Sguardi dal Medioevo Todi locandinaDall'1 al 17 aprile alla Sala delle Pietre 60 suggestivi ritratti fotografici in abiti medievali. L’esposizione toccherà 5 città dell’Umbria

(UNWEB) Todi. Dopo il successo dei 3 eventi che lo scorso weekend hanno animato il centro storico di Todi con tanti visitatori presenti per il Torneo degli Arcieri, le Giornate FAI di Primavera e “L’Umbria si rimette in moto”, in questo fine settimana la città è pronta ad ospitare un altro appuntamento culturale di qualità in uno dei suoi spazi espositivi più prestigiosi.

Parte infatti da Todi il percorso dell’esposizione fotografica itinerante “Sguardi dal Medioevo” di Roberto Campanaro che sarà inaugurata sabato 1 aprile 2017 alle ore 17 alla Sala delle Pietre, dove sarà visitabile fino al 17 aprile.

L’esposizione, patrocinata dalla Regione Umbria e dai 5 Comuni (Todi, Narni, Perugia, Bevagna, Trevi) che ospiteranno la mostra nell’arco del 2017, nasce da una ricerca durata più di due anni e realizzata nelle tante manifestazioni storiche tradizionali che si svolgono in Umbria. I ritratti fotografici presentano persone in abiti medievali che hanno partecipato alle diverse manifestazioni. Dopo aver raccolto più di trecento ritratti ne sono stati selezionati 60.

La mostra è stata presentata oggi nella Sala della Giunta comunale di Todi da Roberto Campanaro e dall’Assessore alla Cultura Andrea Caprini.

“Il titolo ‘Sguardi dal Medioevo’ – spiega Roberto Campanaro – vuole sottolineare la forza di un’umanità che è a fondamento della nostra storia, di un passato che si fa presente e rende proficuo l’intreccio tra epoche diverse. L’esposizione si compone di 60 stampe fotografiche Fine Art a colori di grande formato, raffiguranti ritratti in primo piano, montate su supporti rigidi neri, senza alcuna cornice per evitare la sensazione di delimitazione dei volti. Gente di ogni età e professione, dal sindaco all’imprenditrice, dall’impiegato comunale al fabbro, dal medico alla studentessa, con orgoglio ed entusiasmo hanno posato di fronte alla macchina fotografica, mostrando un vigoroso attaccamento a tradizioni già fortemente radicate nella caratterizzazione stessa dei tanti borghi medievali presenti nel territorio umbro”.

I ritratti sono caratterizzati da un fondale nero senza ombre che centra l’attenzione, esclusivamente, sullo sguardo del personaggio rappresentato e sull’espressione del suo volto a volte sognante o aggressiva o anche orgogliosa ma in ogni caso molto attenta a rappresentare con immedesimazione il nuovo ruolo assunto.

Grazie alla collaborazione della Pro Todi, la mostra resterà aperta tutti i giorni dall’1 al 17 aprile dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. La mostra è inoltre accompagnata da un prestigioso catalogo edito dalla casa editrice Nutrimenti.

“Sguardi dal Medioevo”
Fotografie di Roberto Campanaro
Esposizione itinerante - location e date
TODI : SALA DELLE PIETRE – 1 / 17 aprile
NARNI : PALAZZO EROLI - 24 aprile / 14 maggio
PERUGIA : ROCCA PAOLINA - 27 maggio / 11 giugno
BEVAGNA : TEATRO FRANCESCO TORTI - 16 / 26 giugno
TREVI : PALAZZO LUCARINI - 7 / 29 ottobre

Roberto Campanaro – note biografiche
Roberto Campanaro, fin dai primi anni, vive immerso in un ambiente dove molte forme d’arte sono di casa. Il nonno Duilio Donzelli, pittore, scultore e professore d’arte lo avvicina a una visione del mondo che esalta il talento creativo e la capacità espressiva ed è probabilmente questo imprinting a determinare le sue scelte future.
Anche se i suoi studi lo allontanano da quel mondo, i suoi interessi rimangono ostinatamente legati a un contesto creativo. Le sue amicizie, infatti, si radicano nell’ambiente della musica, della grafica, della pubblicità e della fotografia.
Negli anni Settanta stringe un forte legame con Enzo Ghiringhelli, fotografo milanese, e nel suo studio non perde l’occasione di imparare a usare macchine fotografiche professionali, tecniche di ripresa e di stampa e l’importanza fondamentale della luce naturale e artificiale nella composizione fotografica.
Subito dopo un periodo di formazione, a Roma trasforma la sua abitazione in una vera e propria sala pose, con annessa una camera oscura dove passerà molto tempo a stampare personalmente le sue foto.
Alla ricerca costante di nuovi orizzonti, alla fine degli anni Settanta si fa conoscere nell’ambiente del cinema e diventa fotografo di scena per la cooperativa Mocambo film e realizza book per giovani attori e modelle.
Il suo lavoro lo porta a viaggiare in tutto il mondo e questo diventa un’ottima occasione per affrontare un altro campo della fotografia: il reportage in bianco e nero.
L’India degli anni Ottanta viene catturata con i suoi obiettivi in una maniera poco ortodossa: si addentra nei quartieri più popolari ed equivoci di New Delhi, Bombay e Benares impugnando macchine fotografiche di medio formato, abitualmente utilizzate in studio, usa l’Hasselblad come una convenzionale 35mm, realizzando immagini di grande impatto visivo. Nella sua analisi espressiva, tuttavia, non si accontenta della postproduzione in camera oscura e ‘rivisita’ le foto con pennelli e aerografo colorando una sola parte dell’immagine, tanto meticolosamente che non è più così facile capire se sono stampe a colori o in bianco e nero; completerà così quattro grandi raccolte: India, Nepal, Canada e Stati Uniti.
Alla fine degli anni Ottanta, dopo un’esposizione personale in Giappone allo Shinjuku Nikon Salon di Tokyo, le sue foto vengono distribuite dall’agenzia fotografica Goro International Press.
Tornato in Italia riprende la sua collaborazione con gli studi grafici: Nuovostudio, Viva grafica, Rcpassociati.
Le foto realizzate su alcuni paesi del Lazio sono inserite nella Storia d’Italia pubblicata da Einaudi ed è così che inizia un’altra lunga esperienza: una capillare ricerca fotografica sui monumenti ai caduti della Grande Guerra a Roma e nel Lazio, che verrà pubblicata nel libro La memoria perduta curato dall’Università di Roma la Sapienza con la collaborazione dell’Ècole Française di Roma. Le stampe della ricerca su La memoria perduta sono attualmente conservate presso il Museo storico Piana delle Orme di Latina.
Negli anni Duemila inizia una feconda collaborazione, che ancora oggi perdura, con la casa editrice Nutrimenti e a Procida svolge il ruolo di fotografo ufficiale dell’evento letterario ‘Procida racconta’.
I suoi molteplici interessi e uno spirito di ricerca che mai l’abbandona lo conducono, ancora una volta, a investigare altri aspetti della realtà umana. Si impegna così in un’attenta e lunga indagine che lo porta a girare l’Umbria per due anni, dove, nell’ambito delle feste tradizionali in costume, raccoglie centinaia di suggestivi ritratti di persone in abiti medievali.
Attualmente ha avviato un progetto che ha come riferimento le famiglie rurali degli anni Duemila, nella loro contraddizione tra retaggi tradizionali e aspetti della vita globalizzata.


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