osteoporosiDieta e attività fisica per ridurre il numero di fratture

(UNWEB) Perugia. Giovedì 15 settembre (ore 9), si svolgerà presso l’Aula 8 della Scuola di Medicina e Chirurgia di Perugia l’annuale riunione scientifica dal titolo: “Osteoporosi 2016”.

Il Convegno, organizzato dal Prof. Elmo Mannarino, presidente della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Perugia e direttore della struttura complessa di Medicina Interna dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, vedrà riuniti i maggiori esperti del metabolismo dell’osso, provenienti dai più qualificati centri italiani che avranno modo di fare il punto sugli avanzamenti e sviluppi nel campo della prevenzione e della cura dell’osteoporosi.

“L’ Osteoporosi - spiega il prof. Mannarino- rimane una patologia a largo impatto sociale, causa di fratture soprattutto a livello del femore, del polso e della colonna vertebrale, con conseguente grave morbilità ed invalidità. Nonostante i continui appelli della comunità scientifica la patologia viene sottovalutata ed affrontata con grave ritardo. Si tratta, infatti, di una malattia silenziosa, che può progredire per diversi anni, spesso diagnosticata solo al momento della frattura”.

Il 20% della popolazione femminile è già affetta da osteoporosi ed è quindi ad alto rischio di frattura da fragilità – riferisce la Dott.ssa Anna Maria Scarponi, responsabile del “Centro Osteoporosi” dell’Azienda Ospedaliera di Perugia -. Appare pertanto fondamentale una attenzione elevata nella fase di prevenzione e di prescrizione delle cure, attività necessarie per la riduzione di continue fratture. Al paziente viene chiesto l’osservanza della terapia, spesso interrotta per immotivate giustificazioni ed un adeguato stile di vita : dieta e attività fisica sono importanti armi per evitare le fratture”.

L’impegno del personale medico e le programmazioni sanitarie degli ultimi anni hanno permesso comunque di verificare una tendenza alla riduzione del fenomeno delle fratture. In Umbria negli ultimi cinque anni, infatti, il dato delle fratture di femore, pur elevato è rimasto sostanzialmente invariato - circa 600 all’anno-, nonostante un progressivo invecchiamento della popolazione.

L’approccio multidisciplinare si è rivelato la soluzione migliore per la gestione corretta della osteoporosi, che spesso, nel paziente anziano, si unisce ad altre patologie, curate con altri farmaci.

Il programma del convegno prevede incontri multidisciplinari dedicati ai problemi della diagnosi, della terapia e della appropriatezza delle prescrizioni. Una sessione è stata prevista dagli organizzatori anche per la valutazione di forme rare di osteoporosi, oltre che a tecniche innovative di riparazione delle fratture vertebrali, mediante trattamento mini-invasivo .” Come nelle altre edizioni – sottolinea il Prof. Mannarino- abbiamo voluto dedicare ampio spazio anche alla attività di ricerca clinica realizzata dai giovani medici. Per la complessità e le attualità degli argomenti trattati, il convegno rappresenta un momento fondamentale di approfondimento e di confronto di varie realtà italiane in tema di osteoporosi”.


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