“Una trentina le poesie in cui menziona l’Umbria, la Campania e altre regioni italiane”
Lascia un corpus di più di seimila poesie, oltre 170.000 versi
(UNWEB) Perugia – Giovedì 30 marzo 2017, con inizio alle ore 9.00, presso l’Aula Magna di Palazzo Gallenga dell’Università per Stranieri di Perugia, è in programma la “Prima conferenza internazionale su John Bradburne (1921-1979): poeta, mistico e martire”. Ad aprire i lavori della giornata di studio, organizzata in collaborazione con la John Bradburne Memorial Society, sarà il Prof. Giovanni Paciullo Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, insieme alla prof.ssa Sandra Covino, Direttrice del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali.
La scelta di organizzare l’evento in Italia, e in particolare a Perugia, nasce dal fatto che Bradburne - nato a Skirwith, in Inghilterra nel 1921 e scomparso a Mutemwa, nello Zimbabwe nel 1979 - è stato un poeta che ha unito la sua ricerca artistica a quella spirituale, attraversando un percorso che lo ha portato a peregrinare nel mondo e soprattutto in Umbria (negli anni Cinquanta) – “La mia strada per Assisi” – per arrivare infine in Africa, dove ha trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita accudendo una colonia di lebbrosi.
Alla sua originale fusione di parola poetica e misticismo, abilità testuali ed evocative, Bradburne ha aggiunto anche la musica che ha cercato di diffondere tra le comunità africane, tra l’organo, il flauto e il canto gregoriano, che ha anche tradotto dal latino nella lingua locale. Infatti, se paragonata a quella poetica e religiosa, si racconta che anche la sua passione musicale non sia stata da meno, tanto che faceva cantare i suoi ospiti nel lebbrosario canti gregoriani in latino.
Bradburne scrisse una trentina di poesie ispirate dall’Umbria e da San Francesco, e uno dei motivi per quel suo forte sentire il significato del luogo in Africa era che le colline dello Zimbabwe gli ricordavano l’Appennino Umbro e il paesaggio intorno ad Assisi.
Alla conferenza interdisciplinare, dedicata ad un poeta che non ha avuto un adeguato riconoscimento, sono stati chiamati esperti e studiosi di livello internazionale che contribuiranno a far conoscere gli aspetti inediti della lingua e della poetica di John Bradburne. A partire da David Crystal, eminente anglista e scopritore di Bradburne, della vita e della spiritualità se ne occuperà lo storico Didier Rance, de “Il martirio dei cristiani in Africa” ne parlerà invece il prof. Marco Impagliazzo, mentre degli eccidi in quell’area il giornalista, inviato di guerra, Fausto Biloslavo. La parte del convegno dedicata alle traduzioni delle poesie di Bradburne, coordinata dal prof. Enrico Terrinoni, traduttore letterario, avrà un focus multi-linguistico e multiculturale, con la traduzione di alcuni versi anche in lingue distanti, in Amarico con il prof. Renato Tomei dell’Università per Stranieri di Perugia, e in Afrikaans con il prof. Rajendra Chetty della University of Technology di Capetown, Sud Africa. All’incontro parteciperanno, tra gli altri, Daniele Piccini, Rosanna Masiola, Tim and Celia Brigstocke, Dianella Gambini, Amilcare Conti.
Link Programma Conferenza internazionale
https://www.unistrapg.it/first-international-conference-john-bradburne-1921-1979-poet-mystic-and-martyr-prima-conferenza-internazionale-su-john-bradburne-1921-1979-poeta-mistico-e-martire
NOTE BIOGRAFICHE
David Crystal, uno dei massimi esperti di lingua inglese viventi al mondo. Le sue pubblicazioni in volumi superano il centinaio. Crystal è soprattutto noto per le sue ricognizioni e studi sull’espansione della lingua inglese, dal centro verso la periferia esterna e dal ‘cerchio che si estende’ nella continua di varietà di nuovi inglesi del mondo, già dagli anni novanta. Attivo il suo blog e i suoi siti, con commenti di illustri anglisti come Widdowson sulla scoperta del manoscritto di Amleto il ‘primo di aprile’.
Didier Rance, storico, ha condotto ricerche sulla storia della chiesa di rito bizantino. E’ docente all’Università Cattolica di Lviv in Ucraina, dove insegna agiologia ecumenica. Ha trascorso 10 anni nel volontariato in Africa, e trent’anni al servizio dei cristiani perseguitati, minacciati o nel bisogno con l’organizzazione AED (Aide à l’Eglise en Détresse ovvero Aiuto alla Chiesa in Sofferenza), nonché membro della Commissione sui Nuovi Martiri (1995-2000).