romizi.
Il Sindaco e l’assessore Cicchi hanno ringraziato i partecipanti che, in un momento di festa, non hanno voluto mancare alla marcia, ma anche i commercianti del Consorzio Perugia in Centro che hanno accettato di spegnere le luminarie, dimostrando una grande sensibilità e senso di civiltà.

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