«Natale è un nuovo stile di vita, una condotta più sobria, un maggior rispetto per i poveri...Gesù torni a nascere anche nella nostra Perugia»
(ASI) «Questa Notte Santa siete così numerosi nella nostra splendida cattedrale, perché comprendete che nell'umanità di oggi c'è bisogno di Natale, di amore, di giustizia, di bontà, di bellezza in mezzo a tante brutture e miserie. Apriamo il nostro cuore alla fiducia, alla speranza, alla gioia». Con queste parole il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, all'inizio della celebrazione eucaristica della notte di Natale, ha salutato i fedeli che gremivano la cattedrale di San Lorenzo in Perugia.
«Dio nasce come ogni bambino: la salvezza giunge a noi nel modo più semplice - ha esordito il cardinale nell'omelia -. Dio si fa sempre incontrare là, dove noi siamo, e parla ai nostri cuori con il linguaggio che noi conosciamo. In questa Notte Santa ritroviamo un po' di quella semplicità che da piccoli avevamo e impariamo a guardare al di là delle apparenze, perché le cose che contano sono invisibili agli occhi e Dio si fa trovare negli avvenimenti più umili della nostra vita. Ecco la pedagogia del nostro Dio: egli ti fa incontrare un bimbo, un neonato impotente e fragile, che ha bisogno delle braccia ruvide di Giuseppe e delle carezze di sua madre. Eppure egli è il Figlio di Dio Onnipotente, l'erede di David il Messia atteso», che «ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo».
«Il Natale non va d'accordo con quello che spesso a noi piace: implica infatti un nuovo modo di comportarsi - ha proseguito il porporato -. E' necessario eliminare certe storture dalla nostra condotta. Esige purificazione, mani pulite, cuore in ordine, condotta onesta . Non basta a Natale una incipriata di bontà, un pizzico di sentimento e di emozione, un accenno alla generosità. Natale è un nuovo stile di vita, una condotta più sobria, un maggior rispetto per i poveri. Natale è una grande occasione di grazia che viene riversata su di noi, per cominciare ad essere cristiani sul serio e vivere con "sobrietà e giustizia", come ci ha detto san Paolo».
«Il mio cuore di Pastore - ha poi detto il cardinale Bassetti rivolgendosi ai numerosi fedeli - auspica che, oltre che in voi e nelle vostre famiglie, in questa Notte Santa, Gesù torni a nascere anche nella nostra Perugia. Questa amata città ne ha bisogno. Lui viene per chi ha perso il lavoro e non ha possibilità di trovarlo; nasce tra le sofferenze di coloro che sono in ospedale, in carcere, nelle case di riposo, che ho visitato in questi giorni. Gesù nasce tra coloro che arrivano da lontano, tra i nostri anziani e malati, spesso soli; nasce tra i tanti giovani, che non riescono più a dare un senso alla loro vita, tra coloro che non riescono più ad alzare il loro sguardo verso Dio, perché delusi, ingannati, sfiduciati. A tutti costoro io dico: "Alzate lo sguardo e non temete, perché Gesù viene ed entra nelle nostre vite e nella nostra storia per farla sua e condividerla fino in fondo».
Il presule perugino si è soffermato anche su quanto è accaduto di grave recentemente nel capoluogo umbro, nel rivolgersi con queste accorate parole agli uomini e alle donne di buona volontà: «non si lascino ingannare da una mentalità che sempre più sta prendendo largo, anche qui da noi: abbiamo, è vero, tanti problemi ma essi non si risolvono né con l'antistato mafioso, né tanto meno con le organizzazioni criminali, che calpestano e offendono la dignità dell'uomo. I nostri problemi li risolveremo soltanto impegnandoci insieme a costruire il bene comune, che è il bene di tutti. Gesù, se noi lo vogliamo, offre stanotte a tutti noi, a Perugia, all'Umbria e al mondo intero lo splendore della sua luce e il dono della salvezza».
Avviandosi alla conclusione, il cardinale Bassetti ha detto: «Natale è un dono di grazia, che non cancella il male e il dolore, ma che dà un senso ed illumina le nostre fatiche, le nostre croci. Quel bimbo da adulto dirà: "venite a me .". Natale non cancella gli scandali, ma può convertire i cuori, indicando quelle che sono le vie giuste da percorrere. Ditemi voi: che Natale sarebbe il nostro se dopo aver acceso tante luci, illuminati alberi e presepi, il nostro cuore rimanesse al buio? Se continuassimo a scegliere le opere delle tenebre e non quelle della luce?».