20160319 193104Il re del cachemire si è detto affascinato dal borgo e dalla Banca della Memoria del Trasimeno. “Si lavori ora per produrre profitto”
(ASI) Paciano, – Da oggi la Banca della Memoria del Trasimeno (TrasiMemo) ha un nuovo prestigioso “testimonial”. Incantato dal decoro di Paciano e dall'originalità e vitalità dello spazio museale di Palazzo Baldeschi, Brunello Cucinelli si è detto pronto a promuovere in ogni occasione questo angolo di Trasimeno che, a suo giudizio, conserva una spiccata componente di umanità e spiritualità.

Il re del cachemire è stato l'ospite speciale dell'incontro pubblico organizzato a Palazzo Baldeschi nel fine settimana, a quasi due anni dall'apertura di “TrasiMemo. Banca della memoria del Trasimeno”. Un incontro, a cui hanno preso parte anche il professor Daniele Parbuono, docente di antropologia culturale presso la Chongqing University of Arts and Sciences (Cina) e presso l’Università degli Studi di Perugia e il professore Maurizio Oliviero, docente di diritto comparato dell’Università degli Studi di Perugia, voluto per riflettere sull'operato dello spazio museale e sulle sue prospettive future. Come ricordato da sindaco e vicesindaco di Paciano, il progetto della “Banca” si è concentrato fin dall’inizio sui saperi artigianali nella zona del lago Trasimeno. Grazie alla campagna di ricerca etnografica condotta in collaborazione con la Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugina e volta a raccogliere le memorie di coloro i quali, in qualità di artigiani, artisti, bricoleur, restauratori e raccoglitori, hanno vissuto e vivono il Trasimeno, è stato realizzata una parte expografica permanente strettamente connessa alla più articolata dimensione virtuale (www.trasimemo.it). Tutti quei testimoni diretti, che potrebbero essere definiti “artigiani contributori” e che sono stati la base imprescindibile del progetto, hanno trovato il proprio spazio a Palazzo Baldeschi, ognuno secondo le proprie specificità: chi ha lasciato una traccia di memoria, chi un dono, chi passa ancora per i mercatini, chi collabora con la didattica, chi progetta novità e chi aspetta una nuova campagna di ricerca. Nei 23 mesi dalla sua apertura molte persone si sono avvicinate a quello che era stato definito un progetto di “imprenditoria utopica”; tutti volontari che partecipano attivamente con le proprie competenze. Ciò che ora attende “TrasiMemo”, secondo i relatori dell'incontro di sabato scorso, è l'attrazione e il rilancio di “forme vere di lavoro e occupazione”. Passare cioè, come sostenuto da Parbuono, alla fase del “fare”, dopo aver attraversato le fasi del “sapere” e del “saper fare”. “Avete realizzato una cosa bellissima - ha dichiarato senza mezze parole Cucinelli – ma adesso occorre lavorare per produrre profitto. TrasiMemo dovrebbe in futuro preoccuparsi anche di dar vita a manufatti artigianali contemporanei che incontrino l'interesse del mercato”. Cucinelli ha quindi speso parole di grande apprezzamento per il borgo di Paciano dove, al pari per esempio di Solomeo, vi è un'alta qualità della vita, né si vivono condizioni di povertà o solitudine; dove insomma tutto è diverso. Ciò che a suo giudizio gli amministratori di borghi come questi dovrebbero affrontare è piuttosto la questione delle zone artigianali, dove invece non è stato mai curato l'aspetto estetico e dove spesso manca il rispetto per il paesaggio circostante. “Altro che Umbria desolata come è stata definita da Susanna Tamaro dalle colonne del Corriere della Sera”, ha dichiarato Oliviero. “Paciano e TrasiMemo – è stato il pensiero unanime dei relatori - sono esempi di una terra vitale, amata dai propri abitanti che, senza attendersi aiuti dall'alto, si sono rimboccati le maniche e hanno realizzato opere di grande valore e significato”.


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