Moriconi: “Motivo d’orgoglio per il nostro Ateneo”
(ASI) Perugia. La scoperta sulle onde gravitazionali, frutto della collaborazione di scienziati italiani e statunitensi, vede in prima linea i ricercatori perugini del Dipartimento universitario di Fisica e Geologia e della locale sezione dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN).
Stamani, la scoperta annunciata giovedì 11 febbraio simultaneamente dai ricercatori italiani e americani, è stata illustrata all’Università degli Studi di Perugia in conferenza stampa a Palazzo Murena, sede del Rettorato. In particolare è stato evidenziato il ruolo svolto dai ricercatori perugini che hanno ideato e sviluppato, per Virgo (il rivelatore interferometrico di onde gravitazionali utilizzato nella ricerca, nuove tecniche per la sospensione degli specchi che costituiscono il cuore del rivelatore stesso e consentono di apprezzare gli spostamenti impercettibili generati dal passaggio di un’onda gravitazionale.
“Sono orgoglioso di questa scoperta – ha dichiarato il Magnifico Rettore Franco Moriconi – che proietta per importanza scientifica il nostro Ateneo a livello mondiale. Sono grato in particolare ai fisici perugini che si sono posti all’attenzione internazionale più volte in questi mesi: per le ricerche sull’antimateria, più recentemente per il lancio di un satellite cinese e ora per le onde gravitazionali. La presentazione di questo prezioso lavoro scientifico ha tra l’altro il merito di dare pubblico riconoscimento all’opera di eccellenza svolta dai nostri giovani ricercatori”.
La Sala del Dottorato stamani per la conferenza stampa era gremita anche di giovani, studenti e ricercatori, a dimostrazione che queste attività di ricerca hanno ampio seguito nell’Ateneo.
La professoressa Caterina Petrillo, Direttore del Dipartimento di Fisica e Geologia, ha sottolineato il valore della ricerca che nel campo della fisica viene svolta in collaborazione con altri, a cominciare dall’Infn, l’Istituto che lavora abitualmente con i fisici universitari, traendo vantaggi reciproci da questa collaborazione che si fonda su progetti di ricerca di base. Da sottolineare, inoltre, che nel caso delle onde gravitazionali notevole è stato l’apporto di tutto il gruppo perugino, in modo particolare dai tecnici che hanno svolto un lavoro egregio nel garantire precisione e professionalità.
La scoperta nei dettagli è stata illustrata dal dottor Helios Vocca, responsabile del gruppo di Perugia per l’esperimento Virgo: “Gli scienziati della collaborazione LIGO/Virgo hanno captato, grazie agli interferometri LIGO, un segnale che, dopo analisi dettagliate, è stato identificato come onda gravitazionale: una vibrazione della struttura elastica che rappresenta lo spazio-tempo. L’analisi accurata del segnale osservato ha consentito di risalire al processo che ha generato l’onda: l’avvicinamento e la fusione di due buchi neri. Questi due giganti, uno di 29 e l’altro di 36 masse solari, si sono avvicinati muovendosi vorticosamente l’uno attorno all’altro a una distanza di circa 350 km fino a fondersi in un unico buco nero con una massa pari a 62 volte quella del Sole generando, al termine di questo processo l’onda captata dai rivelatori LIGO. Non un punto di arrivo, ma – ha sottolineato Vocca – un punto di partenza che potrà riservare altre importanti e gradite sorprese, a cominciare da brevetti che consentono l’applicazione pratica delle scoperte anche nel campo della medicina”.
L’INFN ha stanziato 70 milioni su questa ricerca, alla quale hanno lavorato dodici ricercatori del gruppo operante a Perugia.
Sono inoltre intervenuti alla conferenza stampal prof. Maurizio Busso, Direttore della Sezione di Perugia dell’INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il prof. Luca Gammaitoni, fondatore del gruppo di ricerca del dipartimento universitario, e il dottor Michele Punturo, ricercatore Infn.
I ricercatori di Perugia a caccia delle onde gravitazionali
Un’esperienza ventennale nella descrizione teorica e nello sviluppo di tecnologie per osservare le onde gravitazionali che ha condotto anche a ricadute tecnologiche nel campo delle energie rinnovabili.
Il gruppo di scienziati di Perugia che lavora all’esperimento Virgo per la rivelazione e lo studio di onde gravitazionali fa parte del laboratorio NiPS, un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia che da circa trent’anni si occupa dello studio del rumore nei sistemi fisici. Il NiPS – Noise in Physical Systems elabora modelli teorici e tecniche sperimentali per studiare la dinamica dei sistemi fisici non lineari e in particolare per lo studio del rumore. Si tratta cioè di conoscere le caratteristiche e saper limitare o utilizzare in modo efficiente tutte quelle vibrazioni che popolano i fenomeni naturali, dalle vibrazioni delle molecole e degli atomi dovute alla temperatura, alle vibrazioni macroscopiche che potrebbero disturbare la rivelazione dei segnali che arrivano dal cosmo e che l’esperimento Virgo rivela.
Il gruppo di ricerca perugino attivo nell’esperimento Virgo è coordinato dal Dott. Helios Vocca ed è stato costituito sul finire degli anni ’80 dal Prof. Luca Gammaitoni che attualmente dirige il Laboratorio NiPS (Noise in Physical Systems). Sono nel complesso 12, tra scienziati e tecnici, le persone del Dipartimento di Fisica e della Sezione di Perugia dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che costituiscono il team coinvolto nell’osservazione e nell’analisi dei dati raccolti sulle onde gravitazionali presentate giovedì scorso; fra loro anche il Dott. Michele Punturo responsabile del gruppo di ricerca astroparticellare per la sezione INFN di Perugia e di progettazione europea per il consorzio EGO (European Gravitational Observatory).
Le abilità acquisite dal team perugino nello studio delle vibrazioni, da quelle microscopiche a quelle più grandi, ha consentito di apportare un contributo essenziale ai metodi utilizzati per istallare gli specchi e il complesso dei sistemi ottici, cuore dello strumento per l’osservazione delle onde gravitazionali: l’interferometro Virgo. Il rivelatore Virgo istallato a Cascina, nelle campagne poco fuori Pisa, è costituito da due lunghi tubi di tre chilometri l’uno, disposti perpendicolarmente tra loro a formare una elle. All’interno di questi tubi si fa il vuoto e viene fatto correre un raggio laser avanti e indietro attraverso un sistema di specchi. È proprio lo spostamento degli specchi al passaggio dell’onda gravitazionale che ne rileva la presenza. Di conseguenza è cruciale la realizzazione di queste parti dell’apparato. Attraverso una conoscenza accurata del rumore termico, ovvero delle vibrazioni degli atomi e delle molecole che costituisco i materiati di cui sono fatte le parti del rivelatore Virgo, il gruppo di Perugia ha fatto sì che il segnale delle onde gravitazionali non si confondesse con altri disturbi provenienti dall’ambiente. Il gruppo di Perugia si è occupato, sin dalla nascita del progetto Virgo, dello sviluppo del sistema per sospendere gli specchi all’interno delle torri dell’esperimento. Tale sistema è unico perché consente allo specchio di poter oscillare dissipando pochissima energia e quindi rendendolo estremamente sensibile alla rivelazione dei segnali gravitazionali. Il pendolo è costituito da sottilissimi fili prima di acciaio, ora di un particolare vetro: il quarzo fuso. Insieme ai fili è stato ideato e realizzato un sistema originale di ancoraggio degli specchi attraverso tecniche innovative d’incollaggio delle componenti del rivelatore sviluppate tra i laboratori di Perugia e quelli di Glasgow. Queste tecnologie sono alla base dell’aumento di sensibilità che caratterizza il cosiddetto Advanded Virgo, lo strumento con il quale a partire dai prossimi mesi, sempre a Cascina si avvierà una nuova fase di osservazioni di onde gravitazionali affiancando i detector americani di LIGO con in quali si è effettuata la prima rivelazione di onde gravitazionali.
Le abilità tecniche e le conoscenze teoriche acquisite in questi trent’anni dai fisici dell’Università di Perugia, coinvolti nel progetto Virgo, ha consentito di sviluppare ricadute tecnologiche interessanti nel campo delle energie rinnovabili per l’Information and Communication Technology. Imparando a recuperare rumore dall’ambiente e a convertire le micro vibrazioni in energia elettrica il laboratorio NiPS ha infatti messo a punto alcuni brevetti che puntano, in un futuro ormai non lontano, a rendere più efficienti i sistemi di alimentazione dei dispositivi elettronici che quotidianamente utilizziamo: dai sensori per il monitoraggio ambientale, a quelli per il controllo dei parametri biomedici degli individui fino ai telefonini, limitando così l’uso delle batterie oggi in commercio. Da questa esperienza è nato anche lo spin-off Wisepower. Se il cosiddetto internet delle cose, l’insieme di sensori intelligenti di cui tanto si parla sarà efficiente e a basso consumo energetico, lo si dovrà anche alla ricerca di base sulle onde gravitazionali e al gruppo di fisici dell’Università di Perugia.
• www.pg.infn.it/virgo/
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20 domande su Virgo e le onde gravitazionali
1) Che cos'è Virgo?
Virgo è uno strumento progettato per rivelare le onde gravitazionali. Si tratta di un interferometro laser composto da due bracci perpendicolari lunghi 3 km; è il più grande strumento di questo tipo in Europa ed il terzo nel mondo. Il suo nome deriva da un ammasso di 1500 galassie, nella costellazione della Vergine, situato a circa 50 milioni di anni luce dalla terra. Questo era l’obiettivo sulla distanza da raggiungere per lo strumento nella sua prima versione. Il rivelatore Virgo si trova all’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO – European Gravitazional Observatory), presso Pisa, in Italia, ed è finanziato principalmente dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano. Nel 2006 l’istituto olandese Nationaal instituut voor subatomaire fysica (Nikhef) si è unito alla collaborazione italo-francese VIRGO, con importanti contributi alla realizzazione dell’interferometro. Più recentemente, nel 2008, il gruppo POLGRAW di Varsavia e nel 2010 il Wigner RCP (in precedenza MTA KFKI RMKI) di Budapest si sono uniti alla collaborazione VIRGO.
2) Cosa sono le onde gravitazionali?
Le onde gravitazionali sono ondulazioni dello spaziotempo che si propagano nell’Universo alla velocità della luce. Queste onde sono generate dai più violenti fenomeni astrofisici, come la fusione di stelle di neutroni e di buchi neri, o l’esplosione di stelle massicce come supernovae. Le onde gravitazionali sono una delle conseguenze della teoria della Relatività Generale, pubblicata da Albert Einstein circa un secolo fa, alla fine del 1915. Tuttavia soltanto negli ultimi decenni abbiamo acquisito le tecnologie necessarie per costruire strumenti progettati per la rivelazione diretta delle onde gravitazionali sulla terra e sufficientemente sensibili, come Virgo.
3) Abbiamo evidenze dell’esistenza delle onde gravitazionali?
Ci sono diverse evidenze indirette dell’esistenza delle onde gravitazionali. La più importante è basata sull’osservazione di PSR B1913+16, una pulsar in orbita attorno ad un’altra stella compatta. Le pulsar sono stelle di neutroni altamente magnetizzate, che ruotano velocemente ed emettono radiazione elettromagnetica (dalle onde radio ai raggi gamma), che appare pulsata come conseguenza della rotazione, come dei fari nello spazio. Misurando l’evoluzione degli impulsi della PSR B1913+16 per tre decenni, si è visto che l’orbita della pulsar si sta lentamente contraendo. La velocità di variazione del periodo orbitale è in eccellente accordo con le previsioni della relatività generale: il sistema binario sta lentamente perdendo energia emettendo onde gravitazionali.
4) Le onde gravitazionali sono diverse dalle onde elettromagnetiche?
Si, la natura di questi due tipi di onde è completamente diversa, anche se i “meccanismi” di generazione sono simili. Le onde gravitazionali sono ondulazioni dello spaziotempo generate da masse in moto accelerato. Le onde elettromagnetiche sono ondulazioni del campo elettromagnetico generate da cariche elettriche in moto accelerato, per esempio da una corrente che scorre in un'antenna. Oltre alla loro diversa origine, questi due tipi di onde agiscono su entità fisiche assolutamente diverse: le onde gravitazionali sulla geometria dello spaziotempo, le onde elettromagnetiche sulle cariche elettriche. Inoltre la gravitazione è molto più debole dell’elettromagnetismo; gli effetti delle onde gravitazionali previsti sulla terra sono estremamente deboli, cosicché per rivelarle sono necessari appositi strumenti assai complessi, come Virgo.
5) Quali sono le sorgenti previste per le onde gravitazionali?
Nessuna sorgente sulla Terra sarebbe capace di generare onde gravitazionali così grandi da essere rivelate da Virgo, ma molti violenti fenomeni nell’Universo potrebbero generare segnali rivelabili. Per esempio i modelli prevedono che segnali transienti di onde gravitazionali potrebbero essere prodotti durante la fusione di due corpi celesti compatti, come stelle di neutroni e buchi neri, o durante l’esplosione di una supernova. Inoltre ci si aspettano onde gravitazionali periodiche dalla rotazione di stelle di neutroni asimmetriche. Si prevede anche un fondo casuale di onde gravitazionali emesse negli istanti immediatamente seguenti il Big Bang. Infine può esistere anche una nuova schiera di oggetti astrofisici ancora sconosciuti, emettitori di onde gravitazionali e non di luce o di altre onde elettromagnetiche.
6) Perché gli scienziati cercano le onde gravitazionali?
Rivelare onde gravitazionali aprirà una nuova finestra sul cosmo. Le onde gravitazionali sono messaggeri complementari alle osservazioni astronomiche, fino ad oggi effettuate con radiazione elettromagnetica di diverse frequenze, compresa la luce visibile e le onde radio, e con raggi cosmici e neutrini. La rivelazione diretta di onde gravitazionali fornirà, inoltre, un ulteriore potente test della relatività generale di Einstein. Questa teoria spiega la gravità come curvatura dello spaziotempo, ma è stata provata soltanto in condizioni di forza gravitazionale debole, come nel sistema solare. Le onde gravitazionali sono una sonda unica per la gravità in condizioni estreme, come nella rapida fusione di due oggetti compatti, come stelle di neutroni e buchi neri. La rivelazione e lo studio delle onde gravitazionali sarà fondamentale per comprendere più profondamente la natura della gravitazione.
7) Come funziona Virgo?
Secondo la relatività generale, il passaggio di un’onda gravitazionale induce una debolissima deformazione variabile nel tessuto dello spaziotempo. Per rivelare tale deformazione, si osserva l’interferenza fra le due metà di un raggio laser, che si propagano in due direzioni perpendicolari. L’onda gravitazionale modificherà in modo diverso i cammini ottici nei due bracci, inducendo una variazione nell’interferenza registrata all’uscita del rivelatore. Questa configurazione ottica è denominata interferometro alla Michelson (originariamente inventata nel XIX secolo per misurare la diversa velocità della luce nelle varie direzioni) e dà la possibilità di osservare minuscole deformazioni spaziali, come quelle prodotte dalle onde gravitazionali. Gli effetti delle onde gravitazionali sono attesi essere così piccoli che possono essere nascosti da molte sorgenti di segnali spuri, detti rumori di fondo. La capacità di ridurre il più possibile questi rumori è una caratteristica fondamentale per Virgo.
8) Quali sono le principali sorgenti di rumore per Virgo?
Il rumore ha molte origini e potrebbe generare falsi segnali in tutto l’intervallo di frequenza coperto da Virgo. Un primo esempio di queste fonti di disturbi è dato dal rumore sismico: le vibrazioni del terreno generate dalle onde del mare, le attività umane o altri effetti come i microsismi naturali. C’è anche il rumore termico, dovuto alle vibrazioni delle superfici degli specchi causate dall’agitazione termica delle molecole. Alcuni altri rumori sono legati a effetti di fisica fondamentale, come il cosiddetto shot noise, dovuto alla natura quantistica della luce del laser. Per osservare il passaggio di onde gravitazionali è necessario ridurre il più possibile tutti questi rumori mediante un’accurata progettazione e l’uso di tecnologie innovative.
9) Cos’è Advanced Virgo?
Advanced Virgo consiste in un miglioramento generale del rivelatore iniziale. Nel 2011, alla fine dell’ultimo periodo di raccolta dati, tutte le componenti essenziali di Virgo sono state smontate per rimpiazzarle con versioni migliorate. Questo porterà ad un aumento di sensibilità di dieci volte, quindi alla capacità di osservare fino a distanze dieci volte maggiori, cioè alla possibilità di osservare un volume di Universo mille volte più grande di quello accessibile col Virgo iniziale
10) Quanto è sensibile Advanced Virgo?
Advanced Virgo sarà sensibile a variazioni di lunghezza dei suoi bracci di 3 km dell’ordine di un miliardesimo di miliardesimo di metro, circa un millesimo del diametro di un protone! Advanced Virgo sarà capace di captare segnali prodotti dalla fusione di due stelle di neutroni avvenuta fino a una distanza di un miliardo di anni luce e molto più lontano per il collasso di un sistema binario contenente un buco nero. Advanced Virgo sarà sensibile a onde gravitazionali in un vasto intervallo di frequenze: da 10 a 10000 Hertz (Hz).
11) Quali tecnologie rendono Advanced Virgo così sensibile?
Esse sono molteplici e spaziano in vari campi dell'ingegneria; solo le principali verranno elencate qui di seguito. Gli specchi di Advanced Virgo sono più pesanti (42 kg) di quelli di Virgo, il che li rende meno sensibili alle minuscole variazioni di potenza del laser ultra-stabilizzato. La sezione del fascio laser è anche più grande, per mediare meglio sulle vibrazioni delle superfici degli specchi, causate dal rumore termico. Il loro speciale strato superficiale riduce le perdite permettendo alla luce del laser di circolare molte volte nell’interferometro. Di conseguenza la potenza luminosa immagazzinata nei bracci dovrebbe arrivare a mezzo megawatt, con una potenza di ingresso di 200 Watt, riducendo lo shot noise dei fotoni (domanda 8). Gli specchi sono ancora sospesi ai “superattenuatori” di Virgo, un sistema capace di ridurre le vibrazioni sismiche, al di sopra di 10 Hz, di un fattore di 10000 miliardi. Inoltre tutta la strumentazione di controllo dell’interferometro (fotodiodi e telecamere) è isolata sismicamente ed installata sotto vuoto. Un ultra-alto vuoto, con una pressione residua inferiore a un milionesimo di milionesimo di atmosfera riduce le interazioni fra i fasci laser e le molecole di gas residuo. Per mantenerlo sono necessarie pompe criogeniche costituite da camere cilindriche criogeniche, raffreddate da azoto liquido, a entrambe le estremità di ciascun braccio chilometrico.
12) Esistono altri strumenti simili a Virgo?
Oggigiorno esiste una prima rete di interferometri gravitazionali sulla Terra. Infatti avere più di un rivelatore è fondamentale per rigettare i segnali spuri dovuti ai rumori locali e per individuare la posizione delle sorgenti nel cielo. Oltre a Virgo, ci sono i due interferometri con bracci di 4 km del Laser Interferometer Gravitational Observatory (LIGO), costruiti negli Stati Uniti ad Hanford, nello stato di Washington, ed a Livingston, in Louisiana. Anche LIGO è stato sottomesso ad un generale miglioramento ed i rivelatori di Advanced LIGO hanno ripreso le osservazioni nel settembre 2015. C’è anche l'interferometro GEO600, vicino ad Hannover, con bracci di 600 m. Un quinto interferometro, KAGRA, è in costruzione sotto una montagna, nella miniera di Kamioka, in Giappone, e le prime osservazioni sono pianificate per il 2018. La collaborazione LIGO sta anche programmando l’installazione di un ulteriore interferometro, con bracci di 4 km, in India, nell’ambito del progetto LIGO-India.
13) Virgo è un telescopio che osserva l’Universo?
Virgo può essere visto come un tipo speciale di telescopio, poiché ricerca fenomeni lontani nel cosmo. Ma il suo aspetto ed il suo funzionamento sono completamente diversi da quelli di un telescopio tradizionale. Virgo è costituito da due bracci perpendicolari, lunghi 3 km, in cui si propagano due fasci laser, per misurare le minuscole deformazioni dello spaziotempo indotte dal passaggio di un’onda gravitazionale. Inoltre Virgo e gli altri interferometri non possono essere puntati a una regione del cielo, ma osservano la maggior parte del cielo, in ogni momento. è cruciale avere più di uno strumento in osservazione simultaneamente, per localizzare le sorgenti di onde gravitazionali, misurando il tempo di arrivo e la differenza di ampiezza dei segnali nei diversi strumenti. La rete costituita da Virgo e dai due LIGO è il vero telescopio che osserva l’Universo. Questo è il motivo per cui gli scienziati di Virgo e di LIGO hanno concordato di unire i loro sforzi condividendo le loro conoscenze e utilizzando in comune gli strumenti ed i dati fin dal primo periodo di osservazione di Virgo, nel 2007.
14) Possiamo identificare le sorgenti cosmiche di onde gravitazionali?
L’informazione fornita dalla rete formata da LIGO e Virgo permetterà una grossolana identificazione della posizione delle sorgenti di onde gravitazionali nel cielo, con un’incertezza maggiore del diametro della luna piena. Sono stati stabiliti accordi di collaborazione con telescopi sensibili alle varie lunghezze d’onda elettromagnetiche ed ai neutrini. Quando un candidato evento di onda gravitazionale viene identificato, questi strumenti esplorano la potenziale posizione nel cielo per cercare possibili controparti ottiche, X, gamma, o radio. L’osservazione simultanea di onde gravitazionali e segnali elettromagnetici potrebbe permettere una molto migliore localizzazione ed identificazione della sorgente astrofisica ed un molto più profondo studio dei violenti processi all’origine di questi segnali.
15) Cosa è la collaborazione Virgo?
La Collaborazione Virgo è un gruppo internazionale di ricercatori, ingegneri e tecnici che lavorano insieme alla costruzione, test e funzionamento dell’interferometro Virgo, nonché al suo miglioramento allo scopo di permettere lo studio della fisica delle onde gravitazionali ed il loro impiego in astronomia.. Oggi i membri della Collaborazione Virgo sono circa 250, provenienti da molti istituti distribuiti in cinque paesi europei: Francia, Italia, Olanda, Polonia e Ungheria. L’interferometro Virgo è finanziato principalmente dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano. Il Dutch National Institute for Subatomic Physics (Nikhef) si è unito a Virgo nel 2006, contribuendo alla trasformazione di Virgo in Advanced Virgo. Più recentemente, rispettivamente nel 2008 e nel 2010, il gruppo POLGRAW di Varsavia e il KFKI Research Institute for Particle and Nuclear Physics (RMKI) di Budapest si sono uniti alla Collaborazione.
16) Cos'è EGO?
L’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO - European Gravitational Observatory) è un consorzio italo-francese fondato con un accordo fra il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano. Questi due istituti finanziano paritariamente il Consorzio, dalla sua fondazione, nel dicembre 2000, e durante il completamento di Virgo ed il suo funzionamento, dal 2003 al 2011. Il Consorzio partecipa oggi al miglioramento di Virgo e continuerà ad operare nei prossimi anni, durante la raccolta di dati. Dal 2009 il Consorzio ha accolto nel suo Consiglio, come “osservatore”, il Nationaal instituut voor subatomaire fysica (Nikhef) olandese. Il sito di EGO, presso Cascina, in provincia di Pisa, comprende l’area occupata dall’interferometro Virgo e dalle annesse strutture. Il principale compito di EGO è di assicurare il completamento di Advanced Virgo, di garantire il suo funzionamento e miglioramento, nonché l’utilizzo dei dati scientifici raccolti. EGO è integrato alla Collaborazione Virgo fornendo sostegno all’esperimento e mantenendo il sito e le infrastrutture. EGO, infine, ha anche il compito di promuovere la fisica gravitazionale in Europa.
17) Quanto costa Virgo?
Il costo di Virgo è fra 10 e 15 milioni di Euro all’anno, per una ventina di anni. Questo include le infrastrutture, il funzionamento dello strumento e i salari di scienziati, ingegneri e tecnici. L'investimento è sostenuto da Italia e Francia, mentre l’Olanda contribuisce fornendo strumentazione.
18) Quali sono i risultati raggiunti da Virgo fino a oggi?
Il rivelatore iniziale Virgo ha raggiunto la sensibilità di progetto ed ha dimostrato l’adeguatezza delle scelte tecnologiche e degli sviluppi fatti. Virgo ha raccolto dati assieme a LIGO durante molti mesi, fra il 2007 ed il 2010, iniziando a mettere interessanti limiti al numero di eventi astrofisici attesi in un anno. L’ultima raccolta di dati ha avuto luogo nel 2011, per esplorare l’intervallo delle basse frequenze, alla ricerca dei segnali dovuti a stelle di neutroni ruotanti. Questo è stato possibile mediante un riuscito test anticipato di una tecnologia sviluppata per Advanced Virgo: la sospensione “monolitica” degli specchi. Essa consiste nel sospendere gli specchi mediante sottilissime fibre di quarzo, saldate direttamente agli specchi stessi, invece che con fili metallici, eliminando gran parte del rumore termico.
19) Quando Advanced Virgo inizierà le osservazioni?
Il completamento della costruzione è previsto all’inizio del 2016. Successivamente sarà necessaria un a fase di test e messa a punto, seguita dalle osservazioni, a partire dall’autunno 2016, per sei mesi, assieme a LIGO. Seguiranno altri periodi di osservazione, intercalati con interventi per migliorare ulteriormente la sensibilità ed aumentare la probabilità di captare i primi segnali di onde gravitazionali. Questi nuovi dati saranno analizzati congiuntamente dagli scienziati di LIGO e di Virgo, come accade già dal 2007.
20) Si può visitare il sito di Virgo?
Certamente, tutti sono benvenuti! Normalmente la visita è guidata da uno scienziato ed inizia con un seminario introduttivo, seguita dalla visita vera e propria alle diverse parti dello strumento. La priorità è data alle scuole superiori, alle istituzioni accademiche ed ai giornalisti. Anche associazioni, gruppi di persone, o chiunque sia interessato è caldamente invitato a scoprire l’interferometro e le sue ricerche. Mediante il nostro sito WEB si possono anche effettuare visite “virtuali”, guardando i numerosi video e fotografie disponibili nella galleria multimediale. Si può anche partecipare ad una delle giornate “porte aperte” organizzate ogni anno. Le visite avvengono preferibilmente di sabato e devono essere prenotate al segretariato scientifico di EGO (http://public.Virgo-gw.eu/visit-us/)
Link utili
Sito web VIRGO Education & Public Outreach website: http://public.virgo-gw.eu