Il porporato: «La gioia della Quaresima è il bisogno di conversione per ritornare a Dio»
(ASI) Perugia. Ha parlato di «gioia della Quaresima» il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti durante l’omelia della celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri (10 febbraio) nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, perché «è il bisogno di conversione per ritornare a Dio»
«Ogni anno, all’inizio della Quaresima – ha evidenziato il porporato – la Chiesa ascolta con particolare intensità l’appello forte del Signore: “Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti” (Giaele 2, 12). Ogni anno la Chiesa, consapevole della sua missione, supplica i suoi figli in nome di Cristo e dice a noi, come una madre: “Lasciatevi riconciliare con Dio!” (2 Cor 5, 20)».
Il cardinale ha esortato i fedeli a vivere con particolare sobrietà e raccoglimento spirituale la Quaresima dell’Anno Santo della Misericordia, perché anche «ogni Giubileo è, in modo particolare, una gioia, per la remissione delle colpe: la gioia, potremmo dire, della Quaresima. Il Santo Padre, in questi giorni, ha convocato a Roma più di mille missionari, che invierà in ogni parte del mondo per annunciare la misericordia di Dio e con la facoltà di rimettere anche quei peccati che sono a lui riservati (ad esempio a chi compie l’atto sacrilego del trafugamento delle ostie consacrate, n.d.r.). Il Papa chiede alla Chiesa un atto di coraggio e di umiltà nel riconoscere l’infedeltà dei suoi figli e tante mancanze compiute da coloro che portano il nome di cristiani. Si chiede perdono a Dio, nella solidarietà di peccatori, per diventare, grazie al suo perdono, comunione di santi. Ascolteremo in questi giorni la voce del profeta Isaia che ci dice: “Ricercate la giustizia, difendete la causa della vedova, rendete giustizia all’orfano, soccorrete l’oppresso...».
Soffermandosi sugli oppressi, il cardinale Bassetti ha ricordato con gioia i giovani profughi pakistani assistiti dalla Caritas diocesana, dallo scorso ottobre, in una struttura parrocchiale alle porte di Perugia. Poi, invitando i fedeli a compiere opere di carità in Quaresima, ha detto: «Se potete privatevi di qualche cosa, fate a meno di qualche cena e, con vero spirito penitenziale, raccogliete l’equivalente in denaro per le persone in difficoltà e le famiglie bisognose. La nostra Caritas sta allestendo altri tre “Empori della Solidarietà”, oltre a quello avviato due anni fa al “Villaggio della Carità” per le famiglie che non arrivano alla fine del mese e sono tante, dove possono trovare più di duecento tipi di generi di prima necessità. Anche la raccolta di carità quaresimale nelle parrocchie quest’anno sarà devoluta per le necessità degli Empori, come è anche importante il dono dei generi alimentari».
«Le ceneri che stiamo per ricevere – ha ricordato il presule avviandosi alla conclusione – sono un riconoscimento dei nostri peccati, una richiesta sincera di perdono, un impegno a camminare per tutta la Quaresima affinché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, possiamo attingere ai misteri della redenzione quella pienezza della vita nuova, il Cristo Signore Risorto nostro».