Perugia: Il plauso di papa Francesco per la mostra fotografica attraverso i Paesi in emergenza umanitaria organizzata dalla Caritas dell’Unità pastorale di Pierantonio-Ponte Pattoli-Solfagnano intitolata: “Leb Shomeà. Un cuore capace di ascoltare”
(UNWEB) «Il Santo Padre Francesco esprime il suo sincero apprezzamento ed auspica che il significativo evento susciti un rinnovato impegno nel favorire una cultura dell’accoglienza e della solidarietà, promuovendo così la pace e la fraternità tra i popoli». E’ il messaggio inviato per telegramma dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, a nome di papa Francesco al cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti per la mostra-percorso fotografico attraverso i Paesi in emergenza umanitaria intitolata “Leb Shomeà. Un cuore capace di ascoltare”. L’esposizione è stata organizzata da un gruppo di volontari molto motivati e coordinati da Cristiana Madau della Caritas dell’Unità pastorale delle parrocchie di Pierantonio, Ponte Pattoli, Solfagnano, Rancolfo, Civitella Benazzone e Badia di Montecorona, alla periferia nord dell’Archidiocesi, nei comuni di Perugia e Umbertide, un territorio di oltre 10mila abitanti con una significativa presenza di famiglie immigrate. La mostra, ospitata nel CVA di Sant’Orfeto, era stata inizialmente programmata dal 30 settembre al 2 ottobre, ma poi la sua apertura è stata prorogata al 5 ottobre per permettere la visita alle scuole interessate.
La notizia di quest’iniziativa, che ha riscosso successo a livello territoriale, volta a sensibilizzare le comunità locali verso i migranti che fuggono dai loro Paesi a cause di guerre, violenze, persecuzioni e fame, è giunta anche in Vaticano raccogliendo il plauso del Santo Padre, che «incoraggia – prosegue il telegramma del Segretario di Stato – a considerare la presenza di tanti fratelli e sorelle migranti un’opportunità di crescita umana, di incontro e di dialogo tra culture e religioni, come anche un’occasione per annunciare e testimoniare il Vangelo della carità. Con tali sentimenti, Sua Santità invoca la materna protezione della Vergine Maria e volentieri invia la benedizione apostolica».
E’ stato lo stesso cardinale Bassetti a leggere questo messaggio durante la sua visita alla mostra, domenica 2 ottobre. Il porporato ha molto apprezzato gli interventi e le testimonianze che si sono susseguiti, ritenendoli preziosi per il suo discernimento-azione pastorale. All’incontro con il cardinale erano presenti quasi 200 persone e sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Umbertide Marco Locchi, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia Edi Cicchi, l’imam del capoluogo umbro Abdel Qader, l’incaricato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso don Mauro Pesce e il direttore della Caritas diocesana il diacono Giancarlo Pecetti.
Alcuni profughi ospitati dalla Caritas diocesana nell’ambito del “Progetto per l’accoglienza di migranti richiedenti asilo”, accompagnati dall’assistente sociale Stella Cerasa, sono rimasti colpiti dallo stand della mostra che illustrava i muri innalzati in alcuni Paesi dopo il loro passaggio e quelli che hanno dovuto evitare prolungando di molti chilometri il cammino. Oggi questi muri non permetto ai loro familiari ed amici, anch’essi in pericolo di vita, di raggiungerli.
L’auspicio è che il “messaggio” di questa mostra, sintetizzato nello stesso messaggio del Papa, non possa andare disperso ma diffuso a tutte le altre comunità parrocchiali, facendo di questa esposizione una sorta di “mostra itinerante”. In quanti si prendono cura dei profughi c’è la triste consapevolezza che solo ad una minima percentuale di loro potrebbe essere riconosciuto il diritto d’asilo o la possibilità di rimanere legalmente in Italia. E questo è un aspetto preoccupante dell’attuale fenomeno migrazione, che non può non interrogare la società civile e la stessa Chiesa.
Com. stampa a cura di Riccardo Liguori con la collaborazione del diacono Aristide Bortolato /