DSC 0038(UNWEB) Spoleto. Nel tardo pomeriggio di sabato 10 settembre si è tenuto a Spoleto, tra la Basilica di S. Eufemia e la Cattedrale, l’incontro giubilare con i giovani dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Cracovia, dal 19 al 31 luglio scorsi.

I ragazzi sono stati accolti nel cortile del Palazzo Arcivescovile dalla responsabile della pastorale giovanile suor Anna Maria Lolli e dall’equipe che la coadiuva. Il rivedersi dopo un mese e mezzo ha “provocato” abbracci, sorrisi e qualche lacrima. Nella Basilica di S. Eufemia è stato cantato l’inno ufficiale della Giornata e tutti sono stati invitati a ripescare nella memoria qualche istante o qualche parola della GMG e farla rivivere nel proprio cuore. Intorno alle 18.30 è arrivato l’arcivescovo mons. Renato Boccardo, accolto da un lungo applauso dei presenti e dalle note dell’inno della GMG di Roma 2000, Jesus Christ you are my life. Il Presule ha detto ai ragazzi, seduti in dei tappeti nella navata centrale della bella chiesa romanica, che questo pomeriggio «è stato pensato per vivere insieme un momento di preghiera e di festa ricordando quanto vissuto a Cracovia». Poi, ha spiegato il messaggio del Giubileo della Misericordia voluto da papa Francesco e cioè «che Dio ci vuole bene oggi, così come siamo, con i nostri sogni e i nostri fallimenti. La Porta Santa che tra poco varcheremo – ha proseguito – è stata aperta per abbracciare tutte le persone affinché possano sperimentare la misericordia di Dio. Essa non è un amuleto, ma ci ricorda le parole di Gesù “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo”; varcarla, quindi, vuole dire lasciarsi abbracciare da lui e dirgli io voglio essere tuo amico». Al termine di questo momento, ci si è spostati sotto il portico della Cattedrale per l’ingresso dalla Porta Santa della Misericordia. Entrati, il Vescovo e i presenti hanno preso da due vasi un po’ di acqua benedetta e si sono fatti un segno di croce in fronte in ricordo del Battesimo. Un grande clima di silenzio, interrotto solo dalle invocazioni di mons. Boccardo e da alcuni canti, ha caratterizzato la mezz’ora di adorazione eucaristica. Prima della benedizione, ogni ragazzo si è avvicinato all’altare e ha deposto una candela nei pressi del Santissimo Sacramento e un piccolo foglietto con scritto il gesto di misericordia che cercano nella loro vita e quale invece intendono compiere nei prossimi giorni. «Un gesto concreto – ha ricordato loro il Vescovo – che ha un nome e un cognome (una persona con cui ho difficoltà a relazionarmi per vari motivi), un luogo preciso (un’opera di carità dove poter aiutare il prossimo in difficoltà) e non un qualcosa di astratto. Quanto compirete, sono intenzioni e azioni intime e segrete tra voi e Dio». La serata si è conclusa con un momento di festa nei locali della Terrezza Frau.


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