Spoleto 120(UNWEB) Spoleto. Nell'ambito dell'intensificazione dei servizi del controllo del territorio, gli agenti della Polizia di Stato di Spoleto hanno rintracciato un cittadino albanese, classe 1995, con precedenti di polizia per reati di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e porto abusivo di armi, irregolare sul territorio Nazionale, che è stato tratto in arresto per il reato di illecito reingresso dello straniero espulso.

Nello specifico, nel corso degli ordinari servizi di controllo del territorio, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati predatori, il personale del Commissariato di P.S. di Spoleto ha notato un'auto sospetta che, alla vista della volante, ha cambiato direzione come a voler eludere un eventuale controllo.

Gli agenti, a quel punto, hanno raggiunto il conducente che è stato fermato e sottoposto ad un controllo più approfondito. Dagli accertamenti, è emerso che il 30enne era in possesso di un passaporto, rilasciato dalle Autorità Albanesi, che l'ultimo timbro di ingresso sul territorio italiano, avvenuto attraverso la frontiera terrestre ungherese, era stato apposto due mesi prima.

I poliziotti hanno proceduto quindi ad effettuare un esame della sua posizione, a seguito della quale è emerso che il 30enne era stato espulso dall'Italia circa un anno prima, con divieto assoluto di rientrare per un periodo di cinque anni senza la preventiva autorizzazione.

L'uomo, evidentemente pensando di sfuggire ai controlli, era rientrato in Italia contravvenendo alla legge; per questo motivo, dopo essere stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Spoleto, al termine delle attività di rito, è stato arrestato per reingresso irregolare nel territorio dello Stato.

Su disposizione del PM di turno, il 30enne è stato collocato presso le camere di sicurezza, in attesa di giudizio per direttissima, con il quale il G.I.P. ha convalidato l'arresto.

L'uomo, a seguito di nuovo provvedimento di espulsione, è stato poi rimpatriato con accompagnamento alla frontiera.

L'indagato si presume innocente fino a sentenza definitiva di condanna.

Così, in una nota, la Questura di Perugia.


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