Un “dono immenso” per cinque piccoli profughi ospitati dalla Caritas diocesana
(UNWEB) Perugia. La Comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si appresta a celebrare l’Epifania del Signore, venerdì 6 gennaio, con alcune iniziative che richiamano lo spirito di questa ricorrenza cristiana. Nella cattedrale di San Lorenzo il cardinale Gualtiero Bassetti presiederà al mattino (ore 11.30) la celebrazione eucaristica in cui sarà ricordata la Giornata missionaria per l’infanzia, che quest’anno ha come tema: “A tutto cuore”. Nel pomeriggio (ore 16), sempre in San Lorenzo, il cardinale darà il benvenuto ai bambini e ai loro familiari che giungeranno per la Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi con inizio da piazza Italia (ore 15.30), promossa dall’Ufficio diocesano familiare e curata dalle comunità parrocchiali dell’Unità pastorale di Ponte San Giovanni-Pieve di Campo-Balanzano-Collestrada-Ospedalicchio con 70 figuranti in costume d’epoca.
Il dono del defibrillatore alla cattedrale di San Lorenzo dall’associazione “Cuor di Leone”.
E il “cuore”, che richiama all’amore e al bene, sarà al centro delle celebrazioni dell’Epifania in San Lorenzo. Coincidenza vuole che durante l’offertorio della messa del mattino il cardinale riceverà in dono per la cattedrale un defibrillatore cardiaco dall’associazione “Cuor di Leone”. Quest’associazione, costituitasi a Perugia nel 1992, ha tra le sue finalità principali quelle di favorire l’assistenza e la riabilitazione dei pazienti cardiopatici, sostenere le strutture sanitarie, promuovere iniziative di prevenzione delle malattie cardiovascolari e di assistenza. Alla donazione del defibrillatore seguirà un corso di formazione per l’utilizzo di questo apparecchio rivolto agli operatori della cattedrale.
Il “dono” del ricongiungimento familiare per alcune famiglie profughe accolte dalla Caritas.
Durante le festività natalizie il cuoricino di cinque bambini profughi accolti dalla Caritas diocesana ha pulsato forte, forte... L’Epifania del Signore ha portato loro un “dono immenso”, quello di aver potuto abbracciare, dopo tre mesi di attesa, i loro papà. Le storie di queste famiglie sono state raccontate dagli operatori del “Progetto diocesano di accoglienza immigrati e richiedenti asilo” il giorno di Natale, durante il pranzo offerto dal cardinale Bassetti a 165 persone italiane e straniere accolte nelle strutture di ospitalità della Caritas. La più piccola commensale del “Pranzo di Natale” ha appena quattro mesi ed è nata dopo che la madre aveva lasciato la Libia, dove era rimasto il marito in attesa di poterla raggiungere in Italia. Diversa è la storia degli altri quattro bambini, che, insieme ai loro genitori, erano stati tratti in salvo nel Mediterraneo da una nave e portati a Lampedusa, dove per errore i padri erano stati trasferiti a Sassari.
La Caritas perugina, accogliendo questi minori con le loro madri, si è adoperata affinché, con l’aiuto delle Prefetture di competenza, fossero portate a termine nel periodo natalizio le procedure burocratiche per il ricongiungimento familiare. Ricongiungimento che è avvenuto due giorni prima dell’Epifania, salutato come un dono del Signore per questi piccoli, le loro mamme e i loro papà, che dal 4 gennaio sono tornati a vivere insieme ospiti della Chiesa diocesana in una struttura in località Solfagnano di Perugia.
«L’incontro è stato una sorpresa – racconta Stella Cerasa, assistente sociale del “Progetto diocesano di accoglienza” –. Alle mamme non abbiamo detto nulla, ma con una scusa le abbiamo fatte preparare di buon mattino e quando hanno visto arrivare i padri delle loro creature hanno provato una gioia indescrivibile, che ha riempito di felicità e soddisfazione anche noi operatori. Quest’opera di ricongiungimento, che ha visto ancora una volta impegnati insieme la Chiesa e le Istituzioni civili preposte, è un bel segno di speranza per tanti profughi in attesa di ricongiungersi, ma anche per coloro che si prodigano ad accoglierli operando in un clima il più sereno possibile».
Una Giornata missionaria per l’infanzia ancor più significativa.
La stessa Giornata missionaria per l’infanzia nella comunità diocesana perugino-pievese acquista quest’anno un significato maggiore nel far ancor più conoscere ai ragazzi le storie dei loro coetanei che arrivano in Europa fuggendo dai loro Paesi in cui non possono crescere serenamente. Queste storie di speranza vanno ad integrare le iniziative parrocchiali e diocesane rivolte agli adolescenti per educarli ad «essere, vivere ed agire come veri missionari, sempre e ovunque e per il bene di tutto il mondo», come è riportato nella nota pastorale “La formazione missionaria dei bambini” curata della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria (POIM). Attualmente quest’Opera della Chiesa è presente in 150 Paesi e sostiene progetti di solidarietà che aiutano i bambini dei cinque continenti fornendo loro alimenti, vestiti, medicine, case, scuole... In tutto il mondo si calcola che la POIM stia aiutando 20 milioni di bambini, grazie all’opera pedagogica e di sensibilizzazione rivolta ai loro coetanei “missionari”, che «continuano a celebrare il loro impegno di seguire i passi dei Re Magni – prosegue la nota pastorale –, illuminando le strade che portano a Gesù. Potrebbe far pensare molto il loro cammino in un giorno (quello della Befana, n.d.r.) nel quale spesso l’opulenza regna, in particolare nel mondo dei piccoli. In questo senso è anche un’opportunità educativa a superare l’egoismo e l’indifferenza».