(ASI) FOLIGNO – Allo Zut di Foligno il prossimo sarà un altro suggestivo week end all’insegna della musica e del teatro. Ancora tante belle sorprese quindi nello spazio culturale creato all’interno dell’ex Cinema Vittoria di corso Cavour, in pieno centro storico.
Venerdì 20 febbraio alle 22.30 sarà il concerto degli WOW, band rivelazione della scena musicale italiana, a caratterizzare il quinto appuntamento di “Superzut”, la rassegna organizzata dallo Zut in collaborazione con il Supersonic Music Club e con il supporto de La Bouquerie. Il livello musicale rimane quindi sempre elevato, visto che nei precedenti appuntamenti sul palco dello Zut sono saliti per la rassegna i Giardini di Mirò ad ottobre, i Julie's Haircut a novembre, il duo svedese Kristal And Jonny Boy a dicembre e nel gennaio scorso Beatrice Antolini.
A febbraio toccherà pertanto ai romani WOW, anche se in realtà provengono tutti da posti diversi (China, la cantante con una vita parallela d’attrice di cinema italiano, è in realtà ligure, così come la sezione ritmica composta da Thibault e Samir può vantare natali francesi, mentre l’unico romano vero e proprio è il chitarrista Leo Non). Dopo un dodici pollici scritto e cantato in inglese che li ha fatti conoscere e girare tutta l’Italia e l’Europa come una delle realtà underground più apprezzate del nostro paese, hanno deciso di mutare pelle senza però abbandonare quell’attitudine orgogliosamente lo-fi che li aveva contraddistinti. “Amore”, il loro nuovo album di dieci tracce tra cui una cover di Milva, è uscito da poco e la critica si è già innamorata di loro.
Gli WOW – si pronuncia UOU, dicono loro – sono una macchina del tempo verso la Sanremo degli anni ’60. Un po’ come se al Casinò (il teatro Ariston non c’era ancora) avessero deciso di sostituire l’orchestra con una band garage punk. Perché gli WOW fanno una canzone italiana classica suonata da una band che di classico e italiano non ha niente. Recuperano il passato, ma lo fanno con personalità e guardando avanti. Immaginatevi Nada e Patty Pravo in sala prove con una tribute band dei Velvet Underground, Ty Segall alle prese col repertorio di Trovajoli, Morricone e Costanzo che scrivono “Se telefonando” poco dopo essersi presi un acido. Sono grezzi ed eleganti, cinematografici eppure “reali”. Mood malinconico, lato selvaggio e canzone d’autore mischiati per ottenere un pop rock d’altri tempi.
In apertura, spazio ai locali Quiver With Joy. La band nasce a Foligno da un'idea di Matteo Mancini e Giulio Catarinelli, già fianco a fianco in precedenti esperienze (Spasmodicamente, Fake Revival).
In breve tempo si uniscono Michelangelo Capodimonti (chitarrista dei Julian Mente, ormai storica band folignate) e Federico Puntato (batterista di alcune band umbre, come L'uomo di Vetro e Perfect Trick). L’ormai consueto aftershow targato ‘The Golden Age’ si terrà infine presso il Supersonic Music Club con l’ingresso omaggio riservato a chi esibirà il biglietto del concerto degli WOW allo Zut.
Dalla musica al teatro. Sabato 21 febbraio (alle 21.15) e domenica 22 febbraio (alle 18.30), lo Zut cambierà veste per ospitare un doppio appuntamento con lo spettacolo, tra melodramma e prosa, “Lena, che è donna di Caravaggio”, un lavoro tratto dall’omonimo testo di Alessandra Masu (Edizioni Quater) e prodotto da Segni Barocchi Foligno Festival (il debuttato è avvenuto a Segni Barocchi 2014). Ideato da Monica La Torre per la regia di Emiliano Pergolari, lo spettacolo vede come protagonisti l’attrice umbra Pamela Tabarrini e il controtenore-contraltista Stefano Staffa (riduzione a cura di Pamela Tabarrini ed Emiliano Pergolari, adattamento tracce musicali, Michele Branca, costumi di Isabella Zingoni). Alessandra Masu, archivista e studiosa di Caravaggio, autrice del volume al quale la rappresentazione si ispira, ha permesso che la sua opera, frutto di severe ricerche documentali, desse vita all’adattamento teatrale.
La protagonista Lena - la modella, anzi, la Madonna caravaggesca a torto ritenuta per secoli una prostituta e riabilitata dalle ricerche documentali che fanno da traccia storica del romanzo - si spoglia dalle vesti sacre che ci hanno tramandato la sua immagine, per narrare in prima persona la vita e gli amori di una donna del Seicento. Lena è emblema di un femminino barocco carnale e popolare, di un amore sensuale che diventa ragione di vita. Modella preferita finché l'artista Michelangelo Merisi da Caravaggio non lascia Roma, dopo essersi reso colpevole d’un delitto, la donna racconta in prima persona in un diario la storia intima del rapporto tra i due, e dell’amore consumato prima della condanna all’esilio del pittore, della fuga, della separazione.
Prima dello spettacolo di sabato 21 (alle 20) e dopo lo spettacolo di domenica 22 febbraio sarà possibile consumare una cena vegetariana all'interno dell'esclusiva cornice della Zut Gallery (prenotazione obbligatoria al 3890231912 oppure //webmail.kpnqwest.it/src/compose.php?send_to=Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank" title="Questo link esterno sarà aperto in una nuova finestra">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Biglietti concerto WOW
Ingresso in lista 5 euro, alla cassa 7 euro
Biglietti spettacolo “Lena, che è donna di Caravaggio”
Ingresso 10 euro - Ridotto 8 euro
Info, prenotazioni e contatti
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tel. 389 0231912