(UNWEB) Spoleto. Caritas Bolzano-Bressanone ha raccolto per le aziende agricole di Norcia 500.000 euro; la Conferenza episcopale umbra ha stanziato 50.000 euro per il recupero della Concattedrale di Norcia; la Commissione episcopale per l’apostolato dei laici del Libano promuove una campagna di solidarietà nazionale per la Valnerina; l’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze contribuirà al recupero del campanile della chiesa di S. Pellegrino di Norcia.
A un mese esatto dal terremoto che il 24 agosto scorso ha colpito l’Italia centrale - in particolare le regioni Lazio, Marche e Umbria – la comunità di Norcia, nel pomeriggio di sabato 24 settembre, si è riunita nella tensostruttura adibita a centro pastorale dove l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha aperto la Porta Santa della Misericordia e ha presieduto il Giubileo dei malati e delle persone anziane. Una celebrazione molto partecipata, semplice e intensa, dove le persone, nel ricordare la Madonna Addolorata, hanno manifestato la loro intenzione di ricominciare ancora una volta la ricostruzione – umana e dei muri - intorno all’altare. Lo stesso fecero nel 1979 e nel 1997. Con mons. Boccardo hanno concelebrato i parroci delle comunità della Valnerina ferite dal terremoto: don Marco Rufini di Norcia, don Renzo Persiani di Cascia, don Luciano Avenati dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci. Presenti gli altri sacerdoti diocesani e religiosi che svolgono il loro servizio pastorale a Norcia. C’erano anche alcuni monaci e alcune monache benedettine della città . Il Comune era rappresentato dal sindaco Nicola Alemanno e dagli altri membri della Giunta. I numerosi malati e anziani erano accompagnati dai familiari e dai volontari dell’Unitalsi delle sottosezioni di Spoleto e di Norcia. «Stiamo vivendo – ha detto mons. Boccardo nell’omelia - una storia di trepidazione e paura da una parte e di fortezza e speranza dall’altra. Tutti siamo chiamati a farci carico di questa nostra nuova storia civile ed ecclesiastica. Il messaggio del Giubileo – ha proseguito il Presule – è semplice e chiaro: Dio ci vuole bene nonostante i nostri limiti. La misericordia non è un vago sentimento, ma è avere il cuore attento alle esigenze dei fratelli, è essere disponibili all’ascolto reciproco, all’accoglienza, al perdono. Abbiamo voluto aprire la Porta Santa, simbolo esteriore del Giubileo, in questa tenda dove la comunità terremotata di Norcia si ritrova per la celebrazione eucaristica per ricordarci che Dio non viene meno, resiste, rimane al fianco del suo popolo e dice: cerca di capire per cosa vale veramente la pena vivere».